Il prossimo 27 ottobre, la casa d’aste RM Sotheby’s dedicherà una vendita speciale al settantesimo compleanno della Porsche.
Nell’asta monomarca che si terrà ad Atlanta, in Georgia (Usa), oltre a una sessantina di lotti di automobilia, saranno battute anche un identico numero di vetture della Casa tedesca. Tra queste sono diverse le auto con stime milionarie (la più alta appartiene a una Porsche 956 Gr. C del 1983, stimata tra i 4,5 e i 5,8 milioni di euro). Spulciando tra le rarità, ce n’è una che vanta un interesse storico fuori dal comune: si tratta del secondo prototipo costruito per la realizzazione di una delle vetture oggi più ambite dai collezionisti, la Porsche 911 Carrera RS 2.7. Un’auto capace di vincere in pista e, allo stesso tempo, di essere guidata senza troppi problemi anche su strada.
L’apparenza inganna. A prima vista potrebbe essere scambiata per una normale 911 S 2.4 con i fianchi più larghi. In realtà è una delle poche allestite dalla fabbrica per essere sottoposta ai test di pre-produzione. Nel 1972, la Casa sacrificò infatti quattro 911 S 2.4 del 1972 per sottoporle a modifiche secondo le specifiche che porteranno poi alla produzione della Carrera RS 2.7. L’esemplare in vendita (telaio n. 9113600012) è la seconda di queste, allestita pare nell’aprile del 1972, diversi mesi prima dell’inizio della produzione dell’anno modello 1973. Le date esatte non sono state mai stabilite: si sa che la prima RS ha il numero di telaio n. 9113600011, mentre in seguito sono state costruite le Carrera RS telaio 9113600013 e 9113600014. Queste quattro vetture furono catalogate internamente come 911.644, mentre le Carrera RS sono stata catalogate come 911.744.
Senza coda (d’anatra). Rispetto alle Carrera RS 2.7 di serie, ciò che salta più agli occhi è l’assenza dello spoiler posteriore a coda d’anatra (la Carrera RS 2.7 sarà la prima Porsche stradale dotata di spoiler posteriore) e la mancanza della scritta laterale in corsivo Carrera. Oltre alla cromatura degl’indicatori di direzione, sostituita poi da un bordo nero, e ai parafanghi posteriori leggermente più ampi.
La sua storia. La Carrera RS 2.7 prototipo numero 0012 è apparsa per la prima volta su un opuscolo di vendita per l’anno modello del 1973 dipinta in Signal yellow, il colore attuale. Terminata la produzione delle Carrera RS 2.7, la vettura fu venduta il 26 settembre 1973 al promettente pilota austriaco Helmuth Koinigg, che la volle ridipingere in bianco. Koinigg arrivò a correre anche in Formula 1 con una Surtees, ma alla sua seconda gara (il Gran Premio degli Usa di Watkins Glen del 1975) morì in un incidente nei primi giri. Da allora la n. 0012 iniziò a passare di mano diverse volte. Attraversò l’Atlantico per tornare in Europa nel 2008 prima di essere restaurata e di accasarsi in Germania. Oggi, questo pezzo di storia Porsche sta per cambiare di nuovo proprietario. Per entrarne in possesso, però, sono necessari da uno a 1,3 milioni di euro, secondo la stima che ne ha fatto RM Sotheby’s. Una cifra doppia rispetto al valore attuale di una Carrera RS 2.7 di serie.