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01/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche
VI PRESENTO CALIMERO
Nessuno la vuole, i collezionisti storcono il naso. Ma a Nicoletta Brambilla l’utilitaria torinese fa tenerezza, le ricorda il pulcino nero reso famoso da Carosello. Ha scelto una prima serie appena restaurata. Alla guida sembra una “500”, ma il due cilindri ha 5 CV in più e maggiore elasticità.  “Credo che in tutte le cose, […]
01/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche

Nessuno la vuole, i collezionisti storcono il naso. Ma a Nicoletta Brambilla l'utilitaria torinese fa tenerezza, le ricorda il pulcino nero reso famoso da Carosello. Ha scelto una prima serie appena restaurata. Alla guida sembra una "500", ma il due cilindri ha 5 CV in più e maggiore elasticità.

"Credo che in tutte le cose, anche nel collezionismo, si debba procedere per gradi", racconta Nicoletta Brambilla di Fidenza, 30 anni, che ha scelto la "126" prima serie per muovere i primi passi nel mondo delle auto storiche. La "126", e non la "500", un po' per simpatia ("Mi ricorda Calimero, il pulcino nero che nessuno vuole"), un po' perché quando è nata lei c'era la "126".

Ma per saperne di più sulla vettura chiediamo al suo precedente proprietario, Davide Burzoni di Lugagnano (Piacenza), che l'ha acquistata nel 1974 e l'ha tenuta per oltre trent'anni. Per lui, la "126" è sempre stata soltanto l'auto di tutti i giorni.È una delle pochissime prima serie con tetto apribile scampate alla rottamazione. La "126", con quel look da compatta "127", non ha mai riscosso incondizionate simpatie, patendo il confronto con l'amatissima "500".

Costruito alla fine del 1973, questo esemplare era "full optional": antifurto bloccasterzo, cristalli laterali apribili a compasso, schienali reclinabili, tappo serbatoio con serratura. Il prezzo di listino era di oltre un milione di lire, quasi 100.000 in più rispetto alla versione base. Pur strettamente derivata dalla "500", la "126" è una vettura un po' più moderna e sicura (piantone dello sterzo "segmentato", serbatoio del carburante sotto il sedile posteriore anziché nel vano anteriore).

L'impostazione di guida è la stessa della "500" e la plancia deriva da quella della "127". Sembra di guidare la "500" a tutti gli effetti, ma si avverte qualche cavallo in più: i 100 all'ora si raggiungono con facilità. Ma sono soprattutto la maggiore elasticità e la maggiore coppia motrice a differenziare il nuovo bicilindrico. I freni, appena revisionati, fanno il loro dovere; lo sterzo è molto leggero in manovra, ma è impreciso.

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