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Ruoteclassiche di giugno: i 50 anni del mito Alfasud

Il numero di giugno si preannuncia come sempre ricchissimo di servizi dedicati a modelli iconici che hanno segnato la storia dell’automobile. Iniziamo con la mitica Alfa Romeo Alfasud, accompagnata da vetture di grande charme come la Ferrari 275 GTB, l’Abarth 2400 Coupé Allemano e… tanto altro che vi raccontiamo nelle prossime righe.

Questa volta abbiamo anticipato i tempi, Ruoteclassiche è già in edicola! Perciò iniziamo ad illustrarvi sin da oggi Ruoteclassiche di giugno. Si parte con la nostra iniziativa “Best in Classic” e come vi avevamo preannunciato, ecco la prestigiosa Giuria composta da alcuni tra i più importanti esponenti del mondo dell’auto: Miki Biasion, il due volte campione del mondo rally e l’ultimo italiano a vincere un titolo mondiale in questa disciplina; Carlo Ludovico Borromeo, direttore creativo dello studio Borromeo de Silva e Garage Italia; Carlo Cavicchi, scrittore e giornalista ex direttore di Quattroruote e di Autosprint, Savina Confaloni, giornalista e conduttrice televisiva, uno dei volti più amati del panorama automobilistico; Antonio Ghini ex direttore della comunicazione Ferrari, attuale direttore della comunicazione di The Classic Car Trust; Corrado Lopresto, ambasciatore del collezionismo italiano nel mondo. Un parterre eccezionale per valutare al meglio le eccellenze del motorismo e del collezionismo storico.
Vi ricordiamo che potete candidarvi per concorrere nelle dodici categorie, l’iscrizione è gratuita. Trovate il modulo sul nostro sito o potete contattarci all’indirizzo bestinclassic@ruoteclassiche.it.

Si fa presto a dire Alfasud. Quando si parla dell’Alfa Romeo Alfasud viene subito in mente il personaggio di Amitrano incarnato da Carlo nel suo film cult Verdone in Bianco Rosso e Verdone. Oltre ai soliti steoreotipi Nord-Sud, non si può fare a meno di pensare anche alla passione profusa in un progetto inedito e del tutto innovativo. L’Alfasud è stata tutto questo e, a cinquant’anni dal suo debutto, le dedichiamo questo numero ripercorrendo la genesi progettuale e l’evoluzione. Un modello che è divenuto iconico per la sua tecnica ardita e per l’essere stata la prima Alfa Romeo prodotta nello stabilimento di Pomigliano d’Arco (NA).
Su Ruoteclassiche di giugno iniziamo a raccontarvi la storia dell’Alfasud da Torino, dove abbiamo radunato tre magnifici esemplare in verde, bianco e rosso, un omaggio sia al nostro Tricolore che alla mitica pellicola di Verdina. Le vetture appartengono ad alcuni appassionati del club torinese dei Biscioni. Insieme a loro, ci sono anche altri grandi estimatori di questo modello: da Elisabetta Cozzi, direttrice del Museo Cozzi di Legnano a Giorgetto Giugiaro, padre spirituale dell’Alfasud. Inoltre, ritroviamo la compatta Made in Pomigliato anche nella rubrica “Impressioni” dove vi presentiamo un esemplare immacolato del 1974.

Fascino d’antan. Si chiama Elisabeth e con un nome così, non poteva che figurare tra le “Regine”, parliamo della speciale OM 665 SSMM che il primo proprietario (Max Cyrill Morris) decise di battezzare col nome di sua madre. La vettura venne realizzata nel 1929 dalla Carrozzeria Corsica di Londra e venne equipaggiata con un motore da 2.350 cc sovralimentato capace di 95 CV. Dopo un’intensa carriera sportiva, “Lizzie” è stata restaurata ed è tornata al suo antico splendore.
Potrà sembrare strano ma negli anni 60 la Ferrari 275, una delle più belle GT del Cavallino, venne “accusata” di essere nata vecchia. Il suo problema, in realtà, si chiamava Lamborghini Miura, un modello leggendario che cambiò le carte in tavola nella progettazione delle granturismo ad alte prestazioni. Ve la raccontiamo in uno spettacolare Test a test con le Ferrari 275 GTB e 275 GTB/4: rispettivamente con due e quattro alberi a camme in testa.

Coupé e Roadster. Tornando alla rubrica “Impressioni” vi presentiamo anche la rarissima Abarth 2400 Coupé Allemano del 1961. Nata dall’ambizione di Carlo Abarth di affermarsi come costruttore di auto sportive, quest’auto rappresentava la proposta al vertice della gamma Abarth in termini di comfort e prestigio. Il sogno di Abarth era infatti quello di raggiungere un palmarès sportivo di livello e configurarsi come un importante produttore di granturismo stradali. La Fiat 2400, basata sulla Fiat 2300S, tuttavia mancò l’obiettivo: con un prezzo di listino molto elevato, andò ad inserirsi in una fascia di mercato dove erano in ballo i marchi più prestigiosi e scoraggiò la potenziale clientela di riferimento.
A chiusura, l’affascinate Mercedes-Benz 280SL R107. Questa elegantissima roadster vide la luce nel 1971 equipaggiata inizialmente con soli motori V8. La crisi petrolifera del 1973 spinse la dirigenza Mercedes-Benz a proporre la SL con un più piccolo sei cilindri in linea da 2,8 litri. Una mossa che si rivelò vincente in quanto l’unità era meno assetata e garantiva prestazioni simili a quelle dei motori più grandi, ma soprattutto non alterava il portamento fluido e l’indole da granturismo che ha sempre contraddistinto la lussuosa spider tedesca.

Le Alfa climatizzate. L’estate si avvicina, così nella nostra Guida all’Acquisto vi proponiamo una selezione di Alfa Romeo storiche, tutte climatizzate. Se al giorno d’oggi il climatizzatore è una dotazione praticamente irrinunciabile, non era così negli anni 70 e 80, quando i vecchi condizionatori erano accessori a pagamento molto costosi. Per questo motivo, oggi, è praticamente introvabile su molti dei modelli storici, anche quelli di fascia media e alta. Tra le Alfa con il condizionatore su cui puntare c’è l’Alfa 6: un’ammiraglia incompresa ma che ha ancora molto da dire con il suo 2,5 litri V6 da 158 CV. L’aria condizionata era inclusa nella ricca dotazione dell’allestimento Quadrifoglio Oro, un vero lusso per l’epoca. Con lei, la mitica Alfetta, una berlina sportiva che non ha certo bisogno di presentazioni. Ve la proponiamo nella sua ultima serie, migliorata negli allestimenti e nei consumi. Consigliata nella cilindrata “duemila”, grintosa e dalla dotazione più completa.

Una boccata d’aria fresca. Arriviamo nell’era “moderna” con la GTV Tipo 916: la particolare coupé anni 90 griffata Pininfarina e disegnata da Enrico Fumia. L’Alfa Romeo GTV riprende il nome dalla gloriosa Alfetta GTV degli anni 70 e 80 ma si differenzia per un layout tecnico totalmente differente, a partire dalla trazione anteriore e dal retrotreno Multilink autosterzante. Disponibile con una vasta di motorizzazioni, meritano attenzione i potenti modelli V6 con i 3,0 e 3,2 litri “Busso”. Inoltre, sempre in tema di climatizzazione, nella rubrica “Consigli pratici” vi suggeriamo i controlli e le operazioni da eseguire per mantenere l’impianto di condizionamento in piena efficienza.

Classica domani. Sappiamo bene che si aprirà una diatriba tra sostenitori e detrattori, tuttavia, per noi la nuova Land Rover Defender entra di diritto tra le classiche di domani. Certo, non avrà il pedigree e lo spirito duro e puro della sua antenata, ma dal punto di vista progettuale e stilistico la Defender è un piccolo capolavoro con una serie di chicche molto interessanti destinate a fare la differenza anche negli anni a venire.

Fatti e persone. In Ruoteclassiche di giugno troverete anche le consuete rubriche dedicate agli eventi e ai personaggi del motorismo storico: dai concorsi di eleganza come Salvarola e Città di Trieste alle più prestigiose rievocazioni come il Grand Prix di Monaco Historique passando per la Vernasca Silver Flag che quest’anno compie 25 anni. In Gareclassiche, tra le altre, vi presentiamo la “Signora della regolarità”, l’attesissima Coppa Milano-Sanremo. Tra gli incontri ravvicinati con i personaggi del motorismo d’epoca: il medico e pilota Antonio De Castro che si racconta a bordo della sua Porsche 911 2.7 Carrera RS e Sandro Fontecedro, il nuovo presidente del Riar (Registro Italiano Alfa Romeo) che ci anticipa alcune delle iniziative più importanti del Registro.
State ancora leggendo? Correte in edicola e non dimenticate il quinto volume della collana Guida al Collezionismo, dedicato ai marchi Autobianchi e Innocenti, che trovate in allegato a Ruoteclassiche con un supplemento di soli 5,40 euro.  

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