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A MONZA FANNO SUL SERIO

Matteo Panini (Maserati “Birdcage”) che tampona un concorrente e commenta: “Scendo in pista per correre. Chi viene qui per passeggiare, ha sbagliato tutto”. Robert Fink che si lancia in una rimonta esaltante. Niente male come spirito agonistico, considerato che le macchine hanno un’età media di quarant’anni.

Il tempo incerto e la pioggia battente non hanno scoraggiato i piloti delle Ferrari, delle Alfa Romeo e delle Maserati che per quattro giorni, alla fine di ottobre, hanno disputato l’ultima gara stagionale.

Robert Fink gareggia a bordo dell’Alfa Romeo “Tipo B” del 1932 con cui “Rudi” Caracciola vinse a Monza e al Nürburgring e giunse terzo a Pau; la rottura di una molla di una valvola non scoraggia Fink, che, dopo una notte di lavoro con i suoi meccanici, chiude la prima gara, interrotta per la pioggia battente, alle spalle dell’irraggiungibile Ferrari “Dino” F.2″ del 1959 di Corrado Cupellini. Proprio Cupellini fa il vuoto dietro di sé anche nella seconda prova, che vede fanalino di coda Carlo Vogele, al volante dell’unica “Alfetta” in mani private.

Vogele, quattordici anni fa, ha avuto a disposizione un’ora di tempo per decidere se acquistare o meno questa vettura. “Chiamai mia moglie e presi la decisione: non mi sono mai pentito. Potrei vendere tutte le mie vetture, ma questa sarà per sempre mia”. È una “158” del 1938 o 1939, con telaio modificato e motore della “159”.

Nella corsa riservata alle Sport con freni a tamburo, doppia vittoria di Bernd Hahne con la Maserati “450 S”. Fra gli italiani si sono distinti Lorenzo Beltrami con la Ferrari “250 TdF” e Gigi Baulino con la Maserati “200”: se il primo si dichiara poco interessato alla competizione, il secondo, in seguito a un problema del suo quattro cilindri, carica la biposto su un camion, torna a Torino, passa metà della notte nell’officina del suo preparatore e si ripresenta il giorno seguente, piazzandosi undicesimo.

La gara di sabato per le Sport con freni a disco, vinta da John Hardman su Ferrari “246 P”, è stata falsata dalla pioggia: Jean Guikas con la sua Ferrari “512 S” si è dovuto ritirare per l’umidità che appannava il parabrezza, Rory Parasiliti non riusciva a superare per il muro d’acqua che gli impediva di vedere mentre guidava in scia e Matteo Panini su Maserati “Birdcage” ha tamponato un’altra vettura, commentando: “Quando scendo in pista corro. Se qualcuno viene qua solo per passeggiare, ha sbagliato tutto”. Domenica la Ferrari “512 S” di Guikas ha vinto con oltre un minuto di vantaggio sulla Ferrari “246 P” di Hardman.

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