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Fiera di Padova, aste: presentato l’Yearbook

Alla Fiera di Padova, presso lo stand di Aci Storico, è stato presentato l’Yearbook, la “Bibbia” dei collezionisti che quest’anno offre un resoconto delle aste internazionali degli ultimi 12 mesi.

Per chi vuole comprare un’auto all’asta. Il Classic Car Auction Yearbook è uno strumento imprescindibile per chiunque voglia partecipare a un’asta e provare ad aggiudicarsi l’auto dei propri sogni. Attraverso l’estrapolazione dei dati emersi dalle vendite all’incanto degli ultimi dodici mesi (quest’anno è la venticinquesima stagione consecutiva di grandi aste internazionali, ndr), gli autori Adolfo Orsi e Raffaele Gazzi offrono uno spaccato approfondito ed esaustivo del mercato degli incanti internazionali. A completare il volume, grafici, tabelle e classifiche delle singole vendite e delle auto che hanno “tirato” di più.

 

 

 

Analizzati oltre 300 marchi. In particolare, quest’anno sono state analizzate le vendite di tutti e 5628 i lotti battuti nel corso dei principali incanti internazionali. Modelli di 308 marchi diversi, dei quali sono stati riportati i dati identificativi e si è scritta una breve storia: passaggi di proprietà, proprietari (a volte illustri), e così via. Dal database che gli autori hanno analizzato nei dettagli, emergono dati interessanti e molti spunti per orientarsi con maggior consapevolezza.

Ferrari best-seller. Qualche numero, per capirci meglio. Quali sono i modelli e, più in generale, i marchi su cui scommettere e andare sul sicuro? Premettendo che la percentuale del venduto si è assestata da un paio d’anni sul 75 per cento dell’offerta complessiva (nella stagione 2014-15, invece, era stato aggiudicato il 78 per cento del totale), ad aumentare sono state le transazioni milionarie. Ferrari è il marchio che contribuisce in maniera preponderante al fatturato dell’intero comparto, raggiungendo il 27,8 per cento del totale. La vendita dell’anno? La Ferrari 250 GTO battuta all’asta Gooding & Company di Pebble Beach: 48,4 milioni di dollari (record di sempre). In crescita anche l’apporto di Mercedes-Benz (7,7%), Ford (che passa dal 2,6 per cento dell’anno scorso a un incoraggiante 4,2 per cento), Duesemberg (dal nulla di ieri al 3 per cento di oggi) e Chevrolet (2,43 per cento).

Porsche, si può fare di più? Bella domanda. Dopo il boom dell’ultimo decennio, con le quotazioni delle 356 e delle 911 raffreddate ad aria (specie le serie pre-bumper e i modelli sportivi) salite alle stelle, si riscontra un rallentamento fisiologico. Che, tradotto, significa una leggera diminuzione del valore di mercato di tutti i modelli. Il giro d’affari, per il marchio di Zuffenhausen, è calato nell’ultimo anno di 3,7 punti percentuali (dal 14,7 all’11 per cento). In calo anche Aston Martin (dal 7,84 al 6,22 per cento) e Jaguar (dal 4,4 al 2,73 per cento).

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