Finalmente dopo più di un anno, dal prossimo weekend torneranno a scatenarsi due delle principali Case d’asta con il pubblico in presenza e con cataloghi con grandi quantità di auto di prestigio e rarità varie. Aste dal vivo (oltre che online e al telefono) anche se ancora con un numero di partecipanti contingentato nel rispetto delle norme anti-Covid.
A inaugurare quello che si spera sia il ritorno alla normalità sono due vendite che si terranno rispettivamente il 20 maggio (Bonhams) e il 22 maggio (RM Sotheby’s) in occasione del Concorso di Eleganza di Amelia Island, nell’estremità settentrionale della Florida, uno degli appuntamenti che fino a due anni rappresentava la cartina di tornasole per il mercato statunitense delle auto da collezione.
Bonhams. La casa di Londra terrà la sua vendita al Fernandina Beach Golf Club dove proporrà una selezione di 110 auto caratterizzata dall’offerta del 50% dei lotti di età compresa tra il 1901 (con una Oldsmobile Model R Curved Dash Runabout stimata 41.000-50.000 euro) e la fine degli anni ’30. Le restanti sono quasi tutte auto del dopoguerra, con numerose auto americane, mentre solo cinque le youngtimer in catalogo.
Politica inglese. Una scelta ben precisa quindi e distintiva quella di Bonhams se confrontata con le 100 vetture del catalogo di RM Sotheby’s, caratterizzato da una forte presenza di vetture sportive degli anni ’60, ’70 e ’80, più numerose youngtimer. Curiosamente, però, per entrambe le Case d’asta le vetture con la stima più alta sono due modelli anteguerra: una Duesenberg Model J ‘Disappearing Top’ Torpedo del 1929 per RM Sotheby’s, tra le più belle e importanti auto costruite sul telaio Duesenberg (stimata 2,8 – 3,3 milioni di euro); e una Mercedes-Benz 500/540K Spezial Roadster del 1934 in condizioni da concorso, stimata 3,7 – 4,1 milioni di euro.
America first. Il meglio di Bonhams prosegue con una Mercer Type 35K Runabout del 1913, una delle prime supercar americane e una delle auto più ammirate ai suoi tempi, versione di lusso della leggendaria Type 35 Raceabout, tra le prime auto da corsa prodotte (è stimata 830.000-1,2 milioni di euro), seguita da una Bugatti Tipo 57 Cabriolet del 1934 (stimata 660.000-830.000 euro), prima Bugatti disegnata da Jean, figlio Ettore.
Vecchie e costose. Oltre il milione di euro troviamo una Rolls-Royce 40/50HP Silver Ghost Open Drive Landaulette del 1909 (1,1-1,2 milioni di euro) e una Mercedes-Benz 630 K ‘La Baule’ Torpedo transformable del 1928 (910.000-1,0 milioni di euro), mentre arriva al milione di euro una Duesenberg Model J Dual Cowl Phaeton del 1933 (830.000-1.000.000 di euro). Altri modelli di punta di quel periodo sono una Stutz Model A Bear Cat del 1912, la più vecchia Stutz esistente (540.000-700.000 euro); una Auburn 851 Supercharged Boattail Speedster del 1935 (500.000-660.000), e una Godsal Sports Tourer del 1935, l’unica prodotta dall’ingegnere Charles Godsal (620.000-780.000 euro).
Youngtimer e rarità. Tra le vetture più recenti l’auto di punta è una Ford GT Heritage Edition del 2006 (310.000-350.000 euro), uno dei soli 343 esemplari rifiniti con la livrea Heritage di blu e arancione. Tra le rarità anteguerra invece si fa notare una delle undici RGS Atalanta del 1935, costruita dalla Atalanta Motors con sede a Staines, nel Middlesex (UK), una casa che visse pochi anni (250.000-410.000 euro).
La vendita sarà anche trasmessa in streaming e il catalogo è scaricabile presso il sito di Bonhams.
RM SOTHEBY’S. Come anticipato, l’offerta della Casa anglo-canadese, che terrà la sua vendita il 22 maggio al Ritz-Carlton, sarà centrata sulle auto sportive del dopoguerra. Questa del 2021 sarà anche la 23ma presenza di RM Sotheby’s ad Amelia Island. In catalogo il meglio della produzione sportiva mondiale, in particolare Ferrari e Porsche più diverse vetture da corsa.
Le Ferrari. La Casa di Maranello sarà rappresentata da dieci modelli tra i quali spiccano una F50 del 1995 stimata 2,8-3,0 milioni di euro; una 275 GTB/4 del 1968 (2,0-2,3 milioni di euro); una 365 GTS/4 Daytona Spider del 1971 (1,8-2,2 milioni di euro) e una F40 del 1992 (1,5-1,8 milioni di euro).
Le Porsche. Numerosa anche la presenza di Porsche con portabandiera una 918 Spyder del 2015 (stimata 825.000-1.000.000 di euro), seguita da altre undici esemplari suddivisi tra 911 (otto lotti), 356 (due) e una 924. Quest’ultima è una delle 17 924 Carrera GTR preparate in fabbrica e a quanto pare, l’unica a non aver mai corso. La stima per lei varia da 310.000 a 370.000 euro.
La Corvette di Cunningham. Altro pezzo di rilevo è una Chevrolet Corvette Le Mans del 1960, che viene considerata una pietra miliare nella storia degli sport motoristici americani. È infatti una delle tre Corvette gestite dal team di Briggs Cunningham per la 24 Ore di Le Mans del 1960, ovvero: la Corvette C1, telaio n. 3535. La vettura è stata utiolizzata durante la gara col n. 1 e guidata da Bill Kimberly, costretta a ritirarsi dopo un incidente nel il 32° giro. Data per dispersa fino al suo ritrovamento nel 2012, la Corvette è stata ampiamente modificata negli anni, ma conserva ancora molte caratteristiche che confermano la sua provenienza. È stimata tra i 740.000 e il milione di euro.
Le vetture da corsa. Alla lista delle vetture più desiderabili tra quelle con specifiche da corsa c’è da segnalare anche una March 811 di Formula 1 del 1981 (245.000-330.000 euro); una March-Chevrolet 83G IMSA GTP “Spirit of Miami”, vincitrice di tre gare IMSA nel 1983, vincitrice del Campionato IMSA Camel GT del 1984 e portata in pole position dal due volte campione del mondo Emerson Fittipaldi nel Gran Premio di Miami del 1984 (165.000-245.000 euro); e una Lola B05/52 A1 Grand Prix del 2005, ricostruita dalla Coloni Motorsport nel 2020 (120.000-145.000 euro).
Cinque da tenere d’occhio. Ultime ma non ultime, una pattuglia di vetture ad alte prestazioni e tutte appartenute a un solo proprietario: una Porsche 911 Carrera RSR 3.8 del 1993, uno dei soli 55 esemplari costruiti per l’omologazione FIA (620.000-700.000 euro); una Lexus LFA del 2012, la 430ma delle 500 LFA prodotte tra il 2010 e il 2012, uno dei soli 11 esemplari rivestiti con vernice grigio acciaio e con 700km di percorrenza da nuova (350.000-410.000 euro); una Porsche RUF ‘CTR’ Carrera 4 del 1990, una delle uniche due CTR a quattro ruote motrici costruite sulla piattaforma 964 (290.000-330.000 euro); una Mercedes-Benz CLK DTM AMG del 2005, uno dei soli 100 esemplari costruiti e con una percorrenza di 2400km (270.000-310.000 euro); una Mercedes-Benz CLK 63 AMG “Black Series” del 2008, uno dei soli 367 esemplari prodotti per il del mercato statunitense (66.000-100.000 euro).
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