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Styling the future: 12 prototipi raccontano il design GM

Una mostra all’Audrain Automobile Museum di Newport espone dodici importanti concept.

Fino all’11 novembre, l’Audrain Automobile Museum di Newport, Rhode Island, ospita la mostra “Styling the future”. Dodici tra le più importanti concept della storia della General Motors raccontano l’evoluzione del design automobilistico americano. I pezzi in mostra (l’esibizione è co-curata dallo storico Donald Osborne) provengono dal General Motors Heritage Center di Warren, Michigan e dalla Lingenfelter Collection di Brighton, Michigan.

1. Cadillac Fletwood V16. Nel 1927 il designer Harley Earl divenne responsabile di un reparto di GM, la “Art & Color Section” creato espressamente per lo sviluppo di nuovi progetti. Nel 1930 il “Laboratorio creativo di General Motors” sviluppò la Cadillac V16, prima automobile americana con motore 16 cilindri. Difficile eguagliarne il livello di raffinatezza, lusso, dotazione e finiture: per una V16 (cinque metri e ottanta e quasi tre tonnellate di peso), si poteva scegliere tra 9 configurazioni di carrozzeria, illimitate combinazioni di colore e un elenco accessori sterminato.

2. Buick Y-Job 1938. Dopo la Cadillac V16 Earl volle dare al design delle sue auto un’impronta futuristica. Questa filosofia traspare dalla Buick Y-Job del ’38, da alcuni considerata la prima “concept car” mai prodotta. Ha forme basse e allungate, passaruota avvolgenti, fari a scomparsa, vetri e capote elettrici. Il suo stile innovativo avrebbe influito su tutta la produzione automobilistica della fine degli Anni 40.

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Le Sabre Concept 1951. Harley Earl disegnò questo prototipo seguendo l’influenza dei jet supersonici: unica presa d’aria centrale, fari nascosti, capote elettrica, sedili riscaldati e sensore pioggia (se veniva rilevata, automaticamente veniva chiusa La capote e alzati in finestrini). La carrozzeria in magnesio era equipaggiata con 4 ganci idraulici per cambiare velocemente una gomma o rapide operazioni in officina.

4. Cadillac Le Mans 1953. Harley Earl volle mettere l’accento sulla passione degli americani per le auto da corsa: V8 con due carburatori doppio corpo da 250 cavalli, carrozzeria con parabrezza molto basso e inclinato e altezza da terra molto ridotta. L’abitacolo aveva innovativi sedili elettrici con memoria e riscaldamento.

5. Chevrolet Corvair Concept 1954. L’ispirazione aeronautica è presente nella forma fastback della carrozzeria e nell’alloggiamento della targa posteriore, simile all’uscita di scarico di un jet a reazione. Presenta molte attinenze con la Corvette ma, a causa dello scarso successo di quest’ultima, rimase un prototipo.

6. Chevrolet Corvette prototipo EX 87, 1954. Nel gennaio del ’53 iniziò la produzione della Corvette ma le vendite furono inizialmente pessime, al punto che si pensò di cancellarla. GM corse ai ripari e affidò l’incarico all’ingegnere belga Zora Duntov, che propose l’utilizzo di un 8 cilindri. Il muletto EX87 è il primo prototipo di Corvette con motore V8.

7. Firebird III 1958. Fu presentata alla fiera Motorama. Fu una concept fondamentale perché ruppe molti dei principi del design di Harley Earl. Ha poche cromature e non sono presenti linee parallele. Diede lo slancio finale alla fase delle “pinne”.

8. Cadillac Cyclone 1959. Fu concepita come un laboratorio su ruote per esplorare un possibile scenario futuro dell’Automobile. È equipaggiata con sensori di prossimità e la cupola dell’abitacolo, ruota all’indietro automaticamente e la trasforma in spider. Le porte si aprono scivolando all’indietro.

9. Mako Shark I 1961. Fu disegnata da Larry Shinoda su meccanica Corvette e verniciata in una speciale tinta blu che degradava verso il bianco. Monta un motore V8 tipo 427 (7 litri) sul quale vennero testati diversi tipi di alimentazione, carburatori o iniezione.

10. Chevrolet Aerovette 1973. Fu inizialmente costruita come prototipo XP-882, una Corvette con motore centrale V8 rotativo di 6,2 litri. Aveva telaio tubolare, carrozzeria in vetroresina, parabrezza molto inclinato (72°) e porte ad ali di gabbiano ripiegabili. GM abbandonò il motore rotativo e il propulsore fu sostituito con un V8 “small Block”. I sedili erano fissi (regolabili solo in altezza) ma era possibile spostare avanti e indietro la pedaliera. Era inoltre equipaggiata con plancia digitale, paraurti ad assorbimento d’urto, computer di bordo e sensore zona rossa sul contagiri.

11. Impact Experimental 1990. Fu presentata Al Salone di Los Angeles del 1990 nell’ambito del Clean Air Act, che stabiliva zero emissioni per il 10% delle auto vendute nello Stato della California. La successiva EV1 fu la prima auto elettrica regolarmente in produzione. Fu prodotta tra il ’96 e il ’99 in poco più di 1.100 esemplari e data ai clienti solo con formula di noleggio.

12. Cadillac Sixteen 2003. Raccoglie l’eredità dei modelli con motore 16 cilindri degli Anni 30. Questa mastodontica coupé è equipaggiata con un V16 da 13.600, 1.000 cavalli e funzione di spegnimento cilindri a seconda delle esigenze: può quindi funzionare a quattro, otto o 16. Monta ruote da 24”, dischi da 400 mm di diametro, quattro ruote sterzanti, pesa oltre 2,2 tonnellate e il suo colore è fatto di venti strati di vernice.

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