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Invacar, il Costruttore che pensava ai disabili

L’integrazione sociale è passata anche dall’industria automobilistica. Sono trascorsi 70 anni. Era il 1948: Bert Greeves, in Gran Bretagna, modifica un motociclo a tre ruote, con l’aiuto di un cugino affetto da paralisi, Derry Preston Cobb, per far sì che possa essere guidato da un persona disabile. Nasce così un piccolo veicolo chiamato Invacar.

I precedenti. Nei primi anni ’20, la Stanley Engineering del Surrey aveva fabbricato la maggior parte delle carrozze semoventi per invalidi del Regno Unito, con il marchio “Argson”. Ma ora si inizia a parlare di motori a benzina.

Nasce la Invacar. Dato il gran numero di ex militari feriti durante la seconda guerra mondiale, Greeves e Preston Cobb pensano che quella idea può essere anche un’opportunità  commerciale e chiedono quindi un supporto al governo inglese, arrivando alla creazione dell’azienda Invacar Ltd.

Una sensibilità spiccata per gli automobilisti disabili. Negli anni Sessanta e Settanta vengono prodotte decine di migliaia di macchine Invacar, caratterizzate da una struttura  in fibra di vetro e dal colore blu ghiaccio, in più di 50 varianti. Sono di proprietà del governo e il noleggio a conducenti disabili costituisce parte della loro indennità di invalidità.

Nasce lo schema Motability e la Invacar perde quote di mercato. Oltre alla Invacar Ltd, anche altre aziende vengono incaricate dal Ministero della Sanità di produrre veicoli a tre ruote per conducenti disabili. Da un punto di vista tecnico, i primi veicoli sono alimentati da un motore Villiers da 147 cm³ raffreddato ad aria. Nei primi anni  Settanta viene impiegato invece un motore Steyr-Puch a 4 tempi molto più potente.  Ma gli anni si fanno sentire, le leggi cambiano. L’uso dei veicoli Invacar diminuisce a seguito dell’introduzione dello schema Motability, che offre ai conducenti disabili un’automobile convenzionale con opzioni modificate.

Il declino di un’avventura imprenditoriale coraggiosa. La macchinetta che aveva risolto tanti problemi, inoltre, non era stata certo approvata in base al successivo schema di omologazione del veicolo unico per motocicli  previsto come parte di uno standard stabilito dall’Unione europea. Di conseguenza, quindici anni fa, il 31 marzo 2003, tutti i vicoli Invacar di proprietà del governo vengono richiamati e rottamati per motivi di sicurezza. In quel periodo sono circa 200 le Invacars in circolazione in Gran Bretagna, molte di proprietà statale: vengono depositate nei magazzini governativi e rottamate insieme a tutti i loro pezzi di ricambio.  

Le Invacar superstiti. Tuttavia solo i veicoli Invacar statali sono distrutti; quelli di proprietà privata possono essere ancora visti in musei privati, in  Inghilterra e all’estero, e teoricamente possono essere usati sulle strade del Regno Unito. Ormai le Invacar sono storia passata; ma comunque rappresentano la storia di un cambiamento, di un tentativo di garantire un diritto alla mobilità alle persone disabili in un momento storico in cui di diritti sociali non parlava quasi nessuno. Sono auto che hanno “accelerato i tempi”.

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