Silvretta Classic Rally 2018, percorso e driver da brividi - Ruoteclassiche
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17/07/2018 | di Redazione Ruoteclassiche
Silvretta Classic Rally 2018, percorso e driver da brividi
Se da bambini la mamma vi cospargeva di Piz Buin per non scottarvi la faccia (il marchio esiste ancora, ma è molto meno vintage), prenotatevi per l’anno prossimo a correre (o ammirare) la parata di classiche alle pendici del ghiacciaio. 
17/07/2018 | di Redazione Ruoteclassiche

Se da bambini la mamma vi cospargeva di Piz Buin per non scottarvi la faccia (il marchio esiste ancora, ma è molto meno vintage), prenotatevi per l’anno prossimo a correre (o ammirare) la parata di classiche alle pendici del ghiacciaio.

Marchio di fabbrica. Il “Piz” della iconica crema solare è infatti la cima austriaca nel Gruppo del Silvretta, maestosa cornice montuosa, ogni estate, della tre giorni che chiama a raccolta quasi duecento vetture. Gli scenari sono tra i più belli delle Alpi, con la Silvretta Hochalpen strasse e i suoi 32 tornanti appesi sotto le dighe a dare il colpo mozzafiato.

Un appuntamento da non perdere. Notevolissimo anche il transito dell’Abula Pass verso l’Engadina, e la discesa sui paesi incantanti di Madulain, Zuoz, S-chanf e le loro meravigliose dimore medioevali. E tante altre sorprese. Il Silvretta Classic Rally di Montafon è poco noto agli italiani, che magari conoscono (perché ci vanno a sciare) Sant Anton o Davos, sul versante svizzero della catena. Ma la vallata di Montafon, ricca tra l’altro anche lei di splendide piste, si raggiunge in meno di quattro ore da Milano, via San Bernardino e Coira.

Una gara da Stelle... a tre punte. La gara, che si snoda per complessivi 650 chilometri, con innumerevoli prove speciali, è da sempre uno degli appuntamenti ufficiali Mercedes Benz - Classic. E da Stoccarda, ai primi di luglio, insieme agli inappuntabili (ovviamente) organizzatori, cala sulle Alpi una nutrita scuderia di sportive, qualche outsider “a tema”, una staffetta di ambasciatori della Marca e nugoli di meccanici.

Al via tanti pezzi da novanta. Quest’anno il blasonato Museo Daimler Benz ha concesso alcuni gioielli di primaria grandezza, come la 720 SSK del 1928, una 300SL del 1955, una rara 190SL racing, sempre del ’55 e una 230SL , replica della celebre Pagoda, anch’essa elaborata, che si aggiudicò il Rally Spa-Sofia-Liegi del 1964. Ma c’erano anche una aristocratica 280SE Cabriolet, la reginetta delle W111, una veterana G-Class 230 GE in omaggio alla serie da poco lanciata e un trio di youngtimer stellate.

La nostra corsa tra i campioni. Se la poderosa Kompressor era affidata alle super-mani di Jochen Mass - leone della Formula 1 anni ‘70 e senior ambassador Mercedes -, la 190 SL a quelle del campione di casa Karl Wendlinger e la 300 SL al popolare personaggio di Magnus Walker, porschista cult della California, al volante della Pagoda rossa c’erano il sottoscritto e il simpatico collega britannico Simon Charlesworth. Mani modeste, ma le uniche invitate della stampa estera. Delle nostre prodezze, delle bizzarrie del cowboy Walker, dei veri vincitori della gara e di tutti i retroscena, vi riferiremo con piacere nel numero di settembre di Ruoteclassiche. Appuntamento in edicola!

Giosuè Boetto Cohen

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