Fiat “protegge” legalmente negli Stati Uniti due altisonanti nomi della sua storia recente. Potrebbe essere la volta buona?
Potrebbe essere la volta buona per iniziare a vedere un pizzico di passione in più nelle strategie di marketing e prodotto del Gruppo FIAT? Probabile. Lo scorso 12 dicembre presso l’U.S. Patent and Trademark Office (USPTO), l’Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti, FCA Group ha registrato le denominazioni “124” e “124 Sport” in relazione a “automobiles and their structural parts and motors and engines”.
La notizia segue di pochi giorni le dichiarazioni rilasciati da Harald Wester, CEO di Alfa Romeo, Maserati e Abarth, a proposito dei futuri progetti con riguardo ai marchi sportivi.
Siamo nel pieno, infatti, del tanto sperato rilancio del marchio Alfa Romeo (soprattutto in America) e, d’altro canto, in una situazione di “debito d’ossigeno” per il marchio Abarth, incessantemente concentrato solo sulle derivazioni del modello 500, amplificate da un constante richiamo storico alla gloriosa gamma delle 595 e 695 degli Anni 60.
2012: NUOVA PARTNERSHIP CON MAZDA. Nel 2012 l’allora FIAT Group siglò un accordo di parntership con Mazda per la condivisione di piattaforme. Ne seguì un primo annuncio: l’Alfa Romeo Spider sarebbe rinata sulla base meccanica della Mazda MX5, la cui ultima generazione è prossima al lancio commerciale.
Wester, tuttavia, ha recentemente precisato che l’infrastruttura meccanica della piccola roadster giapponese non verrà utilizzata per una nuova Alfa (in quanto sarà basata su una nuova piattaforma a motore posteriore che debutterà la prossima primavera sulla nuova berlina di segmento D, probabilmente la nuova Giulia) ma la sua destinazione sarà “nell’ambito” Fiat - Abarth.
La registrazione di due denominazioni così significative e le parole del manager tedesco spingono così a ritenere che le numerose supposizioni degli ultimi mesi inizino finalmente a concretizzarsi e presto una nuova generazione della FIAT 124 Sport (e la sua derivazione Abarth) potrebbero, dopo 30 anni, tornare sul mercato.
30 ANNI SENZA. “124” è il nome della berlina FIAT di metà Anni 60 che sostituì l’ormai vecchia Fiat 1100. Presentata all’inizio del 1966, la 124 era una berlina 4 posti con motore 4 cilindri 1.2 da 60 Cv, cambio a 4 marce, trazione posteriore, sospensioni posteriori ad assale rigido con molle elicoidali e 4 freni a disco.
Al Salone di Torino del ’66 la Berlina fu affiancata dalla versione Sport Spider, basata sullo stesso telaio ma accorciato. La 124 Sport Spider montava il motore 4 cilindri 1.4 ma con testa bialbero, carburatore Weber e 90 Cv di potenza. La carrozzeria, disegnata da Tom Tjiarda, era prodotta dalla Pininfarina. Nel 1970 il motore fu aggiornato a 1.6 litri per 110 Cv. Nel ’73 la gamma venne suddivisa in 1.6 (106 Cv) e 1.8 con 110 Cv. Nello stesso tempo, grazie all’intervento dell’Abarth, apparve la versione più estrema, la 124 Rally. Si distingueva per il tetto rigido e il propulsore 1.8 portato a quasi 130 Cv. In versione corsa questo propulsore espresse, progressivamente, da 190 al picco di 215 Cv grazie all’iniezione.
Al Salone di Ginevra del 1967, sulla scia del successo della 124 berlina, la FIAT presentò la 124 Sport Coupé (tipo “AC”), caratterizzata da motore bialbero, carrozzeria coupé con 2+2 posti, trazione posteriore, cambio a quattro marce (dalla 2ª serie con 5 marce) e freni a disco. Fino al 1976 fu prodotta in tre serie, i tipi “BC” e “CC”, con motori sempre più potenti (1.438, 1.592, 1.608 e 1.756 cc) fino al 1.8 da 118 Cv. L’ultima serie, presentata nel gennaio 1975, fu proposta anche al mercato americano. Complessivamente, la produzione arrivò a superare 300.000 esemplari.
BRANDIZZATA PININFARINA La 124 Sport Spider, dal 1975, cessò la commercializzazione in Europa e fu venduta solo negli Stati Uniti con il nome di Fiat 2000 Spider. Nel 1979 ricevette un nuovo motore 2 litri. Nei primissimi Anni 80 la scoperta del Lingotto fu reintrodotta nel Vecchio Continente con il nome di SpiderEuropa e negli Stati Uniti come SpiderAmerica. In questa nuova configurazione fu commercializzata dalla Pininfarina, che per l’occasione si trasformò in un vero e proprio marchio costruttore. Tra il 1984 e il 1985 montò il motore 4 cilindri 2 litri con compressore (la versione “Volumex”) da 130 Cv utilizzato anche dalla Lancia sulle sue versioni sportive (Trevi, Beta e Beta HPE). Complessivamente, il carrozzierre torinese produsse oltre 200.000 esemplari, di cui 180.000 venduti negli Stati Uniti.
Alvise-Marco Seno