Aston Martin V8 vantage: astenersi deboli di cuore - Ruoteclassiche
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18/12/2021 | di Giancarlo Gnepo Kla
Aston Martin V8 Vantage V550 e V600: astenersi deboli di cuore
L'Aston Martin V8 Vantage è stata una delle granturismo più esclusive e potenti disponibili negli anni 90. Nell'articolo ripercorriamo la storia e l'evoluzione di questa gloriosa sportiva britannica.
18/12/2021 | di Giancarlo Gnepo Kla

Nel 1993 Aston Martin lanciava la V8 Vantage V550, una nuova GT di punta in grado di offrire prestazioni impareggiabili e un sontuoso abitacolo, degno dei migliori "gentlemen’s club" inglesi.

Dopo quasi 20 anni di produzione, l’Aston Martin V8 venne sottoposta a un importante aggiornamento e, ribattezzata Virage, proseguì la sua lunga carriera fino ai primi anni '90. Questo nome venne utilizzato tra il 1989 e il 1996, quando un ulteriore aggiornamento riportò in auge la dicitura V8.
Collaudata e veloce GT di lusso, la Virage fu seguita da una vera e propria auto sportiva, dal nome molto evocativo: “V8 Vantage”. che ereditava anche i geni scalpitanti delle gloriose antenate degli anni 70.
Curiosamente, nei primi anni del decennio scorso, la famiglia Aston Martin vide per un breve periodo (anche in questo caso) il ritorno delle nomenclatura “Virage”, adottata dalla sostituta della fortunata DB9 e, contemporaneamente, la dicitura “V8 Vantage” per il modello entry level della famiglia Aston. Praticamente l’inverso rispetto a quanto avvenne vent’anni prima. Ma questa è tutta un’altra storia.

Evoluzione costante. Svelata nel settembre del 1992 al Motor Show di Birmingham, la Vantage fu prodotta dal 1993 al 2000 e, come le omonime granturismo che l’hanno preceduta, anticipando lo stile del modello “V8” del 1996. Il design fu rinfrescato, lasciando intatti solo il tetto e le portiere della Virage. La "Vantage" risultava così più larga e più bassa, anche i fari anteriori erano più sottili e arrotondati mentre, al posteriore, la fanaleria rettangolare lasciava il posto a quattro fanali circolari. Superficialmente simili, con pochi pannelli della carrozzeria condivisi, sottopelle la Virage/V8 e la V8 Vantage differivano in modo sostanziale: la seconda venne sottoposta ad un’ampia reingegnerizzazione, imprescindibile alla luce del notevole aumento di potenza e prestazioni. Completamente nuovi anche la geometria dell’asse sospensione e il comparto elettronico.

Che numeri! Il pezzo forte della V8 Vantage era celato nel vano motore: il propulsore otto cilindri da 5,3 litri (5.341cc) era sovralimentato mediante due enormi compressori Eaton ad azionamento meccanico, preferiti rispetto ai turbocompressori per via della superiore risposta dell'acceleratore.
L’unità erogava 550 CV e una poderosa coppia, pari a 745 Nm disponibile a 4.000 giri/min, performance in grado di surclassare anche la micidiale Chrysler Viper V10 e rimaste imbattute per molti anni, anche dopo l’arrivo di modelli più recenti. "Brutale" è stato un aggettivo ricorrente nelle recensioni dell’epoca e pienamente calzante per descrivere l'Aston Martin più veloce mai apparsa prima del 1993.
Con quasi due tonnellate di massa a vuoto (1.990 kg) la Vantage poteva accelerare da 0 a 100 km/h in soli 4,6 secondi toccando i 300 km/h, sebbene molti proprietari dichiarino velocità anche superiori. In attesa di poter verificare, ci affidiamo al dato ufficiale… Considerate le forze in gioco, fermare l'auto non era cosa facile, ecco quindi i massicci freni a disco ventilati da 362 mm con pinze da corsa AP a quattro pistoncini: i dischi più grandi mai montati su un'auto stradale dell'epoca.

Forma sincopata. Anche se "Vantage" è la denominazione corretta, tra gli appassionati capita spesso di riferirsi al modello come "V550", abbreviando Vantage e 550 CV. Nel febbraio 1998, dopo cinque anni, la produzione raggiunse le 200 unità. Nel 2000, al momento del pensionamento, questa magnifica GT uscì di scena con soli 239 esemplari all’attivo. Non c’è da meravigliarsi: in quegli anni la V8 Vantage era un'auto molto, molto esclusiva e non va dimenticato che Aston Martin aveva una rete vendita molto meno organizzata dell’attuale. Si trattava in tutto e per tutto un prodotto d’élite, in primis per il prezzo ma anche per l’impegno richiesto alla guida.

Un’eredità importante. Nel 1999 gli ingegneri Aston Martin svilupparono una versione ancora più potente del 5,3 litri, dedicato a quei gentlemen driver per i quali 550 CV non erano sufficienti: con la “V600”, come è facile intuire, la potenza schizzava a 600 CV e la coppia a 813 Nm, accompagnate da ulteriori aggiornamenti ai freni e alle sospensioni, messe a punto dalla Koni. Le prestazioni risultarono in 320 km/h di velocità massima e un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi.
Per annunciare la fine della produzione dell’Aston Martin V8, al Salone di Ginevra del 1999, venne presentata la specialissima serie “Vantage Le Mans”, basata sul modello V600. La serie, limitatissima, venne realizzata per celebrare il 40° anniversario dalla storica vittoria della Casa inglese alla 24 ore di Le Mans nel 1959: quando Roy Salvadori e Carroll Shelby tagliarono per primi il traguardo della gara con la DBR1/2.

Una GT estrema. Costruite artigianalmente e vestite con una carrozzeria in alluminio, le versioni Le Mans furono le ultime Aston Martin equipaggiate con il leggendario motore V8 progettato da Tadek Marek. La V8 Vantage Le Mans era un'auto molto diversa dalla Vantage "normale", se così si può dire. Gli aggiornamenti stilistici includevano prese d'aria laterali sui passaruota anteriori, cofano canalizzato, la griglia anteriore carenata, con sole due feritoie; body kit dedicato e uno spoiler posteriore rivisto per incorporare i retronebbia e le luci di retromarcia. I cerchi erano gli stessi “Dymag” in magnesio delle altre V600 mentre il suo telaio beneficiava del pacchetto "Driving Dynamics". Novità anche per il cambio a cinque marce, con rapporti accorciati. Tutte specifiche che, in seguito, alcuni clienti richiesero sulle “V550”.

Super esclusive. All’interno spiccavano: il grande contagiri, la speciale finitura in titanio in luogo dei classici inserti in legno e il parabrezza riscaldato. La dotazione includeva anche i sensori di parcheggio, il controllo di trazione, i sedili elettrici riscaldati e i rivestimenti in pelle Connolly con tappeti in lana Wilton abbinati. Altra peculiarità erano il portachiavi in argento massiccio e, tra i documenti di consegna, la mappa da Newport-Pagnell (sede dell’Aston Martin) al leggendario circuito di Le Mans. Ogni auto veniva realizzata su commissione speciale e pertanto era dotata di una targhetta con il nome del primo proprietario

Fine di un’epoca. Le V8 Vantage, nelle varianti V550 e V600 sono state le ultime GT costruite interamente a mano dai tecnici Aston Martin. Auto costosissime, lussuose e sopra le righe in tutti i sensi. Quando cessarono la produzione nel 1999, l'era delle Aston costruite a mano giungeva a conlcusione.
Oggi, come all’alba del Terzo Millennio guidare, una Vantage significa mettersi al volante di qualcosa di unico e veramente speciale: una instant classic con poca elettronica, in cui gran parte della dinamica di guida è affidata alla perizia del pilota. Le V8 Vantage di questa generazione, rare e impegnative, riportano in una dimensione analogica, esaltata dal profumo dei pellami e dalla squisita lavorazione delle finiture: una magia nel più puro stile British.

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