Sarà un’asta memorabile quella che RM Sotheby’s ha in programma tra il 13 e 14 il agosto a Monterey, un evento che avrà come protagonista la preziosissima Porsche 917K Coupé, proposta nella storica livrea Gulf del 1970.
Molto spesso usiamo la parola "iconica" quando ci riferiamo a un'automobile, ma non ci sono altri aggettivi che possono sintetizzare la Porsche 917K del 1970. L’esemplare in questione è il telaio numero 26 dei 31 realizzati complessivamente dalla Porsche. L’auto ha disputato la 24 Ore di Le Mans del 1970 nelle mani di Hailwood e Hobbs e risplende nella sua straordinaria livrea Gulf, azzurra e arancione. Se non bastasse, quest'auto è apparsa in gran parte delle scene del film “Le Mans” con Steve McQueen. A ben vedere, la parola “iconica” forse non si avvicina nemmeno a renderle giustizia. Per questo la stima di questo spettacolare esemplare ha cifre esorbitanti: $16.000.000 - $18.500.000.
L’arma totale. Per molti appassionati, la Porsche 917 K è considerata come "l’auto da corsa definitiva", sia per il palmarès sportivo e sia per la tecnica, a partire dal suo motore 12 cilindri boxer raffreddato ad aria, che poteva spingerla a velocità superiori ai 370 km/h. Nel 1970, la Porsche 917 ha stabilito il benchmark per l'ingegneria e le prestazioni pure, portando a una dimensione il design delle auto impiegate nei campionati endurance: una supremazia che la Porsche 917 ha mantenuto per tre incredibili stagioni sportive.
L’imprevisto. Il telaio 026 ha equipaggiato una delle tre vetture che ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans del 1970, quella del team JW Automotive Engineering/Gulf Racing. Questo esemplare si distinse per avere una versione diversa della livrea Gulf canonica: il tetto era verniciato in arancione fino alla linea di cintura, in contrasto con la striscia arancione centrale delle altre sorelle. La Porsche 917 K con telaio “026” gareggiò con il numero 22, al volante vi erano David Hobbs e Mike Hailwood, già pluricampione del mondo di motociclismo.
Sotto una pioggia battente, l'auto ha completato 49 giri conquistando il terzo posto assoluto, ma al 50° giro Hailwood è passato su una pozzanghera che causando l’aquaplaning ha fatto schiantare l'auto costringendola al ritiro.
Nuova vita. Dopo Le Mans, il telaio venne riparato dalle maestranze Porsche e successivamente rinumerato come '031'. Dopo la ricostruzione della scocca, la 917 prendeva le fattezze di una Spyder equipaggiata con una leggera carrozzeria aperta. La vettura venne quindi impiegata nel Campionato Europeo InterSerie del 1972, la classe per le auto da corsa del Gruppo 7. Nel biennio 1971-1972, la 917 Spyder ha gareggiato con il privato Ernst Kraus, debuttando nella “Goodyear Pokal Rennen”, una gara di 300 km svoltasi al Nürburgring. Kraus utilizzò la vettura per tutto il 1972, poi è stata acquistata dal Gelo Racing Team di Georg Loos. Durante il campionato InterSerie, la 917 continuò a dimostrarsi competitiva contro un’agguerrita concorrenza e ottenne diversi risultati degni di nota fino al 1973. Dopo il ritiro dalle gare, nel 1974, la Porsche 917 entrò a far parte della prestigiosa Collezione Chandon dove rimase fino al 1988. L’ex 917K venne poi acquistata dal noto appassionato e collezionista Mike Amalfitano, con il quale è rimasta fino alla seconda metà degli anni 2000.
Ritorno alle origini. L'attuale proprietario ha acquistato la Porsche 917 con la carrozzeria Spyder una decina d'anni fa e ha completamente restaurato l'auto, riportandola alla sua forma originale di coupé Le Mans con livrea Gulf. Il restauro è stato eseguito senza badare a spese: con risultati impressionanti sotto ogni aspetto, dall’inconfondibile silhouette al design della livrea, sino all'esaltante sinfonia del motore boxer 12 cilindri.
In queste condizioni, la 917 K è pronta a fare ritorno alla 24 Ore di Le Mans, non foss’altro per prendersi una rivalsa verso quella maledetta pozzanghera…
Se siete tra i fortunati che possono mettere in conto un base d’asta di 16.000.000 di dollari, non resta che farvi avanti il 13 e il 14 all’evento di Monterey.