È dal 2008, quando aveva quasi 30 anni, che lo scultore Paul Oz ha iniziato a esporre i suoi lavori, inizialmente dipinti raffiguranti auto e piloti di Formula 1. Nel 2012 è passato alla scultura e di lì a poco sono iniziati a fioccare gli ordini, con la McLaren che è diventata il suo principale committente da quando ha visto l’emozionante statua di bronzo denominata “Senna Eau Rouge” realizzata nel 2019 e dedicata al tre volte campione del mondo brasiliano, Ayrton Senna.
Ha fatto da modello
La particolarità della tecnica di Oz è il mix tra elementi tradizionali e tecnologie all’avanguardia, come la scansione e la stampa in 3D. Dopo aver scoperto un sistema che permetteva di creare scansioni tridimensionali combinando centinaia di immagini scattate a diverse angolazioni, si è procurato una tuta come quella del campione brasiliano, è dimagrito per poterla indossare e si è messo nella posizione di guida di una F.1. Fermo immobile per 4 minuti, 30 volte in due giorni, fino a quando le 12 fotocamere non hanno creato il modello in 2D successivamente elaborato da un software. In seguito, ha perfezionato la procedura, tanto che per realizzare le opere con animali vivi (un cavallo e un toro, rispettivamente per Ferrari e Lamborghini) è riuscito a catturare un’immagine completa in pochi secondi.
I campioni McLaren
Dal momento in cui Oz ha in mano il file non deve fare altro che stamparlo in 3D, ricrearlo usando l’argilla, fare una fusione di cera, poi uno stampo e infine colare il bronzo. Il vantaggio dell’avere un modello digitale è che si possono realizzare copie di dimensioni differenti. Al momento il suo più grande progetto è quello con la McLaren, dove è a metà di una serie di statue che celebrano i suoi campioni del mondo. Oltre a Senna, ha realizzato Niki Lauda, James Hunt, Bruce McLaren e sta lavorando su Lewis Hamilton, mentre il prossimo dovrebbe essere Mika Häkkinen. Nel frattempo, però, sta anche sperimentando una nuova tecnica che ha appena debuttato sotto forma di un’altra statua dedicata ad Ayrton Senna.
Direttamente dalle monoposto
Si chiama “Senna La Rascasse” e coglie il campione del mondo di Formula 1 con le braccia incrociate, posa inequivocabile che si assume per percorrere la stretta curva del circuito di Monaco. Il materiale con il quale è stata realizzata è magnesio preso direttamente da cerchi avanzati di alcune monoposto McLaren, più precisamente quelle guidate tra il 2002 e il 2023 da Daniel Ricciardo, Lando Norris e Oscar Piastri. La difficoltà principale è nata dal fatto che il magnesio è un materiale molto volatile, tanto da provocare la fuoriuscita della colata sul pavimento e un incendio che ha richiesto l’evacuazione dell’edificio. Al secondo tentativo però tutto è andato per il meglio e il risultato è eccezionale, non solo per il livello di dettaglio e per la leggerezza della scultura che evoca le monoposto degli anni 90, ma soprattutto perché il materiale che la compone ha una vera anima da corsa che la lega alla scuderia inglese e al mondo delle Formula 1.