Nell’Inghilterra dei Beatles e dei Rolling Stones, oltre alla mitica Mini progettata da Alec Issigonis, un altro veicolo si ritagliava uno spazio diventato rapidamente preponderante, tanto da monopolizzare le vendite tra i furgoni. Era il 1965 quando veniva lanciato il Ford Transit, destinato ad avere un impatto senza precedenti anche sul tessuto sociale britannico, diventando parte integrante dell’immaginario collettivo. Sviluppato con il nome in codice Project Redcap, solo all’ultimo minuto venne battezzato Transit, una scelta azzeccata, dato che il suo scopo era quello di trasportare merci e persone da A a B. Per dare una misura del suo successo, a pochi mesi dal lancio Ford aveva già ricevuto ordini per un valore di 33 milioni di sterline, ovvero poco meno di 61.000 esemplari del modello base, in vendita a 542 sterline.
Con il diesel diventa “muso di maiale”
La scelta di posizionare il motore in posizione anteriore e non tra i sedili, uno standard fino a quel momento, risultò vincente, creando spazio per tre persone affiancate e per un vano di carico da record, due pallet, oppure due cuccioli di elefante o 48 studenti, curiosi record raggiunti all’epoca. I propulsori erano principalmente gli Essex V4 a benzina da 1.7 e 2.0 litri, mentre il diesel Perkins da 43 CV era troppo pigro rispetto ai 74 e 86 CV dei due motori a benzina e fu sostituito nel 1972 dal Ford York a 4 e 6 cilindri, con potenze a partire da 55 CV. La maggiore lunghezza del Perkins rispetto al compattissimo V4 costrinse peraltro Ford ad allungare il cofano, modifica che gli fece guadagnare il soprannome di “muso di maiale”. In Europa, invece, il Transit era equipaggiato con il motore prodotto dalla filiale tedesca, il Ford Taunus V4 nelle cilindrate di 1.3, 1.5 e 1.7 litri mentre il 2.0 litri rimaneva l’Essex. Le versioni speciali destinate alla polizia o utilizzate come ambulanze avevano invece il Ford Essex V6 ospitato all’interno dell’ormai caratteristico muso lungo.
Amato dai ladri e velocissimo in versione Supervan
Era considerato velocissimo per i tempi (poteva sfiorare i 120 km/h), tanto che la Metropolitan Police nel 1972 lo definì “il furgone più ricercato della Gran Bretagna” visto che il 95% delle rapine in banca vedevano coinvolto proprio un Transit, evidentemente considerato perfetto per caricare il bottino e darsi rapidamente alla fuga. A ogni buon conto nel 1971 aveva debuttato sul circuito di Brands Hatch il Transit Supervan, basato su una Ford GT40, compreso il V8 da 5.0 litri: un pazzo esperimento che poteva raggiungere una velocità massima di 149 miglia orarie, ovvero circa 240 km/h. L’esperimento verrà replicato nel 1983 con il Supervan 2: carrozzeria in vetroresina ispirata alle silhouette, 652 cavalli e ben due record, il primo nel 1985 a Silverstone, con 280 km/h, seguito da quello di traino, sotto forma di una roulotte trascinata fino a 273,6 km/h.
Si rinnova del tutto solo dopo 20 anni
Nel 1976 il modello aveva intanto raggiunto il traguardo del milionesimo esemplare e dopo due anni era stata introdotta la seconda generazione, dalla meccanica invariata, ma dotata dei più moderni motori Pinto da 1.6 o 2.0 litri. Nuovo il frontale, più squadrato, mentre una particolarità erano i pedali che non erano più incernierati sul pavimento: come per la prima generazione, anche in questo caso erano disponibili infinite varianti di carrozzeria, da minibus a camper, ma anche in versioni solo telaio e cabina, con passo corto e lungo, uno dei segreti del successo del modello. Nel 1986, dopo oltre 20 anni di onorato servizio, la piattaforma sulla quale era basato il Transit va in pensione, sostituita da una nuova di zecca che comporterà un cambiamento di look radicale, con un muso inclinato e meno pronunciato, ulteriormente ammorbidito con il restyling del 1994 che aggiunge dotazioni come finestrini elettrici, airbag, chiusura centralizzata e aria condizionata, ai tempi ancora preclusi a molte vetture. Memorabile il giro di pista al Nürburgring completato in meno di 10 minuti con al volante la compianta Sabine Schmitz, durante una puntata del famoso programma “Top Gear” nel 2025.
L'ottava generazione
Dopo 60 anni il Ford Transit è giunto all’ottava generazione, ma il fascino vintage della versione anni 60 non può lasciare indifferenti gli appassionati e, a patto di trovarne uno, cosa non facile in Italia, potrebbe essere una interessante base di partenza per una versione camperizzata o come mezzo promozionale.