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TVR Chimaera, granturismo ruggente

Nel 1992, la Casa inglese presentava una nuova sportiva, meno aggressiva e più fruibile ma dall’inconfondibile carattere TVR. Eccola in dettaglio!

Tra gli appassionati il nome TVR evoca l’immagine di supercar esotiche e indisciplinate dagli scarichi fiammeggianti. Nel 1992, la Chimaera si proponeva come una GT meno brutale, sebbene accreditata delle prestazioni e dell’agilità che ci si possono aspettare da un’auto con un peso di poco superiore ai 1.000 kg. Inoltre, con un assetto meno granitico e con robusti motori V8, la Chimaera metteva in discussione la nota delicatezza che affliggeva la meccanica delle TVR.

Puro spirito TVR. La TVR Chimaera era una sportiva vecchia scuola e pertanto non prevedeva alcun ausilio alla guida: nessun controllo di trazione e neppure l’ABS. Lo sterzo prevedeva un classico sistema con pignone e cremagliera, con piantone dello sterzo regolabile. Il volante di serie, rivestito in pelle, aveva un diametro di 350 mm (14 pollici) ma era disponibile anche un volante “vintage” con la corona in legno.
L’indole da granturismo era espressa anche dalla possibilità di godere di “lussi” come il servosterzo e persino l’aria condizionata, disponibili a richiesta. Tra gli optional figuravano anche gli altoparlanti posteriori e il caricatore automatico a sei CD, abitacolo con rivestimenti in pelle estesi, sedili riscaldati, tappetini in lana e loghi in color oro.

In tandem. Secondo le intenzioni originarie, la Chimaera avrebbe sostituito la Griffith ma essendoci domanda per entrambe, rimasero a listino fino ai primi anni 2000.
La TVR Chimaera, più morbida, condivideva gran parte della meccanica e della componentistica con la sorella, compresi i motori V8 di provenienza Rover. L’unità di base era un quattro litri da 240 CV e 366 Nm, capace di accelerare da 0 a 100 in 5,1 s e raggiungere una velocità massima di 245 km/h. A richiesta si poteva montare un più potente 4,3 litri da 280 CV e, successivamente, un quattro litri nella variante ad alta compressione da 279 CV. In questo caso la velocità massima era di 254 km/h, mentre lo scatto da 0 a 100 era coperto in soli 4,7 s.

Top di gamma. Nel 1994 venne presentata la TVR Chimaera 500, la variante alte prestazioni della Chimaera. Rispetto al modello d’ingresso, la “500” montava un cinque litri V8 da 340 CV abbinato a un cambio manuale BorgWarner T5, in luogo di quello Rover LT77.
A livello meccanico, il modello più potente montava anche un nuovo alternatore, il servosterzo di serie e una cinghia più robusta per migliorarne l’affidabilità. Con queste prerogative, la TVR Chimaera 500 poteva accelerare da 0 a 100 km/h in 4,1s e raggiungere una velocità massima di 282 km/h.

La tecnica. Lo schema sospensivo della TVR Chimaera prevedeva doppi quadrilateri indipendenti e ammortizzatori idraulici con barre antirollio. L’impianto frenante era a doppio circuito con servoassistenza idraulica; sui modelli d’ingresso erano montati freni a disco anteriori da 253 mm e posteriori da 239 mm, mentre sulla Chimaera 500 erano impiegati dischi da 273 mm davanti e 260 dietro.

L’evoluzione. Durante gli 11 anni di produzione furono apportate varie modifiche alla forma di base della Chimaera: griglia anteriore, fanaleria posteriore e nuovi cerchi vennero progressivamente aggiornati. Tra le peculiarità del modello, mantenute durante l’intera produzione, vi era il curioso posizionamento dei pulsanti per l’apertura delle porte, situati sotto gli specchietti retrovisori.
Con il primo restyling, del 1996, la parte posteriore venne rivista con paraurti e baule condivisi con la Cerbera. La griglia anteriore, a rete, fu sostituita con una a barra orizzontale.

Occhi nuovi.
Nel 1997, la gamma si arricchì con un nuovo 4,5 litri che, originariamente, doveva essere equipaggiato con il motore “AJP8” V8, ma poiché l’unità non venne ultimata in tempo, venne impiegata  una variante alesata del preesistente V8 Rover. A livello tecnico, il differenziale GKN venne sostituito da un’unità BTR.
L’anno seguente, il posteriore venne ritoccato nuovamente e il motore da 4,0 litri uscì di scena. Nel 2001, la Chimaera fu sottoposta a un altro lifting: vennero montati i fari della Griffith e i sedili della Cerbera. Nel 2002, dopo 10 anni di onorata carriera, la Chimaera cedette il testimone alla TVR Tamora.

Sportiva ma comoda. Mantenendo tutte le prerogative TVR, la Chimaera offre, tutt’oggi, un livello di intrattenimento puro, praticamente ineguagliabile dalle vetture attuali. E, sebbene molti dei primi acquirenti puntò direttamente alla Chimaera 500, la maggior parte dei proprietari indicano i modelli “base” come più equilibrati e godibili. Del resto con un peso piuma (per il tipo di auto) e una leggera capote in tela, le super potenze non sono indispensabili per godersi i piaceri della guida.

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