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29/11/2014 | di Redazione Ruoteclassiche
Museo Skoda: ora c’è anche la 966 Supersport
L’unico sopravvissuto dei tre esemplari della Skoda 966 da corsa, un modello prodotto nei primi Anni 50, ha concluso un lungo processo di ricostruzione ed ora, ritornata all’antico splendore, entrerà a far parte del museo-collezione della Casa ceca. La squadra di tecnici aziendali guidata da Michal Velebný è un team di esperti nell’arte del restauro. […]
29/11/2014 | di Redazione Ruoteclassiche

L’unico sopravvissuto dei tre esemplari della Skoda 966 da corsa, un modello prodotto nei primi Anni 50, ha concluso un lungo processo di ricostruzione ed ora, ritornata all’antico splendore, entrerà a far parte del museo-collezione della Casa ceca.

La squadra di tecnici aziendali guidata da Michal Velebný è un team di esperti nell’arte del restauro. Ha lavorato con grande cura nei confronti della rarissima vettura ceca permettendo a una vera e propria gemma automobilistica di ritornare alle sue condizioni di oltre 60 anni fa, quando fu costruita. Data la sua importanza si tratta di uno dei pezzi più importanti dell’intera raccolta di vetture del museo.

Sviluppo continuo
Presentata per la prima volta nel maggio 1950 presso la sede di Mladá Boleslav la Skoda 966 debuttò il 24 settembre 1950 al Gran Premio di Cecoslovacchia: Miroslav Fousek la condusse al traguardo classificandosi al secondo posto in categoria fino a 1.100 cc. Partecipò a un’ulteriore corsa ma fu seriamente danneggiata in un incidente. Il team ufficiale Skoda, allora, costruì un secondo esemplare, subito affiancato da un terzo per rinforzare la squadra. Proprio quest’ultima è la 966 giunta ai giorni nostri.

Entrambe corsero per la prima metà degli Anni 50, prima con Miroslav Fousek e, in seguito a un suo brutto incidente, con Jaroslav Netušil. Al pilota Václav Bobek, invece, il compito di guidare la terza 966.

Durante la loro carriera, le due auto furono migliorate e sviluppate continuamente, soprattutto con riferimento alla parte motoristica. L’unità motrice, proveniente dalla Skoda Tudor, era un 4 cilindri di 1.089 cc, modificato con testa in alluminio e camere di scoppio emisferiche. Di questo propulsore furono create due versioni: una aspirata, con due carburatori, e una sovralimentata, con un carburatore o anche due compressori. Si potevano distinguere per la differente forma del cofano motore, meno “bombato” sulla versione sovralimentata. Ai 90 cavalli di potenza della versione atmosferica facevano da contraltare i ben 180 del motore con compressore, capace di portare la 966 a quasi 200 orari.

Nel corso dello sviluppo, i motori furono aggiornati a 1,2 e, nella fase più avanzata della vita della vettura, a 1.5 litri (versione aspirata con 4 carburatori, versione sovralimentata con uno o due compressori). Modifiche di minor conto furono l’applicazione di un condensatore per raffreddare meglio i compressori e, nel 1953, l’abbassamento della griglia del radiatore e la creazione di una forma della sezione frontale più ovalizzata per migliorare l’aerodinamica. Nell’autunno del ’53, non a caso, la Skoda 966 sovralimentata stabilì un record di velocità di 197,8 km/h e divenne, così, l’automobile cecoslovacca più veloce dell’epoca.

Nel ’54, per effetto dei regolamenti, la 996 ricevette alcune modifiche di carrozzeria. In particolare, fu equipaggiata con passaruota più larghi che andavano ad ancorarsi saldamente alla carrozzeria. Il 1955 fu l’ultimo anno di impegni ufficiali.

Nel 1956 Skoda iniziò lo sviluppo della sua nuova vettura da corsa, erede della 996: la 1100 Special OHC. La 996, comunque, continuò a essere utilizzata come auto di test per formare nuovi piloti Skoda. L’esemplare giunto ai giorni nostri, è stato di proprietà del pilota ceco Ivan Micik per molti anni. Nel 2007 è stata acquisita dalla Casa Madre.

Alvise-Marco Seno

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