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Bollo auto storiche, salve le agevolazioni per le youngtimer

La proposta di abolizione del discusso “superbollo” è stata respinta ma i possessori delle storiche ventennali posso tirare un sospiro di sollievo.

Finalmente una buona notizia: dopo la mancata abrogazione del superbollo, ancora previsto per le vetture di potenza superiore a 185 kW, le commissioni Finanze e Lavoro riunite, impegnate nell’esame del “Decreto Fiscale”, hanno respinto la proposta di abolizione della riduzione della tassa automobilistica per le auto con più di venti anni ma meno di trenta. In soldoni, per i possessori di youngtimer resta tutto invariato.  

Proposta pentastellata. La mozione, oggi respinta, era giunta dalle fila del Movimento 5 Stelle, presentata dalle senatrici Patty L’Abbate e Gabriella Di Girolamo. L’emendamento a firma M5S era l’unico dei tre, identici, sopravvissuti al primo vaglio in Commissione: gli altri due erano stati presentati da esponenti del PD e di Italia Viva.

Presentare il Crs. Per le auto di interesse storico e collezionistico restano le agevolazioni previste, come il taglio del 50% del bollo, che in alcune Regioni può raggiungere il 100% dell’intero importo della tassa.
Per godere di questi benefici la vettura dev’essere registrata come vettura “di interesse storico e collezionistico”, attraverso il CRS (Certificato di Rilevanza Storica) rilasciato da parte di uno degli enti  accreditati: Asi, l’Automotoclub Storico Italiano e i registri storici di marca (come ad esempio il Riar per le Alfa Romeo e i Registri Storici Fiat e Lancia). Una volta ottenuto il CRS, è necessario trascrivere sulla Carta di circolazione la storicità dell’auto, cosa che si può fare personalmente nell’ufficio provinciale della motorizzazione civile, oppure attraverso un’agenzia di pratiche automobilistiche.

Esenzione automatica per le over 30. Di contro, l’esenzione diventa automatica per tutte le auto allo scoccare del trentesimo anno dall’immatricolazione. In questo caso non occorre fare nulla, ma per circolare su strada bisogna pagare una tariffa (tassa di circolazione) che, a seconda delle Regioni, varia da un minimo di 25,82 a un massimo di 31,24 euro.

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