Octavia e Superb: la rinascita di Škoda - Ruoteclassiche
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15/09/2021 | di Giancarlo Gnepo Kla
Octavia e Superb: la rinascita di Škoda
Storia ed evoluzione di Octavia e Superb, i due modelli che hanno sancito il rilancio della Škoda dopo l'acquisizione da parte del Gruppo Volkswagen.
15/09/2021 | di Giancarlo Gnepo Kla

Spazio, robustezza e un ottimo rapporto qualità prezzo: questa è la semplice ricetta che ha decretato il crescente successo delle vetture Škoda negli ultimi 25 anni. Il marchio Ceco compete così, senza alcun complesso d’inferiorità in un mercato agguerrito, dove si è conquistato la fiducia di una fetta di clienti sempre crescente. Le artefici di questa impresa sono la Škoda Octavia e la Superb: due modelli che hanno sancito il rilancio del Brand dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Volkswagen.

Era il 3 settembre 1996 e a Mladá Boleslav iniziava la produzione della Škoda Octavia. Si trattava di un progetto fondamentale per l’azienda che si apprestava a dare il via ad una nuova era. All’epoca, l’impianto era uno dei più avanzati d’Europa: si trattava di un investimento importante perché il modello ivi prodotto avrebbe sancito il rilancio del marchio.
Con la Octavia, Škoda avrebbe iniziato a scrollarsi di dosso l’immagine da prodotto “discount” puntando con decisione alla fascia media, popolata dalle best seller di Fiat, Ford, Opel, Peugeot e Renault. La vicinanza tecnica con le “cugine” Volkswagen era una garanzia in più sulla bontà del progetto.
Cinque anni dopo, nel settembre 2001, debuttava la Superb: dopo mezzo secolo, Škoda era pronta a tornare nel segmento delle berline di prestigio con una nuova ammiraglia. La vettura venne molto apprezzata nell’Europa Centrale e Orientale, dove è stata scelta da diversi Capi di Stato come auto di rappresentanza. Alla prima versione, disponibile come berlina quattro porte, seguirono le versioni cinqueporte e wagon, presentate con la seconda e terza generazione (rispettivamente nel 2008 e nel 2015).

Buona l’ottava. La Škoda Ocatvia è stata il primo modello realizzato dal costruttore Ceco dopo l’integrazione nel Gruppo Volkswagen. La denominazione “Octavia” omaggiava un importante modello d’antan. Derivato dal latino, il nome Octavia alludeva al fatto che quest’auto fosse l’ottavo modello realizzato dalla Škoda dopo la Seconda Guerra Mondiale, nonché l’ottavo modello della Casa dotato di sospensioni indipendenti: un’innovazione introdotta sulle Škoda a partire dal 1933. Tra il 1959 e il 1971, vennero prodotti più di 280.000 esemplari (compresi quelli con carrozzeria familiare).

Buona nomea. La prima Octavia fu molto richiesta nei Paesi d’Oltrecortina e la sua fama varcò anche i confini dell’allora Cecoslovacchia, contribuendo al buon nome di un marchio con oltre 125 anni di storia alle spalle. Le doti delle vetture Škoda vennero riconosciute a livello internazionale con la tripletta di vittorie al Rally di Monte Carlo, dal 1961 al 1963, con i trionfi nella “4.000 Miglia” canadese (da Montreal a Vancouver) nel 1962 e nel “Rally 4000”, organizzato dalla Shell l’anno seguente.

La gamma. Nell’ultimo quarto di secolo, la Škoda Octavia ha giocato un ruolo fondamentale nell’espansione commerciale del Gruppo VAG (Volkswagen A.G.), intraprendendo un percorso di crescita commerciale e tecnologica. Dall’inizio della produzione, sono circa sette milioni i clienti che hanno scelto Škoda Octavia; i fattori determinanti sono stati: lo spazio a bordo, le dotazioni di sicurezza di alto livello e, soprattutto, un eccellente rapporto qualità prezzo.
Nel 1996, la gamma Octavia si componeva di due motori benzina a quattro cilindri, il 1.6 MPI (75 CV) e il 1.8 20 V (125 CV) oltre al 1.9 litri TDI, un turbodiesel da 90 CV in grado di consumare appena 5,1 litri ogni 100 chilometri. Il ventaglio di motorizzazioni e allestimenti si è progressivamente ampliato, culminando nella versione top di gamma equipaggiata con il 1.8 Turbo da 180 CV. Nel marzo del 1998 debuttava la Octavia Wagon mentre, nel 1999, l’offerta è stata completata con le varianti a trazione integrale.
A novembre 2010 si contavano più di 973.000 berline e oltre 472.000 wagon della prima generazione della Škoda Octavia: in totale ben 1,4 milioni di esemplari.

La dinastia Octavia. La seconda generazione della Octavia, prodotta dal 2004 al 2012, ha raggiunto e superato il successo del modello precedente. Oltre ad un comfort superiore, il nuovo modello era foriero di molte innovazioni, condivise con le cugine Audi e Volkswagen: dai motori benzina FSI a iniezione diretta al moderno cambio automatico DSG a doppia frizione.
La terza generazione è rimasta a listino tra il 2012 e il 2020 continuando a rinforzare la sua “reputazione”, sia per l’utenza privata che per quella professionale: dai taxi alle vetture impiegate dalle forze dell’ordine di vari Paesi, compresa l’Italia.
L’11 novembre 2019 la Casa di Mladá Boleslav svelava la quarta generazione, ancora più sicura e connessa. L’Octavia si propone oggi come una berlina dalla vocazione premium capace di esprimere al meglio lo stile Boemo. L’offerta delle motorizzazioni, sempre più efficienti, prevede anche i modelli Mild-Hybrid e Plug-In Hybrid.

Il ritorno dell’ammiraglia. Il nome Superb rimanda alle eleganti berline prodotte dalla Škoda tra il 1935 e il 1949. Ne vennero prodotti circa 900 esemplari, sufficienti a garantire la permanenza della Casa tra i marchi di prestigio, anche in un periodo particolarmente difficile come la Seconda Guerra Mondiale.
La nuova ammiraglia di Casa Škoda, dopo oltre 50 anni di assenza, debuttò durante il Salone dell’Automobile di Francoforte del 2001. Berlina tre volumi dalla linea classica era lunga 4.803 mm, larga 1.765 mm, alta 1.469 mm e con un passo di 2.803 mm. Con questi “numeri” la nuova Superb entrava di diritto nel segmento delle berline europee d’alta gamma.
Il range di motorizzazioni a benzina spaziava dal 2.0 litri da 116 CV al più prestante 1.8 Turbo da 150 CV. Come modello di punta, la 2.8 litri V6 da 193 CV. Con questa unità, la Superb raggiungeva i 237 km/h. Due i propulsori dieseI: 1.9 TDI da 130 CV e 2.5 V6 TDI da 150 CV.

Obiettivo sicurezza. Sin dalla sua prima iterazione, la Škoda Superb si è distinta per la ricca dotazione: di serie dispositivi di sicurezza come ABS e EDS e il sistema anti-slittamento ASR. Mentre i modelli più potenti, a sei cilindri, godevano anche del programma elettronico di stabilizzazione ESP e del Brake Assistant, un sistema che all’epoca non era ancora diffuso tra i marchi “generalisti”.
Quattro gli airbag: due frontali e due laterali anteriori. Gli airbag a tendina, per la testa dei passeggeri anteriori e posteriori, invece erano disponibili come optional.

Première elvetica. Nel marzo 2008, Škoda presentava la seconda generazione della Superb. Questa volta è il Salone dell’Automobile di Ginevra la cornice in cui debutta la nuova ammiraglia, seguita un anno dopo dall’inedita variante wagon.
La terza generazione della Superb è datata 2015: l’ultima serie si fa apprezzare subito per il nuovo linguaggio stilistico, un’abitabilità da primato e un corredo tecnologico di altissimo livello. Anche in questo caso alla berlina si affianca una grande familiare, la Superb Wagon.

I pilastri della gamma. Octavia e Superb sono diventate i modelli portanti dell’offerta Škoda e continuano a proporsi come le portabandiera di un marchio sempre pronto a rinnovarsi. Entrambe le famiglie, infatti, sono disponibili nelle varianti “iV” con motorizzazione benzina Plug-In Hybrid: un sistema che abbina prestazioni, grande efficienza e lunghe percorrenze a zero emissioni senza tralasciare il piacere di guida.
Da quel settembre 1996 sono cambiate molte cose, a partire dalla percezione di Škoda nel panorama automotive: da scelta di ripiego a Brand che, con rinnovato orgoglio, è capace di rivaleggiare senza complessi con prodotti di alta qualità.

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