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01/07/2019 | di Redazione Ruoteclassiche
Silver Flag, a Vernasca lo show dei bolidi del passato
Va in archivio l’edizione 2019 della Silver Flag. Ecco le immagini della “due giorni” sui tornanti che da Castell’Arquato salgono a Vernasca
01/07/2019 | di Redazione Ruoteclassiche

Va in archivio con un grande successo di pubblico l’edizione 2019 della Silver Flag. Ecco le immagini della “due giorni” sui tornanti che da Castell’Arquato salgono a Vernasca

Un tuffo nella storia dell'automobile, per ammirare figure affusolate, ascoltarne i rombi, fiutare le essenze di gomma, benzine ed oli ricinati. Una sinestesia motoristica impossibile altrove. È la Vernasca Silver Flag: sogni ed emozioni da bruciare in due giorni - sabato 29 e domenica 30 giugno - sui tornanti che da Castell’Arquato salgono a Vernasca. L’evento, organizzato dal CPAE e giunto alla sua ventiquattresima edizione, si caratterizza per la formula insolita e accattivante del concorso dinamico di eleganza e restauro: tre salite libere su strada chiusa al traffico.

Anniversari tondi. L'edizione 2019 sarà ricordata per la celebrazione dei 120 anni di Fiat, partner dell’evento. Official timekeeper è invece Tag Heuer, che nella stessa domenica segna il tempo della vittoria di Verstappen nel GP d’Austria e l’incedere spavaldo di una Nazzaro Tipo 3, modello vincitore della Targa Florio 1913. Ma il calendario evidenzia anche altri anniversari da ricordare: 70 anni di Abarth e 100 di Zagato.

Al vaglio degli esperti. Basterebbero i nomi, ma anche i numeri danno una misura della potenza evocativa dell’evento: 230 auto provenienti da 10 Paesi raccontano oltre un secolo di sport automobilistico. Ognuna ha una sua identità particolarissima ed è difficile per la giuria, coordinata dal noto collezionista Corrado Lopresto, affiancato tra gli altri esperti da Donald Osborne, scegliere le regine di questo concorso unico al mondo.

Campioni e leggende. Best of Show della Silver Flag 2019, categoria dopo guerra, è la Fiat 8V Zagato Aldo Gadioli. Tra le vetture anteguerra si impone invece la Nazzaro Tipo 3 di David Biggins. Premio ambitissimo, tuttavia, è anche il cronografo Tag Heuer, assegnato al modello più rappresentativo delle corse in salita: quest’anno la Abarth SE013 8 cilindri prototipo di Carlo Lusser. La guidò anche Arturio Merzario, stavolta testimonial FCA Heritage su Abarth 2400 Allemano. Non meno significativi i trofei Asi, consegnati direttamente dal presidente Alberto Scuro alla Alfa Romeo 1750 Zagato (auto meglio conservata) di Emilio Comelli e all’Osca 187 S di Francesco Adamoli per il miglior restauro.

Finale con sorpresa. La Silver non è una cronoscalata ma il tempo scorre rapidissimo:giorni intensi dedicati alle auto e alle corse che, per piloti e appassionati, fuggono in un baleno. Molti hanno già iniziato il countdown in attesa della prossima edizione. Per l’occasione Tag Heuer ha riservato una sorpresa speciale ai concorrenti in occasione della cena di gala: è stato esposto uno dei tre cronografi Monaco (che compie quest’anno i suoi primi 50 anni) utilizzati da Steve McQueen durante le riprese del film Le Mans. Un mito nel mito.

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