Dopo avervi raccontato le vetture Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Abarth, Autobianchi e Innocenti, chiudiamo in bellezza la serie di volumi “Guida al Collezionismo” con una monografia dedicata alla Casa del Tridente. Pur con un budget limitato a 40.000 euro, la scelta è piuttosto ampia e abbraccia 40 anni di storia della gloriosa Casa modenese.
Con il volume dedicato alla Maserati la collana "Guida al Collezionismo" 2021 giunge a conclusione. Il blasonato marchio emiliano offre molti spunti anche per chi si avvicina per la prima volta al mondo collezionistico. Sicuramente l’acquisto di una Maserati, al netto del prezzo d’acquisto, richiede un impegno non indifferente in termini economici: parliamo di vetture complesse e dai costi di gestione e manutenzione onerosi ma ripaga ampiamente in termini emozionali e... non solo, come vedremo.
Un’altra peculiarità delle vetture modenesi è la produzione artigianale, un fattore che aggiunge pregevoli sfumature di eleganza e comfort ad un corredo tecnico votato alla grinta e alle performance, completando così l’identità nobile del Tridente: la sintesi perfetta del granturismo all’italiana.
40 anni di storia Maserati. Nel sesto volume di “Guida al collezionismo”, vi raccontiamo 17 automobili Maserati appartenenti a tipologie diverse. Partiamo dalla Merak, granturismo a motore centrale che vi presentiamo nella versione 2000 GT: con motore dalla cilindrata ridotta sviluppata per il mercato italiano degli anni 70, afflitto dall’Iva pesante sulle cubature oltre i due litri.
Youngtimer e instant classic rappresentano invece la maggioranza delle vetture trattate in questo volume, già storiche o in procinto di diventarlo. Tutte da tenere d’occhio e, possibilmente, da acquistare prima che le quotazioni raggiungano valori elevatissimi. L’excursus procede quindi con la grande famiglia della Biturbo, il fulcro della produzione Maserati negli anni 80 e 90. Analizziamo poi tre generazioni delle elegantissime Quattroporte, la prima ammiraglia ad alte prestazioni. Concludiamo con le sportive dell’era Ferrari come la 3200 GT e le successive Spyder e Coupé.
Granturismo possibile. Di auto “classiche” in senso stretto, l’unica ultraquarantenne reperibile con un budget di 40.000 euro è la Maserati Merak 2000 GT, prodotta in sole 195 unità. Questa GT dalla linea sensuale firmata da Giugiaro venne commercializzata a partire dal 1977 e dimostrava come da un motore “piccolo” si potesse motorizzare una sportiva dal grande fascino. Si trattò del primo tentativo da parte della Maserati di proporre un modello entry level della propria gamma. Un’anticipazione del concetto riproposto, su scala ben maggiore, con la Biturbo del 1982. Vale la pena considerare la Merak 2000 GT anche per la sua rarità: gran parte degli esemplari sono scomparsi e oggi una vettura in buono stato è quotata 37.000 euro.
Passione otto cilindri. In Casa Maserati l’utilizzo di motori V8 è una tradizione che si è consolidata a partire dalla straordinaria 5000 GT del 1959, il cui propulsore derivava dalla potentissima 450 S da corsa.
Diverse delle auto proposte sono equipaggiate con motori otto cilindri: dalle Quattroporte terza, quarta e quinta serie (la IV montava anche il classico V6 biturbo). Berline di grande prestigio capaci di erogare potenze tra i 300 e i 400 CV (come nel caso della V serie del 2003). Il budget per entrane in possesso è ancora nell’ordine dei 15.000 euro, ma per mantenerle in piena efficienza, occorre spenderci parecchio.
Con la 3200 del 1998, Maserati passa sotto l’egida Ferrari. Il suo motore V8, con le caratteristiche teste verniciate in rosso è derivato da quello della Shamal e sancisce l’ultimo progetto totalmente Maserati prima del debutto del debutto della recente MC20. Dopo una pesante svalutazione, la Maserati 3200 è oggi un coupé su cui puntare a occhi chiusi.
Il Tridente del Terzo Millennio. Dopo sette anni di assenza dal mercato delle roadster, nel 2001 Maserati ripropone la guida a cielo aperto con la Maserati Spyder. L’impostazione globale deriva dalla 3200, ma sotto il cofano prende posto un V8 di 4,2 litri sviluppato dagli ex rivali della Ferrari. Lo schema tecnico prevede innanzitutto un passo più corto di 22 cm (due posti secchi) e l’architettura transaxle per un’ottima distribuzione dei pesi. Intanto, all’interno aumentava la qualità delle finiture allestimenti. Lo stesso 4,2 litri ha equipaggiato anche la Maserati Coupé del 2002. Nonostante la fortissima somiglianza con la precedente 3200, segnò un grosso balzo in avanti: il V8 Ferrari, aspirato, a dispetto dei soli 20 CV in più del precedente 3,2 litri biturbo garantiva un carattere diverso, capace di coniugare una grinta straordinaria e una maggior fruibilità.
L’epopea Biturbo. La maggior parte dei modelli che compaiono in questo volume appartiene alla grande famiglia delle Biturbo: dai coupé a due porte alle berline a quattro porte, passando alle berlinette a passo accorciato fino alle spider. Ce n’è per tutti i gusti, con potenze compre tra i 180 CV delle prime Biturbo a carburatore ai 306 CV della Ghibli, massima evoluzione del concetto originario. Afflitte inizialmente da una miriade di problemi piccoli o grandi, con l’avvento dell’iniezione recuperarono in termini di affidabilità. Ma, ormai la cattiva fama se l’erano guadagnata e il nome Biturbo venne automaticamente associato alle noie meccaniche nonostante alcune serie siano state tra le migliori GT nel panorama della produzione internazionale. Oggi, a distanza di decenni, rappresentano una formidabile opportunità per mettersi al volante di automobili prestanti e assolutamente appaganti alla guida.
Come approcciarsi. Le Maserati consentono di accedere all’Olimpo del collezionismo senza dover mettere in conto cifre importanti con il plus, non indifferente, di un investimento garantito. Il discorso vale anche per quei modelli le cui quotazioni attuali sono in calo: si rivaluteranno progressivamente. Tutto sta nella scelta oculata perché trovare la Maserati giusta non è un’operazione da effettuarsi a cuor leggero, occorre selezionare più con la testa e meno con il cuore. I modelli più “economici” sulla carta (si pensi alla famiglia Biturbo e derivate) vanno seguiti con cura e perizia, un sacrificio che premia nel tempo perché le Maserati sono auto sportive capaci di esprimere al meglio l’ingegno italiano, in termini di stile e di raffinatezza tecnica. Non sempre un chilometraggio basso è sinonimo di migliore affidabilità, vi sono infatti vetture che, nonostante percorrenze elevate, sono state accuditi con regolarità presso officine specializzate e di provata esperienza. Fondamentale, perciò, pure la documentazione completa per verificare la regolarità degli interventi. In questo vademecum vi aiuteremo quindi ad analizzare pregi e difetti delle varie vetture, indicandovi i punti a cui dedicare maggiore attenzione e persino delle letture consigliate per poter approfondire la conoscenza dell’auto desiderata.
Romanticismo automobilistico. Maserati è uno dei simboli della produzione italiana d’eccellenza. Ogni proprietario deve essere fiero di possedere una sportiva del Tridente, a prescindere dal prezzo: in quanto testimonianza di un approccio romantico di costruire automobili ormai irripetibile.
Guida al Collezionismo – Maserati è in edicola da oggi in allegato a Ruoteclassiche di luglio, disponibile a soli 5,40 euro in più.