È conosciuto con tanti nomi: Romeo, T10, Autotutto ed è, a suo modo, un veicolo rivoluzionario, non solo per l’Alfa Romeo: fu infatti il primo furgone italiano a trazione anteriore e, dopo il suo lancio al Salone dell’Automobile di Torino del 1954, venne declinato in numerose varianti, come promiscuo, pick-up o camionetta a doppia cabina. Ebbe anche successo come scuolabus, ambulanza, minibus e molte carrozzerie si sbizzarrirono a creare versioni speciali, come il camper messo all’asta sul popolare sito Bring A Trailer.

Restauro sopraffino. Si tratta di un esemplare della prima serie, del 1955, originariamente immatricolato a Palermo e poi venduto a Modena nel 1963 che si presenta in condizioni tali da renderlo una vera gioia per gli occhi di qualsiasi appassionato di veicoli d’epoca. A partire dalla livrea, originalissima, con una combinazione di verde oliva e crema che ci trasporta immediatamente agli anni del dopoguerra, ma la cura dei dettagli è sorprendente, dalla ruota di scorta sopra la cabina ai cerchi di lamiera da 16” anch’essi verniciati di verde, per finire con la placca anteriore di colore verde con il nome del modello, ovvero “Romeo”. Belle anche le cromature della griglia e dei paraurti.

Senza un graffio. Se fuori il restauro (opera del precedente proprietario) è assolutamente impeccabile, all’interno c’è da rimanere a bocca aperta: a parte notare che la disposizione dell’arredamento è la medesima utilizzata ancora oggi dai camper van, dai mobili di legno traspirano semplicità e praticità e sembrano non presentare alcun graffio, mentre le tendine ai numerosi finestrini sono, più che un vezzo, una necessità. Nemmeno i rivestimenti dei sedili, della tappezzeria e della panca che si trasforma in letto presentano segni di usura e l’abitacolo sembra pronto all’uso: c’è infatti un lavello, un fornello a gas e un tavolo pieghevole, oltre a numerosi gavoni e armadi per riporre attrezzatura, abiti e vettovaglie. Manca il bagno, ma era abbastanza comune nei camper dell’epoca.

Diesel due tempi sovralimentato. L’Alfa Romeo “Autotutto” della prima generazione, commercializzata fino al 1957, era disponibile con due motori: uno a benzina, il quattro cilindri bialbero da 1.290 cm3 e 35 CV (lo stesso motore usato più tardi sulla Giulietta) e un diesel due tempi con compressore volumetrico da 1.158 cm3 e 30 CV. Quest’ultimo fu presto abbandonato in quanto sottodimensionato - non permetteva di superare i 75 km/h - ed è quello montato su questo camper. La cabina, spartana per gli standard odierni, prevede due semplici sedili e un volante a tre razze di fronte al quale trova posto il tachimetro Smiths con fondoscala a 110 km/h, l’indicatore del livello del carburante e alcune spie luminose, oltre al contachilometri che segna poco più di 40.000 km.

All’asta anche un anno fa. Il camper si trova in Germania dopo essere stato acquistato solo un anno fa a un’asta organizzata da Bonhams per 75.000 euro. A poche ore dal termine, le offerte erano ferme a 7.500 euro, dieci volte di meno, ma improvvisamente, di rilancio in rilancio, alla fine è stato venduto a 80.500 euro. Sarebbe bello se il nuovo proprietario fosse un collezionista italiano: a un raduno Alfa Romeo farebbe un figurone.