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FUMO DI LONDRA

La macchina non c’era ancora. Il presidente della Casa inglese affittò un charter e portò i clienti a Milano, dove i fratelli Zagato mostrarono loro il prototipo in allestimento. Bastò questo per vendere tutte le cinquanta vetture programmate. In seguito furono prodotte anche 37 spider. Fu una boccata d’ossigeno
 
Quando l’Aston Martin presentò la “Vantage Zagato” al Salone dell’auto di Ginevra del 1986, si impegnò a costruirne solo 50. Impossibile comunque ordinarne una: erano state già tutte vendute al prezzo di 300 milioni di lire l’una. I proprietari l’avevano acquistata al buio, fidandosi solo di un disegno e della fortunata storia che legava i due marchi. Nel passato di Aston Martin e Zagato c’era infatti un capolavoro comune, il cui ricordo era ancora vivido nella memoria: la “DB4 GTZ” del 1960.

Prima della presentazione della macchina a Ginevra, Victor Gauntlett, presidente dell’Aston Martin, affittò un aereo e volò con i 50 clienti della “Vantage Zagato” a Malpensa; quindi raggiunse la carrozzeria Zagato a bordo di un lussuoso pullman dove venivano servite di continuo coppe di champagne. All’arrivo Elio e Gianni Zagato presentarono ai facoltosi acquirenti un solo esemplare, peraltro privo della selleria e non ancora verniciato. Ma la vista del glorioso atelier con i battilastra al lavoro, nonché un ricco buffet offerto agli ospiti, fece un grande effetto.

L’automobile, in realtà, rispetto al disegno originale era riuscita meno bene, soprattutto a cause della “bugna” sul cofano, necessaria per accogliere gli ingombranti carburatori. Dal punto di vista tecnico, la “Vantage Zagato” sfruttava la meccanica dell’obsoleta “V8 Vantage”, dotata del vecchio e mastodontico motore di 5,3 litri. Il design rude ma estremamente efficace a livello aerodinamico e l’elevatissima velocità di punta di 300 km/h regalarono comunque a questa granturismo un grande successo. La quotazione attuale è di 67.000 euro.

La versione spider della “Vantage Zagato”, realizzata nel 1987 e presentata a Ginevra con il nome di “Volante”, apparve più riuscita del modello precedente: i primi esemplari, con motore a carburatori, mantennero la “bugna” sul cofano, ma con il nuovo motore a iniezione la linea, disegnata da Giuseppe Mittino, risultò fluente e slanciata. Pochissimi gli esemplari costruiti (dovevano essere 25, poi si raggiunse quota 37), la cui quotazione si aggira sui 78.000 euro.

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Categorie: Auto
Tags: aston martin
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