A 66 anni dalla scomparsa di Alberto Ascari, la Lancia D50 della collezione Heritage è stata protagonista della cerimonia di inaugurazione della piazzola, recentemente restaurata, dedicata al leggendario pilota che proprio a Torino conquistò una delle sue ultime vittorie.
Il dipartimento Heritage di Stellantis prosegue nel suo cammino per la promozione e valorizzazione storica dei marchi Fiat, Abarth, Lancia e Alfa Romeo ed oggi è stato ospite d’onore dell’evento organizzato da Artes-APS in memoria di Alberto Ascari. L’Associazione Artes è impegnata in prima linea per il recupero del patrimonio artistico della città di Torino ed ha curato il restauro della piazzola che vide la partenza e la vittoria di Ascari nel 1955. Una comunione d’intenti atta a rinsaldare il forte legame tra Heritage e il territorio, concretizzatosi con l’esposizione della leggendaria Lancia D50 guidata da questo gigante del motorismo nell’ultima edizione della corsa torinese.
Roberto Giolito, Head of Heritage dichiara: “Prendere parte a queste manifestazioni è per noi un punto d’onore, perché vogliamo diffondere la conoscenza del patrimonio storico dei nostri gloriosi marchi automobilistici nel modo più capillare possibile.” E prosegue: “Supportare le attività di altre Associazioni in linea coi nostri stessi obiettivi e mettere le vetture della nostra collezione a disposizione di eventi culturali dal grande significato simbolico contribuisce alla notorietà del progetto che stiamo perseguendo con costanza. Nel caso specifico inoltre stiamo parlando di una vettura straordinaria come la D50 e di Ascari, un pilota che tanto lustro ha dato con le sue vittorie ai più prestigiosi marchi italiani, da Ferrari a Maserati, da Alfa Romeo fino, per l’appunto, a Lancia”.
Gran finale. La piazzola di partenza, recentemente restaurata, è un’importante testimonianza dell’ultimo e storico Gran Premio del Valentino. In tal senso, la presenza della Lancia D50 ha avuto una forte valenza simbolica: nel marzo del 1955 Alberto Ascari al volante della monoposto di Formula 1 conquistò la vittoria nel settimo Gran Premio del Valentino.
La Lancia di Ascari. La Lancia D50 venne costruita in soli 8 esemplari ed era un’auto da competizione assolutamente innovativa. Progettata da Vittorio Jano, la vettura era spinta da un inedito motore V8 montato trasversalmente, per permettere all'albero di trasmissione di passare a fianco del sedile e non sotto. Una soluzione che consentiva di abbassare il baricentro della vettura, ottenendo così una stabilità superiore. Anche il cambio, montato posteriormente, era trasversale come il motore. Gli ampi e caratteristici serbatoi, montati ai lati della scocca, favorivano l'aerodinamica e mantenevano costante la distribuzione dei pesi durante tutte le fasi della corsa.
La piazzola. Il Gran Premio del Valentino del 1955 prese il via di fronte al Castello del Valentino, qui Alberto Ascari si aggiudicò la vittoria completando i 90 giri previsti in due ore e 40 minuti, alla velocità media di 140 Km/h. A memoria dell’impresa sportiva, venne incastonata nell’asfalto la piazzola in marmo con il nome del pilota e il suo numero di gara, il sei, in corrispondenza del punto occupato dalla Lancia D50 sulla griglia di partenza. L’evento di oggi rappresenta un messaggio importante: quello del conservare e avvalorare un’eredità comune, da preservare mediante l’impegno congiunto. Una missione congiunta a salvaguardia e tutela di un patrimonio, da considerarsi storico ancor prima che motoristico.