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Doppia coppia alla Vernasca

Una rievocazione, una gara in salita classica? Sì, e non solo: la Vernasca Silver Flag si muove e va veloce, nei limiti del possibile, da Castellarquato al borgo di Vernasca, sull’Appennino Ligure. Circa 200 vetture da competizione iscritte hanno dato vita a un concorso di bellezza dinamico di conservazione e restauro. È questa la formula che ha confermato il successo della ventisettesima edizione, organizzata dal Cpae – Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca – e creata dal suo presidente, Claudio Casali, settimo appuntamento di Asi Circuito Tricolore. Il parterre di auto da corsa è stato ancora una volta variegato ed eclettico quanto bastava per divertire la folla, numerosa, di appassionati; e per far vibrare l’eco di una sinfonia per ottani nella Valdarda, sui 9 km scarsi di percorso. Turismo, Sport, Gran Turismo, Rallyssime, Sport, Prototipi tipo Le Mans, Formula, c’era di tutto. E tante splendide Maserati, il “tema” del 2023 con il debutto dinamico di Maserati Classiche. I due premi più ambiti li ha consegnati l’ospite d’onore Miki Biasion. Il brand ambassador del nuovo sponsor orologiero Eberhard & Co. ha donato un cronografo Champion a Claudio Montagni della Scuderia Sant’Ambroeus, vincitore del “Best of Show – Vetture anteguerra” con la sua Fiat Balilla 508 S Coppa d’Oro della Scuderia Sant Ambroeus; e a Romeo Valli “Best of Show – Vetture dopo guerra” con la sua Porsche 904 Carrera GTS.

Biasion, apre le salite. Un pomeriggio di giugno non può essere troppo azzurro e lungo nella Val d’Arda dell’Appennino Ligure, nel posto e con lo scenario giusti. E il paddock della Vernasca Silver Flag è uno dei migliori possibili. Mentre le masse motorizzate intasano le già precarie autostrade liguri per riversarsi al mare, vale la pena fermarsi sullo spartiacque e godersi la 27esima edizione in compagnia di auto e personaggi leggendari come Miki Biasion, due volte campione del mondo e brand ambassador di Eberhard & Co., nuovo sponsor della Silver Flag. Biasion ha aperto due salite, il sabato sulla futuribile (per gli anni 70) Ferrari GT Bertone Rainbow, esemplare unico del 1976; la seconda sulla Lancia 037 Evo2 Gruppo B. La Rainbow merita una citazione: è un esercizio di stile “targa” divisivo, in esemplare unico. La linea è compatta e filante, a tratti volutamente disarmonica. Il tetto retrattile scivola dietro gli schienali dei sedili.

Maserati, tema dell’anno. C’erano anche le bellissime Alfa Romeo C dei primi anni 30, le Porsche, le Mercedes. Le Maserati, soprattutto, presente con una ventina di auto provenienti da tutto il mondo e da quattro gioielli d’epoca, di Maserati Classiche, in esposizione in uno spazio dedicato e impegnati nella leggendaria salita: A6 1500, A6GCS berlinetta, Birdcage carrozzata Drogo e la 320S. Il Trofeo F.lli Maserati è stato consegnato alla Maserati 200 SI del 1957 condotta da Gigi Baulino, sempre della Scuderia Sant’Ambroeus (alla sua terza partecipazione, la Scuderia milanese era partita con sei auto e ha conquistato tre premi). Altre tre vetture del Tridente si sono poi aggiudicate il Premio Fiva, la A6GCS del 1953 di Igor Zanisi; il Trofeo Giuseppe Figoni, la 3500 Vignale Spyder del 1962 di Giuseppe Candini e il Trofeo Asi per il miglior restauro, la A6 1500 del 1949 di Luca Bortolotti. Maserati è presente nell’albo d’oro della Vernasca Silver Flag nel 1956 con la vittoria di Fernando Pagliarini su Maserati 150S, e nel 1961 con Odoardo Govoni, vincitore al volante della Maserati Tipo 60.

Altri premi. Il Trofeo Asi all’esemplare meglio conservato è andato all’Alpine Renault A110 1600S Gruppo 4 del 1972 di Giovanni Bertoni. E ancora: Trofeo Silvano Maggi alla Ferrari più rappresentativa, la 857 S del 1957 portata da Emilio Comelli; Trofeo Paolo Lanati per le soluzioni tecniche alla Ford RS 200 del 1986 di Giuseppe Bodega; Trofeo Giuseppe Merosi all’Alfa Romeo 1900 Sprint del 1953 di Guido Delli Ponti; Trofeo Circuito di Piacenza alla Ferrari 166 MM del 1950 di Paolo Casella (sempre Scuderia Sant Ambroeus); Trofeo Paolo Silva alla Abarth Simca 2000 del 1965 di Giancarlo Ferri; Trofei Abarth e Porsche rispettivamente alla 2000 Sport Prototipo del 1967 di Manfred Schpbach e alla 356 Carrera GS/GT del 1961 di Alberto Gatto. E infine premio alla solidarietà, con una donazione di 7.100 euro destinate alla Regione Emilia Romagna per contribuire a fronteggiare l’emergenza alluvione.

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