I pezzi forti - come spesso accade alle aste - sono tutti del Cavallino rampante, ma sono tanti i lotti interessanti che hanno animato la Tour Auto 2025 organizzata da Aguttes e andata in scena a Parigi. Si va dai memorabilia a tema automobilistico alle vetture vere e proprie, con esemplari moderni e d’epoca: ci sono anche parti di monoposto di Formula 1, caschi originali e repliche, più un’insolita coppia di Ferrari 308 che festeggia i suoi primi 50 anni.

Cimeli preziosi

Tra i vari caschi appartenuti al mitico sette volte campione del mondo, il record – ha spuntato 26.240 euro – è del Bell Dominator indossato durante i test pre-stagionali del 1999. Ha il numero 9 e fu regalato personalmente da Michael Schumacher all’attuale proprietario, il misterioso “Monsieur S.”, un passato in Peugeot Motorsport e una carriera come responsabile motori ed elettronica della Scuderia per 15 anni. Sempre dalla sua collezione proviene un motore installato sulla monoposto di Formula 1 della stagione 2009, un 8 cilindri a V di 90 gradi e 2.398 cm3, che poteva sprigionare 735 CV, abbinato al Kers e montato su una base per poterlo esporre: la stima era tra i 20 mila e i 30 mila euro e curiosamente ha raggiunto la stessa identica cifra: 26.240 euro.

Un’Alfa da corsa e una Peugeot Gruppo B

Le vere protagoniste però sono le auto: la Peugeot 205 Turbo 16 - venduta a 274.600 euro - è uno dei soli 219 esemplari stradali realizzati per omologare la versione da rally Gruppo B capace di trionfare consecutivamente nel 1985 e nel 1986. Immatricolata nel 1984, è una delle primissime prodotte e, con solo due proprietari e poco più di 85 mila km all'attivo, è completamente originale, esclusa la carrozzeria riverniciata. Di un colore molto particolare è invece l’Alfa Romeo 1750 GTAmimmatricolata per la prima volta nel 1970 addirittura in Angola e poi utilizzata in pista in Italia sul finire del decennio. Dal 2012 è attiva sulla scena delle gare storiche ed è stata oggetto di un restauro da 40 mila euro: venduta con un motore di ricambio da 2.0 litri, non ha trovato un nuovo acquirente, forse a causa della stima tra i 150 e i 200 mila euro.

Una Ferrari 308 da rally

La coppia di Ferrari ha però un fascino tutto particolare. La prima è una 308 preparata – non ufficialmente – dal mitico Michelotto, che trasformò alcuni esemplari tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 per farli partecipare alle gare nel Gruppo 4 e poi nel Gruppo B. La carrozzeria, realizzata di vetroresina e alluminio, presentava parafanghi allargati ed era installato un roll-bar oltre a una batteria di fari supplementari: ne furono realizzati 11 esemplari in versione Gruppo 4 e solo quattro per il Gruppo B. Questa fu consegnata alla sua prima proprietaria nel gennaio 1980, ma dopo poco più di un anno fu venduta alla Scuderia Automobilistica Città di Milano, che la fece competere in vari rally locali e nazionali. Con il numero di telaio #30525 non figura tra le quattro “Gruppo B” realizzate direttamente da Michelotto, ma la Casa d’aste assicura che è presente una documentazione che attesta l’intervento del famoso preparatore padovano. È stata venduta a 774.800 euro, poco oltre la stima minima.

E una da galleria d’arte

Infine, chi l’ha detto che solo la BMW ha avuto delle “art car”? La seconda Ferrari all’incanto era infatti una 328 GTStrasformata in un’opera d’arte da Peter Klasen, su richiesta di un gallerista che nel 2010 ha comprato quest’esemplare, originariamente consegnato nuovo in Francia nell’aprile 1986. È fermo dal 2021 e non è mai stato messo in vendita: nonostante sia stato protagonista di varie mostre e di un prezzo decisamente più abbordabile - il valore massimo era fissato a 15o mila euro - è rimasto invenduto.