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Mostra The Golden Age Of Rally, chiusura da record

Sette mesi di esposizione, 19 gioielli della Fondazione Macaluso (più uno del museo L’Aventure Peugeot), cinque incontri (Rally Talk) con i campioni (e non solo), ma soprattutto 165.153 visitatori al Mauto di Torino (il doppio rispetto allo stesso periodo pre-pandemia). Con questo numero record si è chiusa la mostra The Golden Age Of Rally, che ha attirato giovani e meno giovani, appassionati e curiosi.

Appassionati speciali. La parte del leone dei visitatori è stata ovviamente degli appassionati di rally. Ma non sono mancate anche numerose personalità del mondo dei motori e di altri settori. Dai grandi piloti e navigatori del passato (Miki Biasion, Jean Ragnotti, Fabrizia Pons, Tonino Tognana, Dario Cerrato, Geppi Cerri, Federico Ormezzano, Andrea Zanussi) agli esponenti odierni (Alberto Battistolli, Simone Campedelli, Andrea Crugnola, Rachele Somaschini), fino ai tecnici, ai progettisti e agli ingegneri che contribuirono a realizzare le mitiche vetture (Sergio Limone, Mario Cavagnero, Vittorio Roberti). E poi tanti altri: Alessandro Bettega, Davide Cironi, Roman Shchypkov, Andrea Adamo…

Le leggende. Ma lo spettacolo è stato assicurato dalle protagoniste della mostra. Le leggende del rally. Le auto. Eccole qui, fotografate come dive, in ordine cronologico (tutte provenienti dalla Fondazione Macaluso): BMC Mini Cooper S (1966), Ford Cortina Lotus (1966), Ford Escort RS Miki (1969), Porsche 911 ST (1970), Lancia Fulvia Coupé HF 1.6 (1970), Fiat 124 Spider (1971), Alpine Renault A110 (1973), Fiat X1/9 Abarth prototipo (1974), Lancia Stratos (1976), Fiat 131 Abarth GR.4 (1978), Audi quattro (1981), Renault R5 Turbo (1981), Lancia rally 037 (1984), Lancia Delta S4 (1986), Lancia Delta HF Integrale 16V (1990), Toyota Celica GT-4 ST165 (1990), Lancia Delta HF Evoluzione Safari (1992), Fiat Punto S1600 (2001). E poi c’era la Peugeot 205 Turbo 16 (1986, concessa dal museo L’Aventure Peugeot di Sochaux).

La parola alla presidente della Fondazione. Ha commentato, a fine mostra, Monica Mailander Macaluso, presidente della Fondazione Macaluso per l’Auto Storica: “Sono particolarmente soddisfatta per il contributo che, attraverso questa mostra, abbiamo potuto dare al museo e alla città, restituendo a Torino quel ruolo di primo piano che merita nella storia dell’automobilismo: questo è proprio ciò che la nostra Fondazione si propone di fare. Una proposta inedita, molto apprezzata dal grande pubblico nazionale e internazionale, ma anche dagli esperti del settore, che abbiamo ora intenzione di riproporre in altri prestigiosi musei in tutto il mondo”.

E il presidente del Mauto. Soddisfatto anche Benedetto Camerana, presidente del Museo torinese. “Questa straordinaria mostra si conclude con un eccezionale successo di pubblico, di critica e di attenzione mediatica, che dimostra come il motorismo sportivo, declinato anche attraverso la cultura dell’automobile, sia una tematica che deve avere un ruolo di caposaldo strategico per il Museo. La chiave di lettura del design ha dato inoltre risalto allo straordinario lavoro di restauro compito dalla Fondazione Macaluso sulle eccezionali protagoniste dei rally, consentendo di valorizzare anche gli autori dello stile di queste automobili, come Giugiaro, Michelotti e Gandini”.

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