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17/05/2002 | di Redazione Ruoteclassiche
TORNA A CASA, “LUSSO”!
Il nome identifica l’ultima “250” a motore anteriore, prodotta in 350 esemplari. La nostra è stata riportata in Italia, dopo essere stata in Belgio e negli Usa, dal concessionario del Cavallino per la Lombardia. Accelera da zero a cento in sette secondi, sfiora i 230 e rivela un comportamento nervoso, ma prevedibile.Questa Ferrari “250 GTL” […]
17/05/2002 | di Redazione Ruoteclassiche

Il nome identifica l'ultima "250" a motore anteriore, prodotta in 350 esemplari. La nostra è stata riportata in Italia, dopo essere stata in Belgio e negli Usa, dal concessionario del Cavallino per la Lombardia. Accelera da zero a cento in sette secondi, sfiora i 230 e rivela un comportamento nervoso, ma prevedibile.

Questa Ferrari "250 GTL" appartiene a Leonardo Freyrie, un distinto gentleman che la guida fra Milano, dove abita, e la Brianza, dove ha il suo "buen retiro". Essa ha una storia comune a quasi tutta la produzione Ferrari: avanti e indietro fra Europa, Stati Uniti e talvolta Giappone, seguendo le fluttuanti valutazioni di un mercato fatto di collezionisti, mercanti e speculatori.

Acquistata nel marzo del 1964 da monsieur De Fierlant dal Garage Francorchamps di Jacques Swaters, l'importatore Ferrari in Belgio, la "5383 GT" (il suo numero di telaio) aveva già l'aspetto che ha oggi: carrozzeria rossa con interni in pelle Connolly beige e stravaganti pannelli delle porte in pelle di struzzo.

Dopo qualche anno la "GTL" viene venduta a un appassionato californiano e quindi comprata da Michael Sheehan, commerciante di Laguna Beach. E qui la vede Giorgio Schoen, concessionario Ferrari per la Lombardia, che la riporta in Italia e la restaura, facendo ruggire nuovamente il V12 di Colombo di 3 litri che aveva già equipaggiato la "GTO", la "SWB" e la "Le Mans".

La "250 GT Berlinetta disegno Pininfarina", detta impropriamente "Lusso", offre una guida sicura e precisa: stabile in rettilineo, sopporta bene anche le alte velocità grazie all'aerodinamica curata.

Fin dal suo debutto, avvenuto curiosamente al penultimo giorno del Salone di Parigi del 1962, la "GTL" appariva inusuale nelle linee e nelle proporzioni, con fiancate arrotondate, fari e cofano molto sporgenti e paraurti diviso in tre parti, mentre la parte posteriore riprendeva il tema "tronco" che debuttò con la "GTO".

L'abitacolo ha ampie e profilate superfici vetrate, i sedili sono comodi e il cruscotto, rivestito in pelle nera con crespatura antiriflesso, è caratterizzato da una palpebra, dietro al volante Nardi in legno, che riunisce quattro piccoli indicatori più l'orologio, mentre tachimetro e contagiri, più grandi, si trovano al centro, sopra la leva del cambio, leggermente orientati verso il posto guida.

Con circa 350 esemplari costruiti, la "GTL" chiuse la dinastia delle "250 GT" stradali a motore anteriore.

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