Ford Escort RS Cosworth, una regina senza corona - Ruoteclassiche
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13/10/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla
Ford Escort RS Cosworth, una regina senza corona
La Ford Escort RS Cosworth è una delle youngtimer più amate, scopriamo insieme la sua carriera agonistica.
13/10/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla

La Ford Escort RS Cosworth nacque espressamente per qualificarsi nel Gruppo A del Campionato del Mondo Rally, in cui ha gareggiato tra il 1993 e il 1998. In poco tempo si confermò come una delle vetture più competitive del periodo e una auto da rally più amate degli anni 90, ma non conquistò mai il titolo Mondiale.

La Ford Escort RS Coworth venne presentata con clamore nel 1992, sulla base della Escort RS quinta serie. Il suo debutto fu accompagnato a grandi aspettative, che come vedremo, vennero mantenute solo parzialmente. Le primissime “Cosworth”, prodotte fino al dicembre 1992 rientravano nel programma “Omologazione versioni speciali”. Si trattava di una serie limitata a 2500 vetture riconoscibili per il grande alettone posteriore a “coda di balena” montato di serie. Questi esemplari erano necessari per l’omologazione sportiva nel Gruppo A del Campionato del Mondo Rally e (ovviamente) andarono a ruba tra i collezionisti. La versione stradale della Ford Escort RS Cosworth è stata prodotta dal 1992 al 1996, ma la sua carriera agonistica è proseguita fino al 1998.

Puntava in alto. Tra i principali punti di forza della Ford Escort RS Cosworth, il motore Cosworth “YBT” dotato di un turbocompressore che si prestava bene alle elaborazioni sportive. Nella configurazione standard il 2 litri aveva una cilindrata di 1.993 cc ed erogava 224 CV. I pannelli della carrozzeria, invece erano gli stessi della Ford Escort RS di serie. Questa operazione si rese necessaria in quanto il pianale della normale Ford Escort era stato progettato inizialmente solo per la trazione anteriore. Poco dopo venne presentata una versione a 4 ruote motrici, la RS2000 4X4. La trazione integrale permanente prevedeva una ripartizione anteriore/posteriore 34/66%. Il cambio manuale a cinque marce venne irrobustito per far fronte alla coppia maggiore. Nei primi anni 90, la Ford Escort RS Cosworth superava di slancio le altre compatte sportive. Con una velocità massima di 240 km/h rivaleggiava con modelli di segmento superiore come Audi Quattro, BMW M3, Nissan 300ZX…

Cossie la selvaggia. Le 2.500 unità iniziali erano "dotate di un turbocompressore ibrido Garrett T3/T04B Hybrid (noto come T34) e di un intercooler aria/acqua. Questi modelli manifestavano un significativo “turbo lag” dovuto alla grande inierzia della turbina fino a 3.500 giri/min. L’erogazione violenta della Escort RS Cosworth ricordava le potentissime auto da rally del Gruppo B con il tipico “ingresso” selvaggio del turbo. I primi esemplari prevedevano anche un sistema di iniezione ad acqua, posto al di sotto del sedile posteriore. Questo in realtà non era funzionante sui modelli stradali, venne utilizzato solo per dimostrare la presenza del dispositivo (del modello da corsa) agli ispettori della FIA. La produzione della carrozzeria e l’assemblaggio delle vetture venne affidata alla storica carrozzieria Karmann presso lo stabilimento di Rheine, in Germania. All’interno spiccavano i sedili sportivi Recaro, di serie. I modelli prodotti a partire dal 1993 erano disponibili senza il vistoso spoiler posteriore, ma venne richiesto sulla maggioranza delle vetture. Come la precedente Ford Sierra Cosworth, anche la Escort venne soprannominata "Cossie" dagli appassionati. La Ford Escort RS Cosworth è oggi un'auto rara essendo stata prodotta in poco più di 7000 unità (7.145) dal 19 febbraio 1992 al 12 gennaio 1996.

Con alettone o senza? Le prime Ford Escort RS Cosworth includevano soluzioni che avrebbero reso più efficace l’auto da competizione, ma non brillavano nell’uso stradale. Infatti, soddisfatte le regole FIA, Ford cercò di rendere l'auto più gestibile anche in condizioni di guida quotidiane. La seconda generazione venne introdotta alla fine del 1994 e venne subito dotata di un turbocompressore Garrett T25: un'unità più piccola che riduceva il ritardo del turbo e ne migliorava la fruibilità nell’uso normale. Le prestazioni rimasero sostanzialmente simili. I 224 CV del 2 litri venivano erogati a 6.250 giri/min, mentre la coppia massima era di 304 Nm, disponibile a 3500 giri/min. Solo la velocità massima era inferiore: 232 km/h o 237 km/h rinunciando al grande alettone posteriore. Lo 0-100 km/h richiedeva 5,7 s. La spinta del turbocompressore Garrett AiResearch “T3/T04B” era di 0,8 bar che salivano a 1,0-1,1 bar di overboost. Il peso dell'auto era di 1.275 kg o 1.310 kg nella versione Lux. La Escort RS Cosworth è stata la prima auto di serie a produrre deportanza anteriore e posteriore (all'anteriore 4,6kg/45Newton a 180 km/h) con splitter anteriore regolabile in posizione centrale e 19,4kg/190Newton di deportanza con l'alettone posteriore di grandi dimensioni.

Le speciali. La nuova variante stradale era disponibile in tre allestimenti. Motorsport/Roadsport, Standard e Lux. La maggior parte delle “Motorsport” erano verniciate in color Diamond White, si trattava dei modelli pensati per le elaborazioni di team privati. Non erano previsti alzacristalli elettrici, radio, tettuccio apribile, chiusura centralizzata e fari fendinebbia. Per gli interni, solo rivestimenti in tessuto. Le Standard e Lux potevano montare degli optional e considerato l'uso stradale, includevano in partenza l'impianto elettrico completo. A queste si aggiunsero diverse edizioni limitate che celebravano i risultati sportivi o alcuni piloti, tra queste ricordiamo la Monte Carlo Edition, Miki Biasion Edition, Acropolis Edition, Martini Edition. Ci furono poi serie speciali realizzate tra alcuni sponsor e le concessionarie, come la “Arrows”. L’idea alla base del progetto della Escort RS Cosworth era molto semplice: vincere il Campionato del Mondo Rally. La Escort RS Cosworth non raggiunse questo obiettivo, ma ottenne otto importanti vittorie tra il 1993 e il 1996 come vettura di gruppo A, e altri due in veste di World Rally Car nel 1997-98. La Escort RS Cosworth fece anche un'incursione in Formula Uno, come Safety Car. Fu, infatti, utilizzata durante due Gran Premi nella stagione 1992, anticipando l’avvento ufficiale delle Safety Car introdotte dalla FIA nel 1993. Nel 1998 venne sostituita dalla Focus WRC, celebre per i successi di Colin Mc Rae.

Il debutto sportivo. La Escort RS Cosworth da rally venne sviluppata dal Ford Works Rally Team durante la stagione 1991-92.Prima della sua omologazione, la Escort RS fece due apparizioni: nel campionato spagnolo, con José Maria Bardolet e nel Rally di Scozia del 1992 guidata da Malcolm Wilson, che ne è stato il principale pilota collaudatore. Wilson non gareggiava formalmente nell'evento, ma i suoi tempi di tappa furono più veloci di quelli del vincitore, Colin McRae. Con la fine della stagione 1992, si concluse lo sviluppo della Sierra Cosworth e i piloti del team: Francois Delecour e Miki Biasion si concentrarono sulla preparazione della nuova Ford Escort per le competizioni. Il Rally di Montecarlo del 1993 fece da cornice al debutto agonistico della Ford Escort Cosworth: Delecour prese il comando con Biasion secondo. I due piloti rimasero nelle prime due posizioni fino all’ultima notte, quando una carica tardiva di Didier Auriol, alla guida di una Toyota Celica, relegò le Ford al secondo e terzo posto. La nuova vettura aveva comunque dimostrato il suo potenziale. Al Rally di Portogallo: Delecour condusse la gara e vinse l'evento, con Biasion secondo. Sia la vettura che il pilota (Delecour) sembravano i favoriti per il Campionato del Mondo 1993.

Il titolo che non arrivò. Delecour vinse in Corsica e Biasion in Grecia: i due piloti dominarono la prima parte del campionato piloti, con l’Ovale blu in testa nel titolo costruttori. Nella seconda metà della stagione purtroppo per Ford i risultati ottenuti furono piuttosto scarsi, lasciando alla Toyota il titolo costruttori. Sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria di Delecour al Rally di Montecarlo, il pilota e la squadra erano in lizza per il Campionato del Mondo del 1994. Per ironia della sorte, un guasto in Portogallo e un incidente stradale nelle settimane successive costrinsero il pilota francese ad abbandonare le corse per un pò. Miki Biasion non andò oltre il 3° posto in Portogallo e dalla fine del ’94 non gareggiò più nel Mondiale. In assenza di Delecour la seconda Ford Escort venne guidata da vari piloti temporanei, tra cui Ari Vatanen (Campione del mondo del 1981), il belga Bruno Thiry e l’italiano Franco Cunico. Vatanen riuscì a conqustare il terzo posto in Argentina. Dopo la vittoria di Tommi Mäkinen al Rally dei 1000 Laghi del 1994, non ci sono stati risultati di rilievo. Nemmeno il rientro di Delacour riuscì a risollevare le sorti della squadra Ford, che alla fine del 1994 affidò il programma rally alla squadra belga RAS Sport per il Campionato 1995.

Obiettivo mancato. Bruno Thiry sostituì Biasion mentre Delecour rimase in squadra. La stagione sportiva 1995 venne abbreviata a otto eventi con un'assistenza molto più limitata rispetto alle stagioni precedenti. Anche le vetture del gruppo A dovettero correre con un limitatore del turbo più piccolo, un handicap particolare per la Ford, dato che il cambio a sette marce della Escort da rally mal si adattava al nuovo motore. Delecour, pur lamentandosi dei cambiamenti nel regolamento, ottenne il secondo posto a Montecarlo, replicando anche al Rally di Corsica, la stessa gara che vide Bruno Thiry costretto al ritiro dopo aver dominato per gran parte dell’evento. Delecour si classificò secondo, ma non ci furono ulteriori piazzamenti tra i primi tre classificati di quella stagione e Ford finì in fondo alla classifica campionato costruttori. Fallito il rilancio con la RAS, Ford riportò il suo team di rally all'interno dell'azienda per la stagione 1996. Bruno Thiry rimase come secondo pilota, intanto Delecour lasciava la squadra, sostituito da Carlos Sainz. Lo spagnolo si aggiudicò il terzo posto nel campionato piloti, con una vittoria in Indonesia e il secondo posto in Svezia e in Italia. Il titolo per il Campionato 1996 venne vinto da Tommi Mäkinen su Mitsubishi Lancer Evo. Intanto l’interesse si stava già spostando verso la stagione successiva e al nuovo regolamento per il World Rally Car.

Vittorie europee.Una deroga speciale permise alla Ford di adattare la Escort RS Cosworth in attesa di un modello sviluppato appositamente. La sospensione posteriore a braccio trasversale, uno dei punti deboli del Cosworth, venne rimpiazzata da uno schema MacPherson. Altre modifiche riguardarono la carrozzeria e la trasmissione. Le nuove auto da rally vennero seguite dal team di Malcolm Wilson: M-Sport. Durante le stagioni 1997 e 1998, la Ford RS Escort Cosworth ottenne due vittorie con Carlos Sainz. La Ford Escort Cosworth concluse la sua avventura nel WRC con un doppio podio al Rally di Gran Bretagna 1998 firmato Ari Vatanen e Juha Kankkunen. Al di fuori del Campionato del Mondo, la Escort Cosworth ebbe un grande successo nei campionati europei, dove fece incetta di titoli. Questi titoli includono: Belgio (1993, 1994, 1996), Gran Bretagna (1994), Italia (1994, 1995, 1996), Germania (1993, 1994), Francia (1993, 1994, 1995), Olanda (1993, 1994), Austria (1994, 1995), Grecia (1994), Bulgaria (1995, 1996), Turchia (1994, 1995, 1996), Svizzera (1995), Danimarca (1995), Finlandia (1995), Irlanda (1995), Portogallo (1995), Repubblica Ceca (1996), Lituania (1997), Slovenia (1996, 1997, 1998, 2002).

Va bene così. Nel 1994 il pilota belga Patrick Snijers vinse il Campionato Europeo Rally alla guida di una vettura preparata da RAS Sport. La Ford Escort Cosworth è stata molto apprezzata anche nel Gruppo N: i componenti per la messa a punto erano facilmente reperibili consentirono a molti privati di gareggiare ad un costo relativamente basso. Tutto ciò contribuì alla consacrazione di questo modello nel motorsport, ma soprattutto di ritagliarsi un posto speciale nel cuore degli appassionati di tutto il mondo. In barba al titolo mondiale.

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