L'ordinario diventa straordinario: i tesori nello stand di Aci Storico - Ruoteclassiche
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25/10/2020 | di Fulvio Zucco
L’ordinario diventa straordinario: i tesori nello stand di Aci Storico
Padova Auto e Moto d'Epoca 2020: le fuoriserie e i prototipi che raccontano l'ingegno italiano in mostra nello di Aci Storico.
25/10/2020 | di Fulvio Zucco

Intermeeting e Aci Storico raccontano l’Italia del dopoguerra con l’esposizione di modelli da corsa e fuoriserie che testimoniano l’ingegno italiano in un Paese che si risollevava dalla tragedia della guerra. La mostra è tenuta nel Padiglione 3 e ospita vetture provenienti dai principali musei italiani, come il Mauto di Torino e il Museo Nicolis di Verona.

La mostra pone un accento sulla perseveranza e l’ingegno di un Paese capace di risollevarsi dopo le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. “L’ordinario diventa straordinario” è dedicata a tutti i protagonisti dell’automobilismo, che con il loro impegno hanno contribuito ad affermare lo stile e la tecnologia italiana nel mondo.Nell’ampio ed elegante stand di Aci Storico, molti i gioielli esposti, suddivisi in quattro aree lungo le pareti della location.

Spazio alla fantasia. Nella seconda ala dello stand è allestita la mostra tematica “L’ordinario diventa straordinario”, con 10 vetture decisamente fuori dal comune. Si spazia dalla Dal Buono del 1939 a motore Volkswagen, con ruote anteriori che si inclinano in curva e cambio sequenziale, alla Lancia Aprilia Sport Paganelli del 1948, con motore portato a 2 litri e realizzata per le competizioni in una dozzina di esemplari. Seguono una Cisitalia D46 del 1946, la celebre monoposto cui si ruppe il volante in gara, ritratta nelle famose fotografie in cui Nuvolari lo agita davanti ai meccanici e il Bisiluro Tarf 1 del 1948 con motore motociclistico 4 cilindri Gilera, progettata da Piero Taruffi e detentrice di ben 22 record di velocità. Accanto il Nibbio II del 1955, altro veicolo da record a motore motociclistico, questa volta di origine Moto Guzzi, progettato dall’ingegner Giovanni Lurani e carrozzato da Ghia, a sua volta detentore di 22 record di velocità.

Piccole grandi fuorsierie. Di fronte a questi bolidi da competizione, altri 5 gioielli della creatività italiana: una Stanguellini 750 Sport Internazionale del 1958, nata a Modena dall’abilità di Vittorio Stanguellini e in grado di imporsi in gara contro modelli di marchi ben più affermati; una Osca MT4 del 1954, nata dal genio dei fratelli Maserati dopo la cessione dell’omonima azienda. L’esemplare esposto è arrivato secondo di classe alla Mille Miglia del 1955. Chiudono la galleria tre auto del Museo Nicolis, precisamente la Fiat 1100 E Vistotal del 1950 carrozzata da Castagna con parabrezza senza montanti e volante e pomelleria trasparenti; la Fiat 500 Spider Sport del 1949, anch’essa esemplare unico, allestita da Colli di Milano sulla base della Fiat “Topolino” con tecnologie aeronautiche; la Fiat 1100 Sport Zanussi del 1949, altra one off che durante la sua carriera sportiva montò, come d’uso all’epoca, differenti motori per rimanere competitiva il più a lungo possibile.

Da 40 a 400 CV. Sullo sfondo dell’ala dedicata a convegni e premiazioni, la Marion Bobcat due posti preannuncia la prossima edizione del Concorso d’Eleganza Città di Trieste, prevista nel giugno 2021; si tratta di una 4 cilindri biblocco di 4,2 litri del 1911, da 40 CV a 1.000 giri per una velocità di 105 km/h. Al suo fianco, la Lancia LC1 del 1982 per le gare Endurance, con un 1.400 turbo da 430 CV. Questo esemplare è stato guidato, tra gli altri, da Riccardo Patrese e Michele Alboreto. Più in là, il prototipo Fiat-Abarth X1/9 del 1974: 1,8 litri per 210 CV, disputò il Giro d’Italia in quell’anno con Clay Regazzoni e Gino Macaluso.

Le presidenziali. All’incrocio fra i due corridoi principali dello stand di Aci Storico, due pezzi da novanta: la Lancia Flaminia 335 Belsito del 1961, una delle 4 vetture presidenziali realizzate da Pinin Farina in occasione della visita in Italia della regina Elisabetta d’Inghilterra; di fronte, la Maserati Quattroporte 4900 del 1983 dell’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini; rispetto al modello di serie mostra qualche dettaglio interno specifico, su tutti il grande portacenere con portapipa al centro del divano posteriore.

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