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08/08/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Porsche festeggia 30 anni di 959
L’AvD-Oldtimer Grand Prix 2015, l’importante festival estivo per auto storiche al Nurburgring, celebra 30 anni del “laboratorio” viaggiante Porsche prodotto a fine Anni 80. L’evoluzione tecnologia più “spinta” del marchio Porsche è magistralmente rappresentata, nel weekend appena iniziato, alla 43esima edizione dell’AvD-Oldtimer Grand Prix sul circuito del Nurburgring. Sull’Eifel il marchio di Stoccarda celebra 30 […]
08/08/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

L’AvD-Oldtimer Grand Prix 2015, l’importante festival estivo per auto storiche al Nurburgring, celebra 30 anni del “laboratorio” viaggiante Porsche prodotto a fine Anni 80.

L’evoluzione tecnologia più “spinta” del marchio Porsche è magistralmente rappresentata, nel weekend appena iniziato, alla 43esima edizione dell’AvD-Oldtimer Grand Prix sul circuito del Nurburgring.

Sull’Eifel il marchio di Stoccarda celebra 30 anni della Porsche 959, una delle auto tecnologicamente più avanzate della sua epoca, il più elevato traguardo tecnologico raggiunto dalla 911 nonché laboratorio per le soluzioni tecniche che oggi sono comunemente presenti sulle Porsche in listino (doppia sovralimentazione, sospensioni attive, trazione integrale…). Non a caso è anche una delle Porsche con quotazioni in salita verticale (leggi articolo)

A fare da cornice alle celebrazioni per la Porsche 959 ci sono anche la 953 vincitrice del Rally Dakar 1986, la Carrera GT, la 918 Spyder e la 919 Hybrid, fresca vincitrice della 24 Ore di Le Mans dello scorso giugno (il 17esimo successo nella storia della partecipazione Porsche alla classica francese).

Il reparto Porsche Classic è, inoltre, ufficialmente presente alla manifestazione, sia con una mostra di vetture storiche, sia con una squadra di tecnici a disposizione per una consulenza sul restauro e per promuovere l’attività della dependance classica dell’azienda.

Un po’ di storia della Porsche 959
Lo sviluppo della Porsche 959 cominciò all’inizio degli Anni 80 allorché a Stoccarda il management si pose importanti domande sul futuro della 911, il pilastro della produzione dell’azienda. Per sviluppare adeguatamente il prodotto e provare le soluzioni tecnologiche che avrebbero contraddistinto il nuovo progetto, si pensò di sviluppare un muletto da schierare nelle competizioni, il miglior banco prova in assoluto. Fu quindi scelta la categoria Rally Gruppo B e nel 1983, al Salone di Francoforte, fu presentato il prototipo denominato, appunto, Gruppo B.

Nei mesi successivi il progetto prese corpo: un’autovettura particolarmente avanzata, dotata di motore boxer sovralimentato, trazione integrale Porsche-Steuer Kupplung (PSK), telaio con largo uso di alluminio e Kevlar. Ma fu presto chiaro che la concorrenza dei Rally (Lancia, Peugeot…) avrebbero comunque goduto di un grande vantaggio competitivo: il peso!

Il programma fu quindi dirottato sui rally africani. Porsche corse alla Parigi – Dakar ’84 con tre 911 modificate e nel 1985 con la versione rally della 959, la 953. Le tre vetture schierate furono costrette al ritiro ma la caparbietà della Porsche fu premiata e l’anno successivo, finalmente, arrivò la vittoria.

Al Salone di Francoforte del 1985, nel frattempo, Porsche presentò la versione stradale della 959. Avrebbe dovuto entrare in produzione nel 1986 ma a causa di una serie di ritardi nello sviluppo la commercializzazione iniziò nel 1987 (in due versioni: Sport e Komfort), a un prezzo molto inferiore rispetto al costo per lo sviluppo.

La 959 era un’auto con un livello tecnologico all’epoca insuperabile, oltreché, per un certo periodo, l’auto più veloce del mondo. Nella scocca, modificata, della 911, veniva introdotto un boxer 6 cilindri con 2 turbo a funzionamento “sequenziale” per complessivi 450 Cv e 500 Nm di coppia. La trasmissione molto sofisticata, si avvaleva di cambio meccanico a 6 rapporti e trazione integrale a ripartizione variabile. Molto complesse erano anche le sospensioni, dotate di ammortizzatori a controllo elettronico e con possibilità di variare l’altezza da terra.

Anche la tecnologia delle ruote era particolarmente avanzata grazie alla presenza di cerchi in magnesio da 17” di diametro e di un sensore per il monitoraggio della pressione dei pneumatici. L’impianto frenante, con grandi dischi forati, era coadiuvato da ABS. Le prestazioni erano semplicemente straordinarie: accelerazione da 0 a 100 in meno di 4 secondi e velocità massima di 315 km/h, superiore ai 305 dichiarati della Ferrari 288 GTO e ai 295 della Lamborghini Countach 5000 4V.

La produzione si concluse nel 1988 con un totale di circa 300 esemplari prodotti (a cui si aggiungono, circa, una ventina tra prototipi ed esemplari di pre-produzione). Ne 1992, utilizzando componenti di magazzino, Porsche riuscì a produrre un ulteriore piccolo lotto di 8 Porsche 959.

Alvise-Marco Seno

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