Porsche, consegna in fabbrica: 70 anni di cerimonie - Ruoteclassiche
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27/05/2020 | di Marco Di Pietro
Porsche, consegna in fabbrica: 70 anni di cerimonie
L'acquisto di una Porsche è un importante traguardo nella vita: per gli appassionati il ritiro in fabbrica da 70 anni è un vero e proprio rito.
27/05/2020 | di Marco Di Pietro

Per i clienti appassionati, recarsi a Stoccarda per ritirare una Porsche nuova fiammante è un’opzione che rende indimenticabile l’evento. La Casa lo fa dal 26 maggio 1950.

Sono passati esattamente 70 anni da quando, il 26 maggio 1950, la prima Porsche fresca di produzione è stata ritirata dal legittimo proprietario, tale Ottomar Domnick, presso lo stabilimento di Zuffenhausen. Da allora, migliaia di appassionati hanno voluto celebrare il rito della consegna direttamente in fabbrica. E proprio nell’anno di questo importante anniversario, anche la prima berlina elettrica Taycan è stata ritirata da un cliente presso quella che oggi è la factory principale di Porsche, a Stoccarda-Zuffenhausen.

La 356 color Fish Silver. La tradizione del ritiro in fabbrica ha avuto inizio in un campo di fronte allo stabilimento n. 1. È là che Ottomar Domnick ha inaugurato quella che poi è diventata una cerimonia molto ambita dai clienti nel giorno fissato per il ritiro della sua sportiva, una Porsche 356 con carrozzeria color argento “Fish Silver”, contrassegnata dal numero d’ordine 5001. Per il dottore specialista in neurologia e psichiatria si realizzava un sogno: essere il primo ad acquistare una Porsche in Germania. Quando ritirò la sua nuova Porsche, Ottomar Domnick aveva 43 anni, casualmente la stessa età di Florian Böhme, il cliente che lo scorso 21 febbraio ha ritirato la prima Porsche elettrica al 100% a Zuffenhausen, La data per il ritiro non è stata casuale, perché è coincisa proprio con il giorno del suo 43° compleanno.

L’ultimo collaudo prima della delibera. Prima della breve cerimonia di consegna, Ottomar Domnick si era seduto nella sua Porsche 356 accanto al collaudatore Herbert Linge, che si era offerto per fare con lui un ultimo giro di collaudo. Herbert Linge ha iniziato il suo percorso di apprendistato presso Porsche KG nell’aprile del 1943 ed è stato uno dei primi meccanici ad essere assunto al ritorno di Porsche da Gmünd, in Austria, alla fine del 1949. “Avevo 14 anni quando ho iniziato a lavorare nell’officina di Porsche dove si formavano gli apprendisti. C’erano sei meccanici e due disegnatori tecnici. Spesso Ferdinand Porsche passava accanto alla nostra officina con ospiti importanti al seguito. Si fermava sempre per salutare, facendo attendere brevemente chi lo accompagnava. È una cosa che non dimenticherò mai”, ha raccontato Herbert Linge, che ricorda perfettamente molti dei ritiri avvenuti presso la fabbrica.

L’ordine originale esiste ancora. La Domnick Foundation, che amministra i lasciti di Ottomar Domnick, conserva l’originale dell’ordine della vettura fatto a suo tempo e che riporta il numero 5001. L’ordine era stato gestito dalla concessionaria VW Hahn, dato che non esisteva ancora una rete distributiva Porsche dedicata in Germania. Sul modulo d’ordine, la dicitura “Volkswagen” era stata cancellata con una riga tracciata a mano e sostituita con “Porsche-Sport”. Oggi, la Porsche 356 di Ottomar Domnick simboleggia l’inizio della presenza di Porsche in Germania, oltre ad essere la vettura che ha avviato la tradizione dei ritiri fatti di persona presso la fabbrica di Zuffenhausen. “Quando Ottomar Domnick ritirò la sua Porsche 356 – rammenta l’ex meccanico Linge - festeggiò l’occasione degnamente. Ma di fatto aveva continuato comunque a venire in stabilimento ogni giorno per vedere come stava procedendo la realizzazione della sua auto. Persino Ferry Porsche fece una breve comparsa quando al dottore fu consegnata la sua sportiva”.

La prima volta che la vedi. Ancora oggi il ritiro dell’auto presso la sede centrale di Porsche è vissuto come un’esperienza speciale dai clienti. “L’aspetto più emozionante di questo ‘primo incontro’ è che il cliente non ha davvero mai visto l’auto prima”, spiega Tobias Donnevert, Responsabile dei Ritiri in Stabilimento e della Personalizzazione del Processo di Vendita. “Il cliente ha soltanto configurato la vettura scelta presso il Centro Porsche o insieme agli addetti dell’assistenza clienti di Porsche Exclusive Manufaktur, limitandosi a verificare l’abbinamento di colori in foto o accostando le tinte delle cartelle colori. Quando viene a ritirare la sua Porsche, la vede dunque per la prima volta dal vero”.

Un tour al Museo. Nello stabilimento di Zuffenhausen, Tobias Donnevert e il suo team accolgono ogni giorno circa 20 clienti che scelgono di ritirare qui la loro vettura nuova. Nel 2019, i ritiri in fabbrica sono stati 2.500 a Zuffenhausen e quasi 3.000 a Lipsia. Prima di entrare in possesso dell’auto, i clienti sono anche invitati a fare un giro dello stabilimento per vedere, fra le altre cose, come viene costruita la Porsche 911 a Zuffenhausen. Il programma include ovviamente anche una visita al Museo di Porsche. A Lipsia, invece, viene offerta ai clienti una breve panoramica della produzione dei modelli Macan e Panamera. È inoltre possibile fare un giro di prova sulla pista omologata FIA che fa parte del comprensorio dello stabilimento.

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