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25/06/2019 | di Himara Bottini
Trofeo Valli Bresciane, una gara per intenditori
Si è svolta lo scorso sabato 22 giugno la quinta edizione del “Trofeo Valli Bresciane - Memorial Cirillo Gnutti”: vincono Barcella-Ghidotti
25/06/2019 | di Himara Bottini

Si è svolta lo scorso sabato 22 giugno la quinta edizione del “Trofeo Valli Bresciane - Memorial Cirillo Gnutti”: Guido Barcella e Ombretta Ghidotti, incuranti del coefficiente, si sono magistralmente impossessati della vittoria sulla loro Porsche 356 C del 1963

Che cos’è?
Il “Trofeo Valli Bresciane - Memorial Cirillo Gnutti” è una gara di regolarità per auto storiche a calendario ACI Sport organizzata per il quinto anno consecutivo dalla Scuderia Emmebi 70 di Lumezzane. Ma non solo. Fa parte anche del Criterium Bresciano Regolarità 2019, cui seguiranno il Città di Lumezzane l’8 settembre e il Circuito del Garda il 5 ottobre. Una gara giovane dunque, aperta a vetture costruite entro il 1971 e ad alcune auto degli anni successivi, selezionate su insindacabile giudizio di una speciale commissione, che si sta ritagliando uno spazio importante nell’ambiente, tanto che lo scorso fine settimana al Museo Mille Miglia di Brescia hanno verificato ben 82 vetture.

Dove si è disputata?
Il Trofeo Valli Bresciane ha preso il via sabato 22 giugno da una location amatissima dai regolaristi: il Museo Mille Miglia di Brescia. Il percorso di 200 chilometri ha poi portato gli equipaggi alla scoperta delle valli del bresciano, in particolare Valtenesi, Valtrompia e Val Sabbia, con passaggi davvero curiosi e spesso spettacolari. Come non rimanere affascinati dalla lunga e nota “Via del Marmo”, all’interno del bacino marmifero bresciano, che attraversa tra una cava e l’altra i comuni di estrazione come Botticino, Nuvolera, Nuvolento, Paitone e Gavardo.Dal rosa del marmo al verde della Valtenesi, la carovana ha reso omaggio anche all'antico Santuario del Carmine, imponente edificio del XV secolo a San Felice del Benaco. Dalla Rocca del Rovere di Odolo, nella Valle Sabbia, la gara è proseguita in direzione Lumezzane passando per Barghe e Belprato, un incantevole paesino con tutte le case dipinte, e da Lavino, ponte di comunicazione diretta con la Valle Trompia da cui si diparte la strada per Mura e Lodrino, attraverso l’artificiale laghetto di Bongi. Da Lumezzane, infine, il percorso ha fatto ritorno a Brescia. Difficile non farsi distrarre dalla bellezza di questo paesaggio.

Chi ha vinto?
Avendo partecipato alla gara e avendo provato in prima persona la difficoltà del percorso e delle 65 prove cronometrate previste dal regolamento, non posso non fare i miei più sentiti complimenti all’equipaggio Barcella – Ghidotti, che con la loro Porsche 356 C del 1963 hanno tenuto testa a Vesco – Guerini e Scapolo – Scapolo, rispettivamente secondi e terzi sulle anteguerra Bmw 328 del 1939 e Fiat 508 C del 1937, facendosi beffa anche del coefficiente. Bravissime anche le prime classificate della Coppa delle Dame, Bignetti – Ciatti su Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce del 1960. Prima scuderia invece la Franciacorta Motori, e primi del Trofeo Porsche, disputato su altre cinque prove cronometrate a parte, Scapolo – Scapolo.

La Top Ten

  1. Barcella-Ghidotti Porsche 356 C (1963) 244,50
  2. Vesco-Guerini BMW 328 (1939) 264,10
  3. Scapolo-Scapolo Fiat 508 C (1937) 284,96
  4. Battagliola-Piona Fiat 508 S (1935) 317,25
  5. Spagnoli-Parisi Fiat 508 C (1938) 333,96
  6. Belometti-Vavassori Lancia Lambda Spider Casaro (1929) 341,85
  7. Malucelli-Bernuzzi Lancia Beta Montecarlo (1977) 350,46
  8. Roversi-Bellini MG PB 2 (1935) 379,35
  9. Sacco-Bonanno Fiat 1100/103 (1953) 391,68
  10. Pasinato- Caneo Lancia Fulvia Montecarlo (1975) 421,75

Era importante esserci?
Assolutamente sì. Se amate le sfide, prima di tutto con voi stessi e poi con gli altri, non ci si può esimere dal partecipare a questa gara che richiede tantissima concentrazione, una buona affinità all’interno dell’abitacolo e bravura, sia da parte del navigatore per l’insidia del percorso, sia da parte del driver per la tecnicità dei passaggi sui tubi. Io e la mia navigatrice Rosemary, che di gare ne facciamo tante, l’abbiamo reputata tra le più difficili del panorama regolaristico, ma la scelta del percorso e il livello del parco macchine che ha animato il Museo Mille Miglia di Brescia, sono un’ulteriore conferma del successo di questa manifestazione e una prova della passione che spinge la scuderia Emmebi 70 di Lumezzane a fare qualcosa di diverso ogni anno. Di sicuro se dovessimo rifarla l’anno prossimo non ci faremo trovare impreparate!

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