Nel suo 50° anniversario, la compatta fastback di Russelsheim diventa Gse ElektroMOD. Il progetto elettrico rievoca più di un modello Opel del passato per guardare al futuro. Nel quale, grazie alla batteria, non ci sarà più il problema di andare a caccia dei ricambi originali…
Cominciamo dal nome, che è piuttosto complesso: Gse ElektroMOD. Un’altalena di lettere maiuscole e minuscole che sembra una password, ma indica in realtà il restomod elettrico della Opel Manta. Estetica del 1970, l’anno della sua presentazione, con la dotazione digitale del presente per un marchio che è fra i pionieri della mobilità elettrica. La Opel Manta GSe ElektroMOD ha infatti il cruscotto completamente digitale ed è sportiva come una vera Opel GS. Pur complicato, il nome la racconta bene nei dettagli. “Mod” come tecnologie moderne e carbon free, oltre che abbreviazione di “modificata”. “Elektro” richiama invece la Opel Elektro GT, che sempre 50 anni fa stabilì diversi record mondiali per i veicoli elettrici. L’idea di riproporre un’estetica così “Germania anni Settanta” su una vettura alla spina è curiosa e stimolante. Poteva venire giusto dal Paese dei Kraftwerk e, in ogni caso, il bello del restomod è che i confini delle regole si dilatano. Il modello scelto è quello giusto: le linee scolpite e slanciate della Manta hanno anticipato l’estetica delle Opel dei decenni successivi
Come si dice pony car in tedesco? La Manta fu presentata nel 1970 sulla sponda tedesca del Mar Baltico, forse per farla sentire più a proprio agio. Erano i tempi delle coupé fastback due porte (vedi la Capri, costruita dalla Ford anche in Germania, a Colonia) e la nuova Opel era la novità giusta nel momento giusto. Al primo modello, dotato di quattro cilindri 1.2 litri da 60 cv, si aggiunse l’allestimento Manta Berlinetta, con volante sportivo, fari alogeni, alzavetri elettrici, tetto in vinile e lunotto antiappannamento. In soli dodici mesi la Manta trovò 56.200 clienti; della prima serie ne furono costruite in totale 498.553. Condivideva l’autotelaio con l’Ascona, con varie motorizzazioni: la più potente era il quattro cilindri 1.9 S da 90 cv, montato anche sulla Rekord. Negli anni successivi si aggiunsero diverse versioni, fra le quali la GT/E del 1974, una 1.9 da 105 cv, con iniezione elettronica Bosch L-Jetronic. L’ultima versione prima della Manta B arrivò nel 1975 con la “Black Magic”, nera con le strisce arancio sulle fiancate.
La Manta B è stata un bestseller. Fra i vari allestimenti della seconda generazione, la più rara e prestazionale era la 400, presentata a Ginevra nel 1981. Il numero si riferisce agli esemplari costruiti per l’omologazione al Campionato del mondo Rally Gruppo B. La Manta si presentò al “via” con un quattro cilindri 2.4 litri 16 valvole bialbero, che scaricava a terra 144 cavalli. La 400 si conquistò, fra l’altro, la vittoria di classe alla Paris-Dakar del 1984, quarta assoluta sotto il podio a trazione integrale. Le ultime due versioni della Manta B furono la GSi e GSi Exclusiv, realizzate in piccola serie dalla Irmscher. In tutto, la seconda generazione fu costruita in 557.490 esemplari fino al 1988. In totale, oltre un milione di Manta: un ciclo vitale inusitato e irripetibile per la Casa di Russelsheim.
Un elemento distintivo. “Avevamo scelto Manta perché ai tempi i nomi di animale erano il massimo. La Ford Mustang e la Corvette Stingray (razza, trigone) avevano avuto molto successo negli Stati Uniti”, ha raccontato l’allora capo del design Opel, l’americano George Gallion. In un filmato girato dall’esploratore e regista subacqueo francese Jacques Cousteau, Gallion notò una manta gigantesca filmata dal basso contro la superficie luminosa del mare. “Era perfetta e diventò l’emblema cromato accanto ai passaruota anteriori”. A proposito di elementi distintivi: tributo alla classica Manta a parte, la GSe ElektroMOD adotta il Vizor, un segno distintivo che ritroveremo sulle Opel del futuro. Il Vizor integra organicamente in un unico modulo la calandra, il sistema di illuminazione e il Blitz, l’emblema del marchio. Le nuove Crossland e Mokka ne sono già dotate. È solo una dimostrazione di come la Casa tedesca stia marciando rapidamente verso l’elettrificazione di auto e veicoli commerciali leggeri. Entro il 2024 ogni modello Opel avrà la sua versione plug-in e full electric. Progresso, eresia? Per quanto privata della voce e dello spunto forniti dalla combustione interna, la Manta GSe ElektroMOD non ha più il problema di reperire i pezzi di ricambio originali in caso di guasto del motore e della trasmissione. Né di sottostare ai divieti di ingresso dei centri storici. E la prospettiva di non passare inosservati è garantita.
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