Lamborghini limited edition in Svizzera
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14/12/2025 | di Andrea Paoletti
Lamborghini limited edition in Svizzera
Un collezionista ha scelto di riempire il suo garage con le versioni più esclusive delle supercar di Sant’Agata Bolognese
14/12/2025 | di Andrea Paoletti

Cosa c’è di più speciale di una supercar in edizione limitata? Automobili dove l’esclusività è totale e che il più delle volte si possono vedere solo in fotografia, e che – nel caso della Lamborghini – hanno una data di nascita: era il 2007, quando la Reventón appare come un lampo: 20 coupé e 15 roadster, scolpite come un caccia stealth e animate dal V12 di 6.5 litri e 650 CV, un cuore capace di spingerla oltre i 330 km/h. Costava più di un milione al debutto e oggi è oggetto di venerazione.

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Una collezione partita da una Countach

Forse è per questo che Albert Spiess - collezionista, esteta, uomo che cerca nella meccanica un riflesso della propria interiorità - ne rimase folgorato, acquistandola subito. Quando racconta la sua storia, non parte da un salone o da un incontro con un designer: parte invece dalla Countach LP400 S del 1979 che acquistò da giovane, un momento quasi iniziatico in cui decise che avrebbe dedicato meno tempo al lavoro e più alla sua sete di perfezione automobilistica. Constatato che evidentemente poteva permetterselo, a quella Countach seguì una Miura SV e una Urraco Silhouette, prima vettura “targa” della Lamborghini e prodotta in soli 53 esemplari.

La prima “moderna” è stata la Sesto Elemento

Da quel momento Spiess, che vive in Svizzera, non si è più fermato e ogni nuovo arrivo sembrava una tessera che completava lentamente un mosaico personale. Così, quando Lamborghini inaugurò il ciclo delle “specialissime” moderne, Spiess comprese che quel capitolo parlava direttamente a lui. Nel 2010 arrivò la Sesto Elemento: meno di 1.000 kg di peso grazie alla fibra di carbonio, un V10 da 5.2 litri e 570 CV che la lanciava a 100 km/h in poco più di due secondi e mezzo. Una vettura così radicale da sembrare costruita più per il mito che per l’asfalto. La sua, la #LDX000001, è la prima prodotta, e ancora oggi è la sua preferita, forse perché in essa la tecnologia diventa poesia, forse perché la leggerezza assoluta rivela un lato spirituale dell’ingegneria.

Dalla Veneno alla Centenario

Tre anni più tardi, nel 2013, fu la volta della Veneno, più vicina a un’astronave che a una supercar: le sue superfici tagliano l’aria come lame, il V12 da oltre 750 CV ruggisce con una ferocia primordiale, e la sua rarità – 13 esemplari di cui 9 coupé e solo 4 roadster, ma solo 3 messe in commercio – la rende quasi mitologica. Ovviamente Spiess scelse la più rara tra le rare, ovvero la Roadster #FLA03009, affascinato dalla capacità che ha quest’auto di evocare mondi immaginari: “somiglia a qualcosa che non dovrebbe esistere” ha dichiarato. Nel 2017, per celebrare i cento anni dalla nascita di Ferruccio, Lamborghini presentò la Centenario, e fu come se il passato benedicesse il presente. V12 da 770 CV, oltre 350 km/h, produzione limitata a quaranta esemplari: un’auto-monumento, scolpita nella fibra di carbonio che non poteva mancare nella collezione di Spiess, attratto dall’emozione di possedere non solo un’auto, ma un gesto celebrativo, un simbolo.

Passato e futuro: il prototipo rinato e la Sián

Una nuova generazione di Lamborghini proiettate nel futuro arrivò sotto forma della Sián del 2019: prima Lamborghini ibrida, capace di accoppiare il V12 aspirato da 6.5 litri con un sistema elettrico a supercondensatori. Più di 800 CV complessivi, 63 coupé e 19 roadster e se vi state chiedendo quale abbia scelto Spiess, la risposta è ovvia, vista la sua ricerca ossessiva della rarità. Arrivati al 2021, la storia si chiude – o forse si riapre – con la Countach LPI 800-4, reinterpretazione in chiave ibrida (con 814 CV complessivi) della leggenda del 1971. Centododici esemplari, tutti venduti prima ancora di essere mostrati al mondo e ovviamente uno di loro, numero di telaio #NLA10582 è finito in Svizzera per un motivo profondamente simbolico: a commissionare al Polo Storico Lamborghini la ricostruzione dal nulla del prototipo "LP 500 Countach" che nel marzo 1974 era stato distrutto durante alcune prove di crash test in Inghilterra è stato proprio lui, Albert Spiess. La chiusura di un cerchio iniziato decenni prima con la sua prima Countach. Del resto per Spiess queste automobili non sono semplici vetture: sono capitoli di un romanzo personale, frammenti di un viaggio nella bellezza meccanica. “Ogni few-off è entrata nella mia vita per un motivo preciso”, racconta. E quando gli si chiede cosa lo spinga, ancora oggi, a innamorarsi di una Lamborghini in edizione limitata, lui sorride come un ragazzo al suo primo acquisto: “Perché ogni volta sento la stessa emozione della prima Countach. È come tornare a casa.”

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