"Street Show", le protagoniste dei grandi raid - Ruoteclassiche
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15/09/2019 | di Redazione Ruoteclassiche
“Street Show”, le protagoniste dei grandi raid
Tra le vetture più ammirate del nostro Concorso d'eleganza e restauro, le tre protagoniste dei "Grandi Raid". Eccole
15/09/2019 | di Redazione Ruoteclassiche

Tra le vetture più ammirate del nostro Concorso d'eleganza e restauro, le tre protagoniste dei "Grandi Raid". Eccole

Carrozzerie luccicanti? Sedili e cruscotti tirati a lucido? Niente di tutto questo per le tre vetture esposte nell'area tematica dei grandi raid, una delle cinque categorie del nostro Concorso d'eleganza e restauro, in cui si sono date battaglia oltre venti auto storiche di ogni marca ed età.

Vacanza alternative. Reduce da un viaggio estivo di ben venticinque giorni e 4900 chilometri, la piccola Trabant del giovane equipaggio formato da Giulio Carello ed Enrico Viora atterra sul red carpet del nostro Concorso d'Eleganza e Restauro. L'utilitaria-simbolo dell'ex Germania dell'est è stata protagonista di un lungo tour per commemorare i trent'anni dalla caduta del Muro di Berlino.

Inarrestabile Biscione. Abituata a sfrecciare in riviera e per le strade delle località balneari più "in", l'Alfa Romeo Spider 2000 "coda tronca" del 1975 in mostra nella zona heritage di Street Show ha affrontato uno dei raid più massacranti ed evocativi nella storia dell'auto, la Pechino-Parigi. Sulla carrozzeria sono evidenti i segni della lunga maratona. Molto tecnico, ovviamente, l'allestimento, con rollbar di sicurezza e modifiche all'assetto per ottenere una maggior altezza da terra e poter affrontare i tratti più impegnativi. Assicurate al portapacchi posteriore, una sfilza di taniche di carburante e sacche per l'equipaggio.

Altro che Subaru baracca... Ultima "avventuriera" una Subaru Libero E12 del 1991, minuscolo ma "roccioso" minivan protagonista al Mongol Rally del 2018. Condotto dall'equipaggio formato da Massimiliano Pezzo, Fabio Berardinello, Caterina Secchieri e Alessandro Guicciardi, il "subarino" sfoggia con orgoglio una vistosa cicatrice di guerra. Il muso reca infatti un'ammaccatura causata dal tamponamento della Jeep che stava trainando il Libero, rimasto in panne per un guasto all'impianto elettrico.

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