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I segni particolari della Mercedes 300 SL rubata al Nürburgring

Il proprietario è alla ricerca della sua auto (nera, gobbe sul tetto aggiunte anni addietro, interno color Cognac con rivestimenti di pelle di struzzo) e ora cerca informazioni che possano essere di supporto per ritrovare questa importante automobile.

Nei giorni scorsi, all’Hotel Dorint del Nürburgring, è stata rubata una Mercedes 300 SL Gullwing. Si tratta di un esemplare particolare, con numero di telaio 1980405500434. È riconoscibile per il colore nero, l’interno color Cognac con i sedili sportivi e la plancia rivestiti di pelle di struzzo in molte parti, scarico laterale e paraurti anteriori di forma ridotta. Ogni suggerimento, indizio o informazione possono rivelarsi preziose per il suo ritrovamento.

Due parole sulla Ali di Gabbiano. Ci sono automobili che esigono una tale riverenza e rispetto nei loro confronti che anche la pronuncia del loro nome richiede un alto grado di consapevolezza. Appartiene a questa cerchia la Mercedes 300 SL Gullwing, entrata nelle vicende del motorismo prima come auto prevalentemente da corsa (la serie W194 del ’52 partecipò alla Mille Miglia, dove conquistò il secondo posto assoluto con Kling-Klenk, alla 24 Ore di Le Mans che le portò i primi due posti, al Jubillee Grand Prix al Nürburgring, dove conquistò i primi quattro posti, e alla Carrera Panamericana, ultima gara dell’anno e ulteriore vittoria), quindi nel ’54 come eterea gran turismo stradale. In quest’ultimo caso, con le fattezze (e la meccanica) di una prestigiosa automobile sportiva, fu introdotta al pubblico al salone dell’Auto di New York. Classificata senza troppi giri di parole come una delle più affascinanti automobili di tutti i tempi, la 300 SL Gullwing simboleggiò, in un certo senso, la rinascita tedesca dopo gli anni bui del Terzo Reich e, del resto, la scontata conferma della capacità tedesca nel costruire automobili iconiche. Meccanicamente la 300 SL W198 era un’auto all‘avanguardia: telaio spaceframe, motore 8 cilindri in linea (l’unità M198) ruotato di 45° all’interno del vano motore per abbassare la linea del cofano, 3.0 litri di cilindrata, distribuzione monoalbero, iniezione diretta di benzina, 215 cavalli, cambio a quattro marce velocità massima, dipendente dai rapporti, fino a 260 km/h.

Il telaio 1980405500434. Le vicende di questo esemplare hanno radici lontane. Nel 1927, a soli 21 anni, Heinrich Rosier fondò una società di noleggio e nel 1932 iniziò la commercializzazione di vetture Mercedes, business che continua ancora oggi grazie alla passione di famiglia verso il brand Mercedes. Uno dei discendenti, Thomas Rosier, acquistò quest’auto nel 1986, ma la rivendette tre anni dopo in America per finanziare, con il ricavato, la sua concessionaria di Oldenburg. Nel 2014 lo stesso Rosier ricevette una proposta per l’acquisto di una 300 SL nera molto particolare. Lui stesso ha ricordato come in quell’occasione si sia trattato di un vero amore a prima vista. Ma, come qualche volta accade, il destino ci ha messo del suo e dopo qualche ricerca è emerso che la vettura appartenne alla famiglia Rosier quando questa era regolarmente in listino. Ma non solo. Quando, negli Anni 80, è stata rivenduta in America, il nuovo proprietario l’ha fatta smantellare e ricostruire con nuovi connotati caratterizzati da un alto grado di personalizzazione, ripresi poi in epoca recente dall’atelier di Rosier dedicato al restauro in occasione di un ripristino, salvaguardando la nuova impronta custom: colore della carrozzeria nero, interno di pelle di struzzo color Cognac, rollbar, sedili e plancia rivestiti di pelle, ruote con coppe nere e pneumatici 205/70 VR 15. Nella fase di allestimento i preparatori hanno aggiunto un serbatoio carburante di alluminio, sistema anti incendio, assetto sportivo con ammortizzatori Koni, frizione da corsa, impianto di scarico laterale e iniezione modificata. Il particolare più caratterizzante, però, è la modifica del tetto con l’abbassamento della linea di questo di ben 80 mm e l’introduzione di due piccole gobbe: è stato un intervento decisamente controcorrente rispetto alla forma di serie del padiglione della Gullwing. Sono stati montati, infine, specchi laterali piccoli per ragioni aerodinamiche, fari antinebbia integrati nella calandra e paraurti più piccoli per dare ancora più risalto al possente frontale della 300 SL.

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