Nordiche da viaggio: 900, la Saab per antonomasia - Ruoteclassiche
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02/05/2024 | di Andrea Paoletti
Nordiche da viaggio: 900, la Saab per antonomasia
Un modello che ha segnato il record di vendite per la Casa svedese è in realtà un’evoluzione della 99. Ma, grazie a sapienti modifiche e a un continuo sviluppo, la sua carriera arriva a coprire tre decadi. E oggi si trova a prezzi abbordabili
02/05/2024 | di Andrea Paoletti

Circa 860 mila esemplari prodotti - se ci riferiamo alla prima generazione, la cosiddetta Classic - e un posto d’onore tra le auto iconiche, privilegio riservato a poche. Del resto, la linea della Saab 900, che altro non è che un’evoluzione di quella della 99 (il modello precedente, dal quale adotta telaio e motori), è talmente riconoscibile da essere diventata sinonimo del marchio. La 900 prima serie è “la” Saab per antonomasia, un concentrato di stile, tecnologia e classe apprezzato in tutto il mondo. Lunga 4,74 metri e con un gran bagagliaio (almeno 400 litri).

Prima le berline. Presentata nel maggio 1978, la 900 verrà commercializzata a fine anno, in versione hatchback a 3 e 5 porte, mentre passerà un altro anno per la versione berlina 4 porte. La mitica cabriolet, invece, che diventerà a sua volta un fenomeno di costume, una delle auto simbolo degli anni 80 e degli “yuppies”, arriverà solo nel 1986. La Saab 900 mantiene alcune caratteristiche tecniche peculiari della 99, dal motore montato longitudinalmente e inclinato, con il cambio posizionato direttamente sotto, alle sospensioni anteriori a doppio braccio oscillante, uno dei segreti della sua proverbiale maneggevolezza. E poi, ovviamente, c’era la trazione anteriore.

Dagli aerei alle auto. Tante sono le soluzioni fuori dagli schemi che solo un marchio nato come costruttore di aeroplani può decidere di adottare. Dalla chiave posizionata sul tunnel (già sulla 99, che si può estrarre solo a retromarcia inserita, per evitare di lasciare l’auto in folle), al cofano motore incernierato nella parte anteriore e con un meccanismo che lo fa scorrere in avanti per rendere più agevole l’accesso al vano in caso di guasto o per la semplice manutenzione. Per non parlare del cruscotto, nel quale gli indicatori sono posizionati con criteri aeronautici, ovvero in base all’importanza e alla frequenza d’utilizzo, oltre alla radio, che si trova nella posizione più alta della plancia, per essere meglio raggiungibile, per evitare che il guidatore distolga troppo lo sguardo dalla strada. Che dire infine del fatto che la 900 è stata la prima auto di serie ad avere un filtro antipolline per l’abitacolo, che si attivava con riscaldamento o condizionatore accesi?

Aspirati e turbo. La gamma motori prevede varie declinazioni del 4 cilindri da 2 litri e 8 valvole e in Italia si presenta così: versione a doppio carburatore da 108 CV (la GLS), quella a iniezione elettronica Bosch da 118 (denominata EMS, GLE), e la Turbo prime edizione da 145 CV, che merita un capitolo a parte. Nel 1985 poi tutte le varianti a motore aspirato e iniezione da 118 CV prenderanno la denominazione 900i, con l’emblema che riporterà il doppio nome Saab-Scania.

Auto iconica. Lo status di auto iconica ha fatto crescere - dopo anni di oblio - le quotazioni anche delle versioni normali, che ormai superano i 5.000 euro (in condizioni ottime), mentre se si parla delle Turbo (e per alcuni appassionati esiste solo la 900 Turbo) si devono raddoppiare le cifre se si vuole acquistare un buon esemplare, tenendo presente che non è difficile trovare le parti di ricambio nei siti specializzati tedeschi e svedesi. Magari ci sarà da aspettare un po’ e i costi non saranno così irrisori, ma i pezzi ci sono. E questo, nonostante il fallimento ufficiale della Saab avvenuta a fine 2011.

TAGS Saab 900
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