In genere è alla Capri che si riconosce il merito di essere la prima Ford europea con carrozzeria coupé specifica. Il primato andrebbe invece attribuito alla Osi 20 M TS
Pochi forse la ricordano, anche perché la Ford Osi 20 M TS Coupé - questa la denominazione completa e corretta - è stata prodotta dal gennaio 1967 al luglio 1968 in soli 2000 esemplari; dunque si tratta quasi di una fuoriserie. Tutto comincia al Salone di Ginevra del 1966, quando la Carrozzeria Osi, in base a un accordo di collaborazione con la Ford tedesca, espone un’elegante coupé allestita, senza variare nulla, nemmeno il passo, sul pianale della berlina Taunus 20 M TS serie P5, che, in produzione dall’agosto 1964, vanta come fiore all’occhiello un nuovo V6 di 1998 cm³ con potenza 90 CV.
Va guardata di profilo. Un motore, con distribuzione ad aste e bilancieri, non certo sportivo, ma caratterizzato da una bella progressione, accompagnata da un rombo appagante, e da una robustezza a tutta prova. Nel frontale e nella coda, la carrozzeria, di design tipicamente italiano, non spicca in fatto di personalità; l’originalità emerge però osservandone il profilo: lo scompenso di volumi dovuto al passo eccessivo per una coupé, seppur mitigato dal netto raccordo tra padiglione e coda, è comunque evidente, perciò dà carattere a una vettura che altrimenti apparirebbe quasi anonima.
Cuore a sei cilindri. Il passo lungo poi ha permesso di ottenere un’abitabilità per quattro, anche se dietro sfruttabile solo da persone di piccola e media statura. Dal lancio fino all’agosto 1967, la Ford Osi 20 M TS Coupé è offerta solo col V6 di 2 litri; questo primo lotto si distingue a prima vista per le quattro feritoie presenti dietro i passaruota anteriori e per i quattro sfoghi d’aria sui montanti posteriori. Dall’agosto del 1967, quando adotta il pianale della nuova berlina 20 M TS serie P7, praticamente invariato ma con la possibilità di montare anche un inedito V6 di 2293 cm³ con potenza di 108 CV, è disponibile pure con questo motore; il secondo lotto si riconosce per l’assenza delle feritoie dietro ai passaruota anteriori e per gli sfoghi d’aria sui montanti posteriori ridotti a tre.
Si viaggia comodi. Pensata per il mercato tedesco, dove ne verranno venduti 1279 esemplari, 409 dei quali col motore 2300, dal 1968 la Ford Osi 20 M TS Coupé sarà commercializzata anche in Francia, Belgio, Olanda, Svizzera e pure Italia, dove nel 1968 la più appetibile versione col motore 2300 ha un prezzo di listino di 2.620.000 lire IGE compresa franco Torino, analogo a quello della Fiat 2300 S Coupé, la concorrente nazionale più diretta, che però è ormai a fine carriera. Ordinata quasi sempre nella tinta grigio metallizzato, che peraltro le dona parecchio, questa coupé italo-tedesca “non vuole essere una vera e propria vettura sportiva, ma una comoda vettura Gran Turismo”, come sottolinea Quattroruote nella Prova su strada pubblicata nel maggio 1968.
Vuol fare un po' l'americana. E in effetti, riguardo al comportamento su strada e alle prestazioni (la velocità massima è di circa 175 km/h), i nostri colleghi dell’epoca scoprono un’affinità sorprendente, se non addirittura una certa parentela nientemeno che con le Gran Turismo made in Usa, che sfruttano la meccanica di serie, ma si preoccupano di assicurare un elevato confort di marcia, lasciando quasi esclusivamente alla forma della carrozzeria il compito di conferire alla macchina il sapore della Gran Turismo.
Una mosca bianca. Trattandosi di fatto di una Ford, ciò non avrebbe dovuto sorprenderli più di tanto. Al’epoca la Ford Osi 20 M TS Coupé, che spiccava anche per il buon grado di finitura, era una vettura poco diffusa; oggi è molto rara in assoluto, quasi introvabile in Italia, e il suo valore, oltre che nel rivendicabile primato storico, sta proprio in questo. Al momento, gli annunci che la riguardano non si contano nemmeno sulle dita di una mano, però la quotazione media di 16.000 euro attribuitale da Ruoteclassiche pare attendibile. Una cosa è certa: è una vettura che può non piacere, ma che non può passare inosservata.