È mancato un pezzo di storia delle corse Ferrari e dell’automobilismo italiano, caro a molti appassionati. Si è spento Pietro Corradini, 76 anni, meccanico dell’epoca d’oro del Cavallino: quella che vedeva, al volante delle monoposte rosse, idoli come Niki Lauda, Clay Regazzoni, Gilles Villeneuve, e poi Michele Alboreto, Gerhard Berger, fino all’era Schumacher. Piloti che dovevano tanto al lavoro sapiente e meticoloso di Pietro, come a quello dei suoi colleghi. Corradini era uno dei tecnici più rappresentativi della squadra corse della Casa di Maranello e ha avuto una carriera molto lunga. Sempre con quel piglio grintoso, ben sottolineato dai suoi eterni baffoni alla messicana, verace e divertente. L’officina era casa sua, anche in tempi recenti, quando faceva il meccanico per passione, occupandosi di auto storiche.
I “suoi” anni 70. Corradini aveva cominciato a lavorare nel mondo dei motori negli anni 60, per poi approdare alla Ferrari nel 1970, principalmente per le gare di durata. Passato alla Formula 1, ha vissuto tutto il ciclo vincente Lauda-Regazzoni attorno alla metà degli anni 70, per poi seguire Villeneuve-Pironi, e tutta l’era turbo, con Alboreto e Berger. Rimasto legato col cuore agli anni 70, è stata una figura speciale nei box di quegli anni e resterà sempre nella memoria di noi appassionati.