Amelia Island Concours d’Elegance 2014 - Ruoteclassiche
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10/03/2014 | di Redazione Ruoteclassiche
Amelia Island Concours d’Elegance 2014
Grandi celebrazioni hanno contraddistinto il 19° Concorso di Amelia Island, in Florida.
10/03/2014 | di Redazione Ruoteclassiche

Grandi celebrazioni hanno contraddistinto il 19° Concorso di Amelia Island, in Florida. Da un lato i 100 anni di Maserati a tenere banco, dall’altro la Classe dedicata alle vetture Zagato. In effetti la casa del Tridente ha fatto incetta di premi, anche perché le vetture portate sul campo dai rispettivi proprietari erano di altissimo livello.

Basti dire che il premio per la Zagato più bella, presentato da Andrea Zagato in persona, è andato a una delle pochissime “Zagato” non inserite nella classe dedicata alla carrozzeria. “Quando ho visto la 16 cilindri - ha detto Zagato riferendosi alla Maserati ‘Tipo V4’ del 1931 - non ho resistito”. In effetti, sarebbe difficile dargli torto, sia per la bellezza sia per l’importanza storica della vettura.

Non da meno l’Alfa Romeo “8C 2300 Monza Zagato” della Fred Simeone Foundation di Philadelfia, che ha portato la macchina che arrivò seconda alla Mille Miglia del 1933 con Castelbarco/Cortese oppure la “250 F Monoposto” del 1955, telaio #2515, vettura con un pedrigree sportivo di tutto rispetto. Il trofeo Ruoteclassiche, assegnato dai giudici del concorso, per la migliore carrozzeria italiana, ha visto premiata la Maserati "Ghibli Spyder" (1970), con carrozzeria Ghia, di Ivan e Myrna Ruiz (dalla Georgia).

Dopo una sfilata di 4 ore, il Best in Show è andato a due autentici mostri sacri: per la parte “Lusso” alla Horch “853 Voll & Ruhrbeck” del 1937 del collezionista di Reno, Nevada, Bob Lee, mentre per la parte sportiva il primo premio è andato alla Scarab del 1958, della Collier Collection di Naples, Florida. Il pilota celebrato per la sua vittoria a Le Mans 25 anni fa, Jochen Mass, ha portato alcuni “amici”, che sono arrivati a bordo delle vetture da corsa da lui guidate nel corso della sua carriera. Tra il racconto di un aneddoto e l’altro, è riuscito a guidare la McLaren “M23” da F1 del 1977, ma ha dichiarato che, se avesse potuto, avrebbe volentieri rifatto un giro sulla Sauber - Mercedes “C92. Un’impressione generale: oggi, se si vogliono vedere certe auto italiane, a prescindere dal periodo e dal tipo, è consigliabile andare in America...

Massimo Delbò

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