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Walt Disney? Amava le auto, ma i suoi sogni di più

Le automobili possono essere  personaggi che parlano, pensano, criticano, risolvono problemi.  Così le vedeva Walt Disney. Noi di Ruoteclassiche ci siamo chiesti perché. E oggi, esattamente cinquant’anni dopo quel 15 dicembre 1966, giorno in cui il re dei film d’animazione ci ha lasciato, abbiamo deciso di raccontare il suo  rapporto speciale con le auto, non attraverso i film, che tutti conoscono, ma ricostruendo quei momenti della sua vita meno noti, in cui l’automobile è stata di volta in volta simbolo di solidarietà e di rinuncia, di conquista e di rivincita. Perché le salite – e che salite – ci sono state anche per Walt Disney.

Qualcuno di questi momenti appare nel film biografico “Walt prima di Topolino”, del 2014, di Khoa Le, ispirato da un romanzo biografico di Timothy Susanin, Walt Before Mickey: Disney’s Early Years, 1919-1928, del 2011. Il film racconta gli esordi del re dei film d’animazione, di uno dei principali cineasti del XX secolo, specialista nell’unire tre elementi: la narrazione, l’immagine e la musica. Le immagini in movimento, in cui fanno spesso capolino le automobili, furono la scommessa della sua vita.  Disney e Topolino (personaggio a cui è ispirato un modello iconico di casa nostra) sono due nomi indissolubilmente legati: l’uno richiama alla mente l’altro, come se il loro fosse un legame che va aldilà del rapporto autore-personaggio: infatti Mickey Mouse è stato spesso definito l’alter ego di Disney.

Allo stesso modo, il rapporto con le auto e la guida comincia presto nell’esistenza di Walt, che a 16 anni lascia la scuola e s’impegna come autista volontario di ambulanze durante la prima guerra mondiale, dopo aver modificato, con l’aiuto di un amico, la data di nascita indicata sul passaporto, per poter essere reclutato. Fa parte della divisione delle ambulanze della Croce Rossa statunitense in Francia fino al 1919.

Circa dieci anni dopo, Disney  pensa di creare un cartone animato con il sonoro, intitolato “Steamboat Willie”, il cui protagonista sarà Mickey Mouse. Allora non c’erano finanziamenti per le start-up. Per trovare il denaro necessario  Disney deve fare una grande rinuncia: vendere la sua auto. Walt Disney  amava le automobili, ma meno di quanto amava i suoi sogni.

Durante i suoi primi giorni a Hollywood, nel corso dei primi successi di “Alice Comedies” e “Oswald the Lucky Rabbit”, Walt ha solo una Ford di  seconda mano da condividere con  suo fratello Roy. Solo più tardi Walt potrà permettersi una macchina sua: una Luna Roadster, che guidava sempre con la capote abbassata. Poi gli anni passano: la sua prima auto da padre di famiglia (sposato con due bambine adottate) è una Packard.

Più tardi, Walt cambia la sua blu Packard Coupé del 1942 per una Oldsmobile 98 Deluxe del 1948. Infine una piccola vettura a due posti, comprata per 11 mila dollari in una concessionaria Mercedes. Un lusso che trasforma in un  investimento pubblicitario, secondo un aneddoto raccontato dall’attore Dean Jones: durante le riprese del film “Operazione Gatto”, l’auto viene  usata in una scena con Roddy Mcdowall (interprete di Gregory Benson), a fronte del compenso di 100 dollari al giorno.

Elisa Latella

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