Alfa Romeo 147: compatta all'italiana. - Ruoteclassiche
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22/01/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla
Alfa Romeo 147: compatta all’italiana.
L'Alfa Romeo 147 compie 20 anni, ripercorriamo insieme la storia di questo modello, eletto "Auto dell'Anno 2001".
22/01/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla

Quest'anno si celebrano i 110 anni del marchio Alfa Romeo, tra le ricorrenze del Biscione c'è anche il ventennale dell' Alfa Romeo 147. Lanciata sul mercato italiano nell'ottobre 2000, la nuova compatta si rivela subito vincente e nel 2001 viene insignita del titolo di "Auto dell'anno".

A vent'anni dal lancio, anche l'Alfa Romeo 147 può considerarsi una youngtimer a tutti gli effetti. Apprezzatissima per il suo stile, che tra rètro e moderno reinterpreta gli stilemi tipicamente "Alfa", come da tradizione si fa apprezzare anche al volante, proponendo una gamma di motorizzazioni con potenze comprese tra i 100 e i 250cv. La 147 sostituisce le 145 e 146 debuttando con clamore nell'autunno del 2000: le tinte metallescenti e le maniglie in alluminio mettono in risalto una linea scolpita e sensuale che culmina nel frontale, con il classsico trilobo Alfa Romeo dominato dallo scudetto centrale. Al posteriore troviamo invece una fanaleria allungata e di forma ellissoidale, uno stilema introdotto anche in questo caso dal nuovo "family feeling", lanciato con l'Alfa Romeo 156 nell'autunno 1997.

"Progetto 937". Tra gli elementi ripresi dalla sorella maggiore 156, l'originale soluzione delle porte posteriori nascoste ed inglobate all'altezza del montante posteriore (modelli 5 porte, disponibili dal 2001). Il disegno è di Wolfgang Egger, su approvazione di Walter de Silva (all'epoca a capo del Centro Stile Alfa Romeo) che firma il progetto. Il pianale utilizzato sull'Alfa Romeo 147 è il telaio Tipo 2 di terza generazione, già adottato sulla Lancia Lybra (1999), ma con la peculiarità di un impianto sospensivo derivato, anche in questo caso, dalla più grande Alfa 156: troviamo quindi il "quadrilatero alto" per l'assale anteriore e lo schema MacPherson al posteriore. Questa soluzione, adottata solitamente su modelli di segmento superiore, pur rivelandosi costosa, garantiva il tipico piacere di guida Alfa Romeo anche su vetture a trazione anteriore. Un punto fermo, quest'ultimo, definito sin da principio per il piano di rilancio dell'Alfa Romeo introdotto dalla 156 (1997). Inizialmente i motori a benzina sono 3, tutti Twin Spark e 16V. Il modello d'accesso è il 1.6 da 105 cv, disponibile anche con variatore di fase che ne incrementa la potenza a 120 cavalli: migliorano sia la fluidità che le prestazioni. Al vertice troviamo il 2.0 da 150 cavalli. Quest'ultimo poteva essere equipaggiato con il cambio robotizzato Selespeed. La piacevolezza di guida era rimarcata in tutti i motori (con le dovute differenze in termini di prestazioni) dalla doppia accensione a due candele per cilindro e dalla curva della coppia che si traduceva in un'erogazione molto favorevole, fin dai regimi più bassi. A fine 2002 debutta il modello più sportivo della gamma: la 147 GTA spinta dal 3.2 "Busso" con 6 cilindri a V. Le motorizzazioni a gasolio, erano tutte common rail, nei primissimi mesi di produzione l'unica unità disponibile era il 1.9 JTD 8 valvole "Unijet" da 110 cavalli, portato subito dopo a 115 cavalli. Fino al 2002 viene proposto anche un 1.9 JTD 8V, depotenziato a 100 cavalli. Questa unità, disponibile solo negli allestimenti di base rappresenta il modello d'ingresso alla gamma 147. Nel novembre 2002 viene introdotto il performante 1.9 JTD 16V da 140 cavalli.

Secondo tempo. In occasione del restyling, nel 2004, il frontale dell'Alfa Romeo 147 viene ridisegnato: i fari anteriori diventano più grandi e le donano un'espressione più aggressiva; anche sul retro la fanaleria si fa più allungata e compare una scalfitura orizzontale sulla parte inferiore del portellone. A livello propulsivo aumenta la potenza dei motori turbodiesel in quanto viene introdotto il nuovo sistema di iniezione "Multijet" (qui denominato JTDm), il 1.9 16V raggiunge così quota 150 cavalli, il 1.9 8V da 115 cavalli passa a 120 cavalli. Entrambi i motori rispettano la normativa Euro 4, esce di produzione il 1.9 JTD da 115 cv (Euro 3). I tre motori a benzina rimasero invariati. Il 1.9 JTDm 150 CV è disponibile anche con il differenziale Torsen Q2 che migliora la trazione in ogni condizione di guida. Da fine 2007 entra a listino una nuova versione del 1.9 JTDm 16V con 170 cavalli e differenziale Q2 di serie. Il modello di punta della gamma diesel è proposto inizialmente come edizione speciale "Ducati Corse". In seguito questo motore è stato reso disponibile anche sulla 147 Q2 "Sport Pack". Con il restyling sono state apportate importanti modifiche anche al telaio per rendere l'auto più sicura negli impatti frontali: barre di rinforzo nelle portiere, serrature rinforzate e un longherone in acciaio sotto il pianale, lato guidatore. I tenici Fiat corsero ai ripari dopo che le prove d'impatto Euro NCAP (effettuate per la prima volta nel 2001) avevano evidenziato un risultato scarso nel test di impatto frontale, in cui gli occupanti erano esposti a elevati rischi di infortunio, totalizzando un punteggio di 3 stelle su 5.

La prova di Quattroruote. L'Alfa Romeo 147, prodotta tra il 2000 e il 2010 è stata oggetto di varie prove su Quattroruote: nel novembre 2000 (test-a-test tra 147 1.6 Twin Spark 120 cv e 2.0 Selespeed), nel dicembre 2002 (147 GTA) e nel marzo 2007 (147 1.9 JTDm). In tutte le prove si evince l'efficacia dell'assale anteriore MacPherson che garantisce una risposta rapida dello sterzo e un'elevatissima stabilità. Promossa anche per la posizione di guida, definita sportiva, con i pedali ben spaziati. Il 1.6 da 120 cv "piace" per la grinta e la progressione: dà il meglio agli alti regimi, tra i 5 e i 7 mila giri, ma sconta un cambio un pò contrastato e dalla spaziatura eccessiva tra 1a e 2a marcia. Il 2.0 150 cv della Selespeed è più elestico e si fa apprezzare per l'ottima ripresa, il cambio robotizzato, di contro, assorbe un pò di potenza penalizzando l'accelerazione. Sempre quest'ultimo è imputabile per il tipico ronzio che accompagna l'apertura della porta del guidatore: azionando la solida maniglia in alluminio, la pompa idraulica del Selespeed inizia ad accumulare pressione, assicurando il precaricamento degli attuatori idraulici e l'innesto rapido del rapporto alla messa in moto. La 147 GTA, è "veloce e divertente su strada", ma perde terreno in pista dove sconta la trazione anteriore e uno sterzo fin troppo rapido, che richiede molto impegno per via delle continue correzioni alla traiettoria e agli indurimenti in uscita di curva. Questo unitamente ad un controllo di stabilità (VDC) non disinseribile, che pur non essendo brusco negli interventi, impone di tracciare traiettorie pulite. Sulla "Q2", l'equilibrio dinamico dell'Alfa Romeo 147 trova compimento grazie al differenziale Torsen, che si rivela vincente anche sui fondi a bassa aderenza, migliorando ulteriormente la risposta e la precisione dello sterzo. Su tutti i modelli viene contestata l'abitabilità posteriore, compromessa dal tetto discendente e dal poco spazio per le ginocchia; anche il bagagliaio non è particolarmente capiente e non manca qualche lacuna nelle finiture, che culmina con la scarsa insonorizzazione, causa di un'eccessiva rumorosità.

Instant classic. Nel novembre 2002 fa il suo debutto la versione sportiva "GTA", equipaggiata con il mitico motore 3.2 V6 "Busso" da 250 cv, lo stesso montato anche sulle sorelle 156 GTA. L'inconfondibile sonorità del Busso aggiunge non poco fascino all'esperienza di guida, che tuttavia si rivela meno affilata rispetto alla versioni più tranquille, per via di un maggior peso all'anteriore e di un impianto frenante sottodimensionato. Il V6 delle GTA ama girare alto e questo si traduce in consumi impegnativi, del resto il Busso ha già diversi lustri alle spalle quando viene installato sulla 147... Nonostante queste sbavature la 147 diventa subito un'instant classic: con quella linea e il canto del V6 tutto diventa più sopportabile. A partire dai tre allestimenti "ordinari", Impression, Progression e Distintive, l'Alfa Romeo 147 è stata proposta in diverse versioni: Cup, Connect e Plug In (tra il 2001 e il 2008), TI (2003 - 2008), Exclusive (2004-2008), BlackLine (2006-2008) ,Q2 (2007-2010), Moving e New Progression (2009-2010). A queste si aggiungono le serie limitate: Ducati Corse, 500 esemplari; la Murphy&Nye e la C'N'C Costume National, presentata al Salone di Francoforte nel 2007 e prodotta in 1000 esemplari. L'Alfa Romeo 147 un'auto ancora piacevole e interessante, che possibilità optional da auto contemporanea come il climatizzatore automatico, i fari allo xeno, i sensori di parcheggio e il navigatore satellitare con info traffic "Connect" (all'epoca una primizia) oltre al corredo di ausili alla guida. Il fascino della 147 viene accentuato dalle particolari tinte perlate e dagli interni in Pelle Pieno Fiore. Magari ci si può anche imbattere in qualche (raro) esemplare con volante in legno... un accessorio che consente di respirare quell'atmosfera magica che si prova solo alla guida delle vecchie glorie del Biscione.

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