Citroën DS, una "dea" al Montecarlo - Ruoteclassiche
Cerca
Auto / News
22/01/2018 | di Redazione Ruoteclassiche
Citroën DS, una “dea” al Montecarlo
La Citroën DS non è soltanto una delle automobili più affascinanti di sempre, è anche una delle più rivoluzionarie dal punto di vista tecnico. Ha infatti il servosterzo, il servofreno, i freni a disco all'anteriore e, soprattutto, un sistema di sospensioni idropneumatiche autolivellanti: proverbiale il suo dolce viaggiare, così come la sua tenuta di strada. Prerogative uniche che spingono la Casa del Double Chevron a lanciarla in pista o, meglio, nelle corse su strada.
22/01/2018 | di Redazione Ruoteclassiche

Silhouette allungata, linee tese all'indietro, coda corta e rastremata e un nome che, sussurrato in francese - "déesse" - significa "dea". Nata dalla matita dello stilista varesino Flaminio Bertoni, il suo design senza tempo e oltre le mode fa letteralmente girare la testa: nel 1955, al Salone di Parigi, in ottantamila la ordinano senza nemmeno provarla.

Ma la Citroën DS non è soltanto una delle automobili più affascinanti di sempre, è anche una delle più rivoluzionarie dal punto di vista tecnico. Ha infatti il servosterzo, il servofreno, i freni a disco all'anteriore e, soprattutto, un sistema di sospensioni idropneumatiche autolivellanti: proverbiale il suo dolce viaggiare, così come la sua tenuta di strada. Prerogative uniche che spingono la Casa del Double Chevron a lanciarla in pista o, meglio, nelle corse su strada.

Nel gennaio 1956, appena tre mesi dopo la presentazione, sei DS 19 vengono schierate al via del Rally di Montecarlo, uno degli appuntamenti più suggestivi del Campionato del mondo. Completeranno tutte la gara e una finirà addirittura settima assoluta, conquistando la vittoria di classe nella categoria da 1,3 a 2 litri. Tre anni più tardi, il 25 gennaio 1959, a trionfare nel rally della notte del Turini è una ID 19: l’equipaggio Coltelloni – Alexandre – Desrosiers si aggiudica la corsa, staccando di 22 secondi la Simca Aronde di Thomas – Delliere, seconda classificata.

Il bottino di vittorie della “dea”, intanto, si arrichisce gara dopo gara: oltre alla corsa monegasca, arrivano i successi al Rally del Marocco e alla Liegi-Sofia-Liegi. Neve, ghiaccio e fango non fermano mai la DS, che supera con agilità anche i passaggi più impervi. Merito della trazione anteriore (sviluppata dall’ingegner André Lefèbvre sulla Traction Avant negli anni 30) e delle sospensioni idropneumatiche (inventate dal progettista Paul Magès), che la rendono facile e veloce da guidare in ogni condizione. A metà degli anni 60, però, l’avvento di vetture più sportive (Mini Cooper, Porsche 911 e Ford Cortina Lotus, per citarne alcune) rivoluziona profondamente la scena dello sport automobilistico: ai modelli di serie, come la DS, non resta che cedere il passo al nuovo che avanza. Tuttavia, la “dea” francese trova il tempo per togliersi un’ultima soddisfazione al Montecarlo, dove tutto era cominciato: nel 1966, a sorpresa, trionfa la DS 21 del pilota finlandese Pauli Toivonen.

Alberto Amedeo Isidoro

COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Novembre 2024
In uscita il 7 novembre il nuovo numero di Ruoteclassiche
Scopri di più >