Modellismo: quando lo sport passa alla XL - Ruoteclassiche
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Quattroruotine
11/04/2024 | di Alberto Bonvicini
Modellismo: quando lo sport passa alla XL
Oggi facciamo visita a Davide Gazzola, che realizza riproduzioni di vetture da corsa in scala 1:5. Una taglia speciale, che entra di diritto in quell’artigianato artistico, così lontano dalle consuete scale modellistiche
11/04/2024 | di Alberto Bonvicini

Non ama definirsi modellista, Davide Gazzola, e non ha tutti i torti. La sua passione, quella per il motorsport, lo accompagna da quando ne ha memoria. Finché, un pomeriggio di qualche anno fa, ecco l’idea di realizzare la prima (di quella che sarebbe diventata una meravigliosa collezione privata) monoposto di Formula 1. In scala 1:5.

Merito di Schumi. In realtà, l’idea è scattata guardando una foto di Michael Schumacher con in mano un “mockup” del prototipo Sauber Mercedes C9: l’espressione sorridente del tedesco è bastata a innescare in Gazzola la volontà di creare modelli grandi, capaci di emozionare chiunque. Nasce così, radunati quelli che sarebbero poi diventati i più stretti collaboratori, la prima “1:5”: una Brabham BT52, la famosa “freccia” col BMW turbo, pilotata da Nelson Piquet.

Abilità antiche. Le competenze non mancano a Gazzola, questo non è certo un lavoro improvvisato. Lui, infatti, vanta esperienze come carrozziere e una manualità rara al giorno d’oggi. Terminata la prima vettura, e ricevuti consensi positivi, Davide ha subito pensato di replicare la fatica, dando vita alla riproduzione successiva. Da allora, questo “rito” si ripete, di modello in modello.

In scena a Milano. Palcoscenico delle anteprime, il negozio Tiny Cars nel capoluogo lombardo, dal quale le creazioni vengono presentate con dirette social. Un appuntamento che ha coinvolto nel tempo una discreta platea di fan, incentivo fondamentale per coltivare questa passione. La scelta dei soggetti, per Gazzola, è guidata unicamente dall’amore per il motorsport, specie quello degli anni d’oro della Formula 1, tra i 60 e gli 80. Un hobby che nel tempo gli ha permesso di incontrare piloti e proprietari di scuderie che l’hanno raggiunto in quello che lui chiama “il bunker” (il suo laboratorio), per vedere di persona le sue creazioni. Tra i protagonisti, Ivan Capelli, che non ha resistito al fascino della riproduzione della sua Leyton House, scuderia per la quale il pilota milanese ha corso in Formula 1 nella seconda metà degli anni 80.

Dodici pezzi unici. A oggi, la sua collezione conta circa una dozzina di modelli, tra Ferrari, Alfa Romeo e McLaren, alcune “esposte” nella nostra gallery. Ora, davanti a sé, Gazzola ha una lunga lista di progetti e tante idee: rimarremo quindi in attesa di vedere i prossimi, irripetibili capolavori, a dimostrazione di un’artigianalità artistica senza pari.

Prezzo. È molto difficile valutare quanto possa costare un modello di questa “serie” anche per lo stesso autore: e questo in virtù del tempo dedicato, dei materiali, delle grafiche, della verniciatura e della finitura. Tutti passaggi che variano da modello a modello, motivo per cui non può esistere un “listino” di queste speciali “1:5”.

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