In diretta da Campogalliano, durante le celebrazioni per il trentennale della Bugatti EB110, l’imprenditore romano Marco Pulsoni annuncia la nuova destinazione dell’ex fabbrica dei sogni: il complesso dell’ex Bugatti Automobili S.p.a., verrà trasformato in museo aperto al pubblico.
“La mia fermissima volontà era quella di portare lo stabilimento in una direzione rispettosa della sua storia”. A parlare è Marco Pulsoni, l’imprenditore romano che ha acquistato il complesso della Bugatti Automobili di Campogalliano. Prosegue: “C’è un progetto di rinascita per questo impianto. Ho il piacere di informarvi che l’impianto tornerà in vita, con alcuni adeguamenti funzionali, a partire da una ristrutturazione rispettosa del suo passato”. E continua: “La Fabbrica Blu sarà dedicata alle auto d’epoca, un’area dove tutti potranno conservare in sicurezza le proprie auto d’epoca, attrezzato per la manutenzione e completo di una zona museale dove le vetture saranno esposte. Si tratta di un’iniziativa molto interessante presentata al Ministero dei Beni Culturali. Un luogoaperto al pubblico per celebrare la memoria ma anche il presente dell’automobile, in cui esporre vetture di grandissimo valore”.
Nuova vita per la Fabbrica Blu. Cessata la produzione della supercar EB110, dalla metà degli anni 90 la “Fabbrica Blu” è rimasta in disuso, affidata alle cure di un ex dipendente, Ezio Pavesi e di alcuni appassionati. L’idea di Pulsoni è dare nuova vita a questo luogo, coadiuvato dall’imprenditore e collezionista Adrien Labi. L’area Bugatti Automobili si appresta a diventare un polo culturale radicato al territorio, in grado di ospitare anche attività educative: a partire dalle collaborazioni con le Università dei motori. Accantonata la produzione, la struttura si propone inoltre come centro polifunzionale per il recupero di un’eccellenza artigiana capace di preservare la bellezza della vetture che hanno segnato la storia.
“Il mio sogno, condiviso con mio fratello, si avvera. Il recupero dell’ex stabilimento assicura un futuro a questo luogo e assume una valenza mondiale perché, nel mondo, non esiste un'altra location ‘multimarca’ di questo tipo.”