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03/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche
TORNO SUI MIEI PASSI
Roger Fischbach continuava a cercarla. Ma ce n’erano talmente poche in giro che alla fine si imbatté nella stessa che aveva visto, e scartato, dieci anni prima. La macchina aveva soltanto 72.000 km, ma richiese qualche ritocco alla carrozzeria. Il telaio deriva dalla berlina “20 M TS”: forse, il passo è troppo lungo per una […]
03/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche

Roger Fischbach continuava a cercarla. Ma ce n'erano talmente poche in giro che alla fine si imbatté nella stessa che aveva visto, e scartato, dieci anni prima. La macchina aveva soltanto 72.000 km, ma richiese qualche ritocco alla carrozzeria. Il telaio deriva dalla berlina "20 M TS": forse, il passo è troppo lungo per una sportiva.

Nel 1975 Roger Fischbach notò in una stazione di servizio una coupé bassa e lunga che recava sul frontale lo stemma Osi, ma sulla coda la scritta "20 M TS", che lasciava intuire una qualche parentela con la Ford. Roger, che allora aveva 13 anni, si informò: si trattava della coupé con meccanica Ford prodotta dalla Osi tra il '67 e il '68.

Non appena ebbe la patente, Roger si mise alla ricerca di quella macchina, fino a quando, nel 2002, ne trovò un esemplare a Berna. Immatricolata nel 1968, aveva selleria in pelle e lunotto termico (un optional) ed era una delle 220 equipaggiate con il motore "2300" (le altre avevano un "2000"). Per la meccanica fu necessaria solo un'accurata messa a punto, mentre la sistemazione della carrozzeria comportò maggior impegno, oltre alla ricerca di alcuni pezzi di ricambio: mascherina, coprimozzi, portacenere, cuffie e pomello del cambio.

"Ho sommato al prezzo d'acquisto il costo di tutti questi interventi", racconta Roger, "e fino a oggi ho speso circa 23.000 franchi: un po' più del valore attuale della vettura". La linea slanciata e il "2300" a sei cilindri fanno pensare a prestazioni da granturismo. In realtà il motore ad aste e bilancieri della berlina non ha subito alcuna modifica e al potenza è la stessa, 126 CV SAE. "Il suo pregio non sono le prestazioni, bensì il confort. Puoi fare 500 km e non sei stanco".

In effetti l'impostazione della vettura ricorda quella delle sportive americane dell'epoca: silenziose, morbide, dai comandi dolci e con una buona tenuta di strada se l'asfalto è liscio, ma con tendenza a perdere aderenza su dossi o buche. Ben rifinito l'abitacolo, senza lamiere a vista e con azzeccati tocchi sportivi, come il volante a calice con razze forate e la console imbottita che s'allunga fin quasi ai sedili dietro.

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