Bolaffi: l'asta di memorabilia Bertone fa il tutto esaurito - Ruoteclassiche
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18/11/2018 | di Gilberto Milano
Bolaffi: l’asta di memorabilia Bertone fa il tutto esaurito
A Torino, asta record per Bolaffi, che piazza praticamente tutta la memorabilia Bertone e ben l’82% delle vetture in catalogo.
18/11/2018 | di Gilberto Milano

Asta record per la Casa torinese che piazza quasi tutta la memorabilia Bertone e ben l’82% delle vetture in catalogo.

Anche la seconda asta targata Bolaffi è destinata a passare alla storia. La prima, come noto, perché segnata dall’intervento del Ministero dei beni Culturali che ha notificato diversi lotti in catalogo (ne abbiamo parlato qui); la seconda per la serie di record stabiliti tra le Case d’asta nazionali: primato di durata dell’asta (sei ore) e record di vendita (il 99% dei lotti di automobilia e l’82% dei lotti automobilistici).

Circa 200 lotti all'incanto. Come già successo ad Arese in maggio, anche sabato 24 novembre è stata altissima la partecipazione degli appassionati che hanno affollato il Garage Bolaffi di Torino. Ad attirare l’interesse internazionale è stata soprattutto la memorabilia in vendita: 197 lotti appartenenti alla seconda tranche del fallimento della Bertone Stile. Lo stesso fallimento che in maggio aveva provocato l’intervento dei Beni Culturali affinché le migliaia di disegni e figurini e alcuni modellini di stile dell’archivio Bertone non venissero frammentati in numerosi lotti ma venduti in blocco, con l’obbligo di non esportarli (notifiche poi confermate solo per i disegni e decadute per i modellini di stile e per le sette vetture colpite dal provvedimento).

Memorabilia Bertone.A Torino non c’erano disegni in vendita, ma una quantità enorme di documenti d’archivio, modellini di stile di molti prototipi e vetture realizzate dai designer che si sono alternati alla Bertone, tra i quali Giorgetto Giugiaro e Marcello Gandini; parti di ricambio di queste vetture, cerchi, pneumatici, stampi, coppe vinte da Bertone. Tutti liberi da vincolo. E tutti offerti a prezzi “ridicoli” rispetto al loro reale valore collezionistico. La Bolaffi si è infatti attenuta alle valutazioni indicate dal perito nominato dal giudice fallimentare.

Febbre d'asta. Si è venuta a creare così un’atmosfera di caccia all’occasione simile a quella che due anni fa ha caratterizzato l’asta DuemilaRuote di Milano, con migliaia di appassionati presenti o collegati via internet che si sono dati battaglia a suon di migliaia di euro su ogni lotto portando i prezzi a livelli folli. A Torino le proporzioni erano molto ridotte rispetto all’asta milanese, ma la voglia di portarsi a casa con poche centinaia di euro un cimelio qualsiasi di uno dei nomi storici dello stile italiano ha contagiato molti. L’occasione era forse l’ultima che si sarebbe presentata e la varietà degli oggetti molto ampia, in grado di attirare collezionisti di ogni genere.

Quasi tutto venduto. Il risultato è stato straordinario: i 197 lotti di memorabilia Bertone sono stati aggiudicati a multipli dei valori di stima, spiazzando anche gli organizzatori, sorpresi dai continui rilanci che hanno rallentato moltissimo l’andamento dell’asta. Per aggiudicare tutta la memorabilia Bertone sono state necessarie ben cinque ore, mentre per le 34 auto è stata sufficiente una sola ora. Iniziata alle 15.45 la maratona Bolaffi è terminata infatti alle 21.45.Il risultato economico della vendita non è ancora stato comunicato, ma senza dubbio farà piacere sia alla Bolaffi sia ai creditori della Bertone Stile, tra i quali figurano anche le famiglie dei dipendenti, che dopo anni forse riceveranno qualche spicciolo dei loro crediti.

Tra gli oggetti più contesi, andando in ordine sparso, un ottimo risultato lo hanno ottenuto: il lotto con i Trofei e le coppe vinte da Nuccio Bertone aggiudicato a 14.300 euro lordi a fronte di una stima di 150-250 euro; l’insegna luminosa che si trovava sul tetto dello stabilimento di Grugliasco (22.400 euro); il tecnigrafo che dovrebbe essere appartenuto a Marcello Gandini (7.000 euro), la valigetta in legno con campioni di finitura delle Lamborghini Miura, Espada e Urraco (16.100 euro); lo stampo del parabrezza della Lancia Stratos (25.200 euro); il motore della Lamborghini Espada ( 21.700 euro); il modellino di stile per lo sviluppo della Alfa Romeo Carabo (16.600 euro); il modellino di stile per la Giulietta Sprint (13.500 euro); lo stampo per il modello in gesso della Strato’s Zero (12.850); per finire con il top lot della serata, il modello di stile della Corvette Mantide in scala 1:1 aggiudicato a 40.600 euro.

Auto classiche e youngtimer. La scommessa di Filippo Bolaffi di puntare sulle youngtimersi è rivelata vincente. Diciotto delle 24 vetture in asta avevano un’età inferiore ai quarant’anni e solo due di loro non hanno trovato un nuovo padrone. Fa parte delle Youngtimer anche la vettura Top Lot del catalogo, una Ferrari 456M del 1999 (68.000 euro netti – i risultati ufficiali comprensivi dei diritti d’asta e dell’Iva non sono ancora disponibili) seguita da una Porsche 911 Carrera 4 del 1996 (66.000 euro netti) e da una Lancia Delta Integrale Evoluzione 1 del 1991 giudicata “introvabile in queste condizioni” e aggiudicata a 60.000 euro netti. Ottimo risultato anche per una Bmw M635 CSI del 1985, in ottime condizioni e aggiudicata a 60.000 euro netti.Tra le “storiche”, un buon risultato l’hanno ottenuto la splendida Montreal del 1971 che faceva bella mostra di sé sulla copertina del catalogo dell’asta, affiancata da una Alfa Romeo Junior Zagato del 1970 e da una Daimler SP 250 Dart del 1963, entrambe aggiudicate a 48.000 euro netti, seguite da una bella Fiat Dino Coupé 2000 del 1968 (46.000 euro) e da una rara Talbot Sunbeam Lotus 2.2 del 1979 in buone condizioni venduta a 30.000 euro netti.A tradire un po’ le aspettative sono state invece alcune delle vetture più prestigiose del catalogo, in particolare l’esemplare da concorso di una Giulietta Sprint del 1956, il cui difetto era di non essere più equipaggiata con il suo motore originale. La richiesta minima era di 90.000 euro mentre l’offerta in sala si è fermata a 85.000. Per una differenza di 5000 euro è stata rifiutata anche l’offerta d’acquisto per la Fiat Nuova 500 Sport del 1959, tra le tre o le cinque rimaste al mondo, ricercatissima dai collezionisti presentata con una quotazione minima di 55.000 euro. E per 2000 euro di differenza rispetto alla richiesta minima di 40.000 euro non è stato aggiudicato invece il pulmino Alfa Romeo F11 Promiscuo del 1979, un mezzo ben conservato ma con il motore diverso in alcuni dettagli rispetto al 1300 cc montato su questa serie.Già programmata la prossima asta Bolaffi: il nuovo appuntamento con le auto storiche è fissato per il 24 maggio 2019 ad Arese.

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