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Revisione per i veicoli storici pre 1960: il nuovo decreto ministeriale è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale

Nei giorni scorsi abbiamo affrontato il tema delle revisioni per le vetture precedenti al 1960 che, non saranno più obbligate ad effettuare la revisione periodica ogni due anni solo ed esclusivamente in Motorizzazione, come previsto dalla circolare sino ad ora in vigore. Oggi il decreto ministeriale è stato inserito nella Gazzetta Ufficiale.

La circolare relativa alla pubblicazione del nuovo testo è stata diffusa poco fa dal Ministero dei Trasporti e recita così “È  in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, il decreto a firma del Ministro col quale viene modificato il decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 17 dicembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 marzo 2010, n.65, concernente la disciplina e le procedure per l’iscrizione dei veicoli  di interesse storico e collezionistico nei registri, nonché la loro riammissione in circolazione e la revisione periodica”.
Il testo prosegue specificando che: “L’articolo 1 del decreto di cui trattasi consente alle imprese autorizzate all’effettuazione delle revisioni ai sensi dell’articolo 80 comma 8 del CDS di poter effettuare le revisioni dei veicoli  di interesse storico e collezionistico costruiti prima del 1 gennaio 1960, ad eccezione di quei veicoli per i quali le prove di frenatura per la verifica del freno di servizio debba essere effettuata mediante la valutazione del valore della decelerazione media ottenuto con il veicolo in ordine di marcia (solo con il conducente).

La svolta per le revisioni.  Il ministro Enrico Giovannini tre settimane fa ha siglato il decreto per abrogare la circolare precedente sulle revisioni periodiche. In sintesi, il nuovo testo stabilisce che i proprietari di auto storiche dovranno recarsi presso le sedi della Motorizzazione solo nel caso in cui il veicolo storico non può affrontare le prove sui rulli dinamometrici delle normali officine. In tal caso, i test di frenata si svolgeranno con l’uso di un dispositivo GPS e il veicolo alla velocità di almeno 40 chilometri orari per calcolare una decelerazione superiore a 4,5 metri al secondo. Inoltre, nel decreto è stata mantenuta la deroga sul controllo delle emissioni per i veicoli costruiti prima del 4 agosto 1971.
Il nuovo testo, riscritto dai tecnici del Mit, ora recita: “Le revisioni dei veicoli di interesse storico e collezionistico costruiti prima del 1° gennaio 1960 sono effettuate esclusivamente dai competenti Uffici della Motorizzazione Civile qualora le prove di frenata siano effettuate secondo le modalità indicate al precedente punto 3.2.2.”. La decisione, a lungo auspicata dai collezionisti, consente così di dribblare le code e le tempistiche, solitamente lunghe, delle Motorizzazioni provinciali fermo restando il rigore dei controlli strumentali sui veicoli.

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