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22/06/2020 | di Redazione Ruoteclassiche
Storie Alfa Romeo: l’ultimo capitolo, Giulia e Stelvio
Nell'ultimo appuntamento con Storie Alfa Romeo, la genesi e l'evoluzione dei modelli realizzati sul pianale Giorgio: Giulia e Stelvio.
22/06/2020 | di Redazione Ruoteclassiche

A poche ore dalle celebrazioni per i 110 anni della Casa del Biscione si conclude la serie “Storie Alfa Romeo”, e in quest’ultimo appuntamento vi raccontiamo delle ultime nate in casa Alfa Romeo: Giulia e Stelvio.

Le Alfa Romeo Giulia e Stelvio incarnano al meglio lo slogan “La meccanica delle emozioni”: un progetto che si sviluppa a partire dalla dinamica di guida, con il guidatore sempre al centro. Per la messa a punto dei nuovi modelli Alfa Romeo ha seguito l’approccio “top down”, partendo dalle versioni più sportive Quadrifoglio gli stessi standard sono stati applicati sui modelli ordinari per garantire un handling sempre incisivo e gratificante. Le prestazioni d’eccellenza dei modelli Quadrifoglio hanno trovato conferma nei rispettivi record di categoria al Nürburgring, considerato tra i banchi di prova più impegnativi per la messa a punto della dinamica delle vetture.

Alla conquista del Nürburgring. A due mesi dalla presentazione ufficiale, l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio torna su una pista ha visto molte vittorie Alfa Romeo: il “Grüne Hölle”, l’“inferno verde” del Nürburgring.Un soprannome che si attribuisce a Sir Jackie Stewart negli anni 60 e assolutamente appropriato. Un circuito con oltre 70 curve che si snodano tra rettilinei e saliscendi, con dislivelli di 300 metri. La Giulia Quadrifoglio è pronta a partire e a dimostrare a tutti di cosa è capace. Niente trucchi solo tecnica: l’esemplare non monta gomme “slick”, nessun roll bar di sicurezza; l’auto è identica a quelle acquistabili in concessionaria. Al volante il collaudatore Fabio Francia che se non fosse per il casco (e una grandissima esperienza), in jeans e polo anche lui assume le sembianze di un guidatore ordinario. Non c’è una gara da vincere, ma un record da battere: l’adrenalina è la stessa. L’unità di controllo Alfa Romeo “DNA” viene settata sulla modalità “Race”. La Giulia scatta dalla linea di partenza e 7 minuti e 32 secondi dopo la missione viene brillantemente portata a termine. L’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio stacca un tempo incredibile: sette secondi in meno rispetto al record registrato dalla berlina più veloce nel 2015. A poco più di un anno, la Stelvio fa ancora meglio: fermando il cronometro a 8 secondi sotto il precedente primato di categoria. Giulia e Stelvio su uno dei tracciati più difficili del mondo tengono alta la bandiera italiana segnando un primato difficilmente eguagliabile.

Il “think thank”. Nel 2013 sulla stampa di settore si inizia a parlare di tale “Giorgio”. Questo nome fa riferimento alla nuova piattaforma su cui verrà sviluppata la nuova generazione di modelli Alfa Romeo. L’origine del nome è ancora avvolta dal mistero, si ipotizza una scelta personale di Sergio Marchionne. Giorgio porta con sé obiettivi ambiziosi e segna il ritorno alla trazione posteriore e integrale su vetture di grande produzione. Sarà lo stabilimento di Cassino ad ospitare la produzione dei nuovi modelli. Il gruppo FCA organizza le sue migliori risorse in “think thank” dedicati: ai progettisti viene chiesto di lasciare da parte le vecchie regole e abitudini, quanto di pensare fuori dagli schemi, quanto piuttosto “credere, sognare e creare”.

Gli Skunks. I vari gruppi di lavoro impegnati sul progetto Giorgio vengono isolati dal resto dell’azienda per potersi concentrare esclusivamente sulla nuova piattaforma facendo fede al nuovo approccio progettuale. Il gergo aziendale dà loro un soprannome, ma per comprendere l’origine di questo nome, dobbiamo fare un passo indietro di settant’anni. Clarence Leonard "Kelly" Johnson è un ingegnere aeronautico della Lockheed Martin, e nel 1943 venne messo a capo di un progetto speciale: sviluppare da zero, in sei mesi, un caccia in grado di determinare le sorti della seconda guerra mondiale. La sfida è impossibile: ma lui accetta, a condizione di avere carta bianca sul processo da seguire. Con una settimana di anticipo consegna lo “XP-80 Shooting Star”, il primo caccia a reazione americano. Il suo team era indicato come “Skunk Works”. A memoria di questa impresa, i vari team Giorgio fanno propria la definizione e la determinazione degli “Skunks”. Anche i progettisti del team Alfa Romeo partono “da un foglio bianco”, hanno tempi strettissimi e un compito molto ambizioso: non solo rimettere il guidatore al centro dell’esperienza Alfa Romeo, ma “dare il La” ad una nuova generazione di prodotti che porti a pieno compimento il rilancio del Marchio.

Una giornata indimenticabile. L’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio esprime al massimo le qualità della piattaforma Giorgio. L’azienda adottando un approccio top-down presenta per prima la sua declinazione più sportiva a cui seguono le altre motorizzazioni 4 cilindri benzina e diesel. Il lancio è un evento molto atteso, avvolto nel segreto più assoluto: FCA non lascia trapelare foto o caratteristiche tecniche. Neppure il nome. Sul progetto vige il riserbo più assoluto. La nuova Alfa Romeo Giulia viene svelata in anteprima mondiale il 24 giugno 2015: un giorno speciale che cade nel 105esimo anniversario dalla fondazione del Marchio. Nasce finalmente un’auto che gli appassionati aspettavano con trepidazione da decenni. L’unicità di quella giornata è segnata poi dalle note del “Nessun dorma” di Puccini, con il maestro Andrea Bocelli che onora il debutto dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio con un’indimenticabile performance lirica nel rinnovato Museo Storico di Arese.

La meccanica delle emozioni. Le indicazioni tecniche per lo sviluppo dei nuovi modelli richiamano il DNA storico del Marchio. Ecco quindi motori innovativi, una perfetta distribuzione dei pesi, soluzioni tecniche d’avanguardia, il miglior rapporto peso/potenza della categoria e a corollario uno stile che evochi immediatamente il gusto italiano. I propulsori dell’Alfa Romeo Giulia sono tutti nuovi e realizzati interamente in alluminio. Al vertice il 6 cilindri bi-turbo benzina di origine Ferrari che prende posto nel cofano della Giulia Quadrifoglio: eroga 510 cavalli per 600 Nm di coppia massima. Ma al di là dei valori è la distribuzione delle masse e l’uso di materiali leggeri a fare realmente la differenza, garantendo una perfetta distribuzione dei pesi: 50/50 tra i due assi. Il comparto tecnico è di prim’ordine con soluzioni raffinate come la sospensione anteriore è di tipo a doppio quadrilatero doppio asse di sterzo semi-virtuale, per rendere più controllabile l'angolo di sospensione e ottenere un’aderenza a terra ottimale: i due bracci inferiori creano un movimento “a forbice” che genera un feeling lineare in tutte le condizioni, esaltato in questo caso da un rapporto di sterzo record (meno di 12:1). Al retrotreno viene introdotto il nuovo schema Alfalink™, evoluzione del multilink che qui prevede quattrobracci e mezzo: che mantiene l’assetto rigido in curva, ma al contempo flessibile longitudinalmente. Due soluzioni innovative e di grande efficacia sviluppate e brevettate dal team Alfa Romeo.

Leggerezza e controllo. Per assicurare il miglior rapporto peso/potenza, viene fatto largo uso di materiali ultra-leggeri per tutte le parti del veicolo: basamento e testa motore, componenti di carrozzeria e sospensioni sono in alluminio. L’albero di trasmissione, il cofano, il tetto, ma anche per la struttura dei sedili anteriori vengono realizzati in fibra di carbonio che limita il peso della scocca nuda (“body in white”) in soli 322 kg. Sull’Alfa Romeo Giulia l’elettronica aumenta la sicurezza esaltando il piacere di guida senza sostituirsi a chi è al volante. Per questo motivo il team Giorgio infonde la tipica connotazione Alfa Romeo ai comandi principali della vettura: dalla trazione integrale Q4 che interviene solo quando serve, così come l’Integrated Brake System che gestisce i dispositivi di frenata e il controllo di stabilità. Il Differenziale a Slittamento Lineare che migliora l’erogazione della coppia in curva, parallelamente al Torque Vectoring che distribuisce in modo programmato la potenza alle ruote posteriori, migliorando la trazione e la prontezza di sterzo. A coordinare tutte le funzioni, una centralina che prende il nome di Chassis Domain Control. Queste caratteristiche straordinarie vengono presentate da una vettura dallo stile teso ed essenziale: raccontato da uno spirito italiano che vive nell’eleganza dei volumi. Il manifesto di questa eccellenza tecnica trova conferma negli straordinari risultati aerodinamici: con un Cx pari a 0,25.

Il concetto del “top down”. Per lo sviluppo dei modelli ad alte prestazioni, quasi tutte le Case automobilistiche elaborano il modello base, intervenendo a livello strutturale per migliorare l’handling e le prestazioni. Talvolta queste auto vengono prodotte su linee separate, se non addirittura da fornitori esterni. Nel caso dell’Alfa Romeo Giulia sono le varianti ordinarie a derivare dalla top di gamma Quadrifoglio: oltre allo stile di base, le vetture condividono l’architettura tecnica, impiegano gli stessi materiali leggeri e la maggior parte della meccanica. Tutte nascono sulla stessa linea di montaggio nello stabilimento di Cassino. Il risultato è un prodotto unico nel suo genere: dalle motorizzazioni di ingresso alla Quadrifoglio ogni Alfa Romeo Giulia condivide la stessa ripartizione dei pesi tra anteriore e posteriore, la stessa rigidezza torsionale del telaio, gli stessi schemi di sterzo e le sospensioni, il fiore all’occhiello del comparto dinamico della vettura.

Il Suv dall’anima Alfa Romeo. La piattaforma Giorgio si adatta bene anche per la prima SUV marchiata Alfa Romeo, e così nel febbraio 2017 viene presentata l’Alfa Romeo Stelvio. Una sfida che è ancora più impegnativa perché l’Alfa Romeo Stelvio deve competere in un segmento affollatissimo e molto combattuto: deve muoversi con agilità su neve e sterrati senza perdere nulla in termini di prestazioni e handling. L’Alfa Romeo Stelvio inoltre deve offrire la stessa esperienza di guida di una berlina sportiva. Rispetto alla Giulia, l’abitacolo è più alto e offre una posizione di guida più elevata: all’interno c’è più spazio per passeggeri e bagagli. Le sospensioni hanno una corsa maggiore per garantire la giusta altezza da terra nei percorsi non asfaltati, mentre la carreggiata è leggermente più ampia, per accrescere la stabilità. L’architettura complessiva e la meccanica rimangono le stesse della Giulia, così come la gamma motori e il sistema di gestione dei sistemi elettronici. Il risultato è una vettura che ha “un’anima Alfa Romeo in un corpo da SUV”, una combinazione che sorprende tutti con un feeling di guida e un’agilità uniche nella sua categoria.

Il Model Year 2020. In termini di prestazioni e comportamento dinamico Giulia e Stelvio rappresentano l’eccellenza nei loro rispettivi segmenti. Con un’impostazione tecnica all’avanguardia, l’evoluzione di questi modelli ha visto una crescente attenzione sull’esperienza di bordo, sempre più piacevole, sicura e connessa. Il Model Year 2020 pone l’accento su una la “sportività elegante” con interventi mirati agli interni con nuove ed eleganti finiture e una nuova gamma di vernici. Viene implementata anche la connettività per i dispositivi mobili, mentre i nuovi ADAS (Advanced Driving Assistance Systems) segnano il passaggio dal primo al secondo livello di autonomia: ora i sistemi non si limitano soltanto a informare chi è al volante, ma diventano attivi in caso di emergenza, elevando lo standard di sicurezza delle vetture.

Le Alfa più premiate. In questi cinque anni le Alfa Romeo Giulia e Stelvio sono state le Alfa Romeo più premiate di sempre: totalizzando 170 riconoscimenti internazionali di testate specializzate e media generalisti votati da giurie di esperti o direttamente dai clienti. Tutti conseguiti per l’innovazione tecnica e lo stile. Il primo titolo è stato “Eurocarbody of the Year” 2016, dedicato al miglior progetto europeo di architettura del veicolo, a cui sono seguiti numerosi riconoscimenti sul fronte del design. I premi continuano ad arrivare: come il “Performance Car of the Year 2020”, che la giuria di esperti di “What Car?” ha assegnato a Giulia Quadrifoglio per il terzo anno consecutivo, dopo averla confrontata con altre auto sportive di tutte le fasce del mercato. La motivazione non può che essere motivo un d’orgoglio per i progettisti Alfa Romeo: l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio è “una vettura ad alte prestazioni che si può guidare tutti i giorni”.

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