Alfa, 111 anni fa la prima Lancia di Vincenzo - Ruoteclassiche
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18/01/2019 | di Cesare Emanuele Scanzi
Alfa, 111 anni fa la prima Lancia di Vincenzo
Il 18 gennaio del 1908, all'ottava edizione del Salone di Torino, Vincenzo Lancia presentò la sua prima automobile, la Lancia Alfa  
18/01/2019 | di Cesare Emanuele Scanzi

Il 18 gennaio del 1908, all'ottava edizione del Salone di Torino, Vincenzo Lancia presentò la sua prima automobile, la Lancia Alfa

Vincenzo Lancia, nato il 24 agosto del 1881 in provincia di Vercelli, crebbe in mezzo alle Fiat e alle Ceirano. Una strada, la sua, segnata fin dai primi anni di vita, un'esistenza votata ai motori che, dopo decenni di quella "gavetta" necessaria per arrivare (e restare) in alto, seppe riservargli un ruolo da protagonista in una delle più romantiche avventure imprenditoriali che il mondo dell'auto ricordi.

Inizi promettenti. Il giovane imprenditore si dedicò ai motori fin dalla giovinezza, animato da una passione viscerale; sviluppò il suo talento e la sua naturale inclinazione per le materie meccaniche svincolandosi presto dalle pressioni del padre che, in cuor suo, l'avrebbe voluto avvocato. Vincenzo lavorò prima come meccanico nell’officina di Giovanni Ceirano, dove era addetto alla riparazione delle biciclette Welleyes, quindi come primo attore per tracciare il futuro della Fiat, che di lì a poco sarebbe diventata la più grande fabbrica italiana di automobili.

Collaudatore, pilota, imprenditore. Per il marchio torinese Vincenzo Lancia cominciò come collaudatore, ma le grandi doti di guida e la profonda conoscenza della meccanica di quelle che, allora, erano poco più che carrozze senza cavalli, gli valsero presto un posto come pilota ufficiale della squadra corse. Nel 1902 vinse la Sassi-Superga, il primo successo per la Casa torinese. Alla corte di Agnelli conobbe Claudio Fogolin, anche lui assunto come collaudatore. Tra i due, sempre gomito a gomito sul lavoro, nacque subito una genuina amicizia. Fu proprio Fogolin a suggerire a Vincenzo di mettersi in proprio per costruire automobili. L'idea accese in Lancia il fuoco della passione e il suo grande desiderio di mettersi in gioco: così, pur continuando la sua attività di collaudatore, il 29 novembre 1906, insieme a Fogolin, con un capitale sociale di 100mila lire, fondò la Lancia & C.

Pilota di sogni. I sogni del giovane Vincenzo erano l'unica sua fonte d'ispirazione nel capannone di via Ormea che aveva preso in affitto a Torino, e presto finirono col prendere forma e sostanza nel progetto di un'automobile. Superatal’impasse per un rovinoso incendio che danneggiò gravemente i locali della fabbrica, per la vettura i primi collaudi cominciarono nel settembre del 1907. Finalmente, nella seconda metà di gennaio del nuovo anno, Vincenzo Lancia presentò la nuova macchina al pubblico dell’ottavo Salone di Torino. Nonostante il telaio fosse stato denominato "Lancia 12 HP", la vettura acquisì la denominazione d’officina "Tipo 51".

Più di cento esemplari. All’interno di un robusto chassis con due grandi longheroni metallici era alloggiato un 4 cilindri da 2,5 litri con distribuzione a valvole laterali. La potenza massima era di 53 cavalli a 1800 giri al minuto, con una velocità massima di 90 km/h. La produzione della Lancia Alfa - questo il nome commerciale della nuova vettura - continuò fino alla seconda metà del 1909, per un totale di oltre cento pezzi. Lancia costruì la Alfa con tre configurazioni: carrozzeria Landaulet, cabriolet due posti e berlina, alle quali si aggiunse un esemplare unico per le competizioni.

Dalla Alpha alla... Vincenzo, pur assorbito per la maggior parte del suo tempo nell'attività d'imprenditore, volle mantenere aperta la finestra sulle competizioni, continuando a correre saltuariamente per la Fiat. Nel 1907 fu terzo alla Targa Florio e l’anno dopo secondo. La produzione della prima Lancia della storia superò i cento esemplari, la maggior parte dei quali destinata ai mercati esteri (soprattutto Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti). Il nome "12 HP" durò fino al 1919, anno in cui Giovanni Lancia, il fratello di Vincenzo, propose di utilizzare le lettere dell’alfabeto greco per per identificare le automobili della Casa.

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